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Dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi, è arrivata l'ufficialità: il Salone di Ginevra 2020 è stato cancellato. In una conferenza stampa, il presidente del GIMS, Maurice Turrettini, e il direttore, Olivier Rihs, non hanno lasciato spiragli: non c'è un piano B e non saranno organizzati eventi in streaming dal Palaexpo. Risolto l'interrogativo sull'effettivo annullamento della manifestazione, la domanda è un'altra: come reagiranno le case automobilistiche?
Il Salone di Ginevra è da sempre teatro di debutti importanti, e quest'anno non sarebbe stato da meno. Si pensi ad esempio all'attesissima Fiat 500 elettrica, che sarebbe dovuta essere mostrata per la prima volta sul palcoscenico della kermesse elvetica. La domanda che i costruttori auto dovranno porsi in queste ore febbrili riguarda inevitabilmente le modalità di presentazione delle auto in arrivo a Ginevra.
Si potrebbe pensare all'organizzazioni di eventi singoli, che andrebbero però a riempire un'agenda sempre congestionata tra test drive e presentazioni statiche. Oppure le novità potrebbero essere mostrate a gruppi separati di giornalisti. O ancora, che la soluzione più semplice sia uno streaming a porte chiuse? Sicuramente quest'ultima opzione non potrebbe essere implementata a Ginevra, visto che gli organizzatori, come spiegato in precedenza, hanno escluso categoricamente l'organizzazione di streaming in loco al Palaexpo.
Nel corso degli anni, i Saloni dell'auto tradizionali hanno visto la loro importanza ridursi, ma quello di Ginevra è rimasto un punto di riferimento importante, su cui le case facevano affidamento per garantire la massima visibilità ai propri prodotti, sia attraverso i contenuti prodotti dai giornalisti, che per mezzo dell'esposizione al pubblico della kermesse. Resta da capire quale possa essere l'onda lunga della cancellazione del Salone, che va a toccare una filiera già colpita dal Coronavirus per altri versi.