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E’ da decenni la rassegna automobilistica europea di maggior prestigio, ma lo smalto del Salone di Ginevra risulta in questi ultimi anni un po’ troppo opaco per i costruttori, come del resto anche quello di appuntamenti un tempo importanti come Francoforte e Parigi.
Sono infatti numerosi i costruttori che non parteciperanno all’edizione 2020. L’ultimo marchio ad annunciare la propria defezione è stato Lamborghini. La Casa del Toro si unisce ad una nutrita lista di grandi assenti, che comprende ad oggi Maserati, Citroen, Peugeot, General Motors, Nissan, Mini e Mitsubishi.
Le ragioni? Partecipare ad un salone per un costruttore può costare cifre a sei zeri, ma il ritorno di immagine e visibilità che si ottiene oggi non è più quello di un tempo, con un pubblico in costante calo che preferisce essere informato sulle ultime novità su web e dispositivi portatili e attraverso eventi ad hoc.
Non è da trascurare il contesto in cui si trova oggi il business dell’automobile: i ricavi sono in calo per gli effetti della svolta verso l’elettrico, che richiede investimenti massicci e riduzioni dei costi, che passano dalla contrazione per le spese di comunicazione ma arrivano fino ai tagli consistenti del personale.
A ciò si aggiunga anche l’incertezza nei rapporti dell’industria con la Cina, minacciata dalla svolta protezionistica intrapresa dagli USA con Trump. E allora si saltano i saloni tradizionali e magari ci si sposta verso eventi con maggiore appeal, come il CES di Las Vegas o il Mobile World Congress di Barcellona, fiere che con il boom dell'elettronica degli ultimi anni assicurano una copertura dei media maggiore.