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BMW ha vissuto un 2017 positivo, segnato dal successo di modelli che hanno convinto i clienti, anche nel nostro paese. Forte di queste solide basi, la casa dell’Elica volge inevitabilmente al futuro, all’insegna della tecnologia, ma non solo. Al Salone di Ginevra 2018 ne abbiamo parlato con il presidente e amministratore delegato di BMW Italia, Sergio Solero.
Partiamo dai vostri risultati del 2017, decisamente soddisfacenti, non solo in termini di prodotto, ma anche di tutte le attività collaterali
Sergio Solero: «Il 2017 è stato un altro anno di crescita nel mondo e anche in Italia per il Gruppo. Da questo punto di vista siamo molto soddisfatti, anche del successo dei nuovi modelli che stiamo portando sul mercato. Abbiamo cominciato un ciclo di rinnovamento dei prodotti, partito dalla X1 (oggi la BMW più venduta in Italia ndr) un anno e mezzo fa e proseguito nel corso del 2017 con Serie 5 prima e con X3 dopo, ma anche con Mini Countryman e con molte nuove moto, riscontrando il favore dei clienti per queste novità».
«Un’altra cosa che mi piace sottolineare è che a livello mondiale siamo arrivati a consegnare 100.000 automobili elettrificate nel 2017, facendo fruttare quanto costruito negli anni precedenti con il lancio della i3 e della i8. In Italia non mi sarei mai aspettato di arrivare a oltre 1.600 vetture elettrificate consegnate, una quota ancora relativamente piccola, ma con un incremento molto importante».
«Siamo cresciuti del 93% rispetto al 2016, il che fa capire che anche in Italia c’è la voglia di vetture elettriche o elettrificate. Quello che manca sono le infrastrutture che ci permetterebbero di accelerare da questo punto di vista. Al momento in Italia le vetture elettriche rappresentano l’1% del totale; non dico di raggiungere il 30% registrato dalla Norvegia lo scorso anno, ma è importante andare verso quella direzione».
La X1 è andata oltre le aspettative, è stata il nostro modello più venduto in Italia: oltre 13.000 unità vendute, cifre che ne fanno la leader nel suo segmento di riferimento
«Ci sono altri due dati che ci tengo a sottolineare. La X1 è andata oltre le aspettative, è stata il nostro modello più venduto in Italia: oltre 13.000 unità vendute, cifre che ne fanno la leader nel suo segmento di riferimento. La Serie 7, la nostra ammiraglia, ha avuto altrettanto successo; il cliente dell’alto di gamma cerca design, esclusività e tecnologia, e siamo stati in grado di rispondere alle esigenze in questi due ambiti».
Un rinnovamento che prosegue deciso qui al Salone di Ginevra 2018
«Le nostre novità qui a Ginevra si inseriscono nell’ottica di rinnovamento della nostra gamma, in particolare sulle vetture X, i SUV. In Svizzera abbiamo ben due première in questo ambito, una mondiale e una europea. X2, in fase di lancio in questi giorni, è la X che non c’era, un’auto molto particolare, estroversa, con un design diverso, che sicuramente piacerà anche al pubblico giovane».
«Abbiamo poi la nuova BMW X4, in anteprima mondiale, che è la riproposizione del meglio del DNA di BMW di tutti i tempi, la coupé, combinato però alla razionalità di un SUV. Ne viene fuori un’auto bellissima da vedere, sportiva nell’aspetto, nel contenuto e nel design. La lettera X, è bene ribadirlo, rappresenta più di un terzo delle vetture BMW vendute nel mondo e ancora di più in Italia; si tratta quindi di prodotti fondamentali».
«Passando alla M, la lettera più veloce del mondo, che incarna il DNA, il piacere di guidare, la guida sportiva di BMW, posso dire che qui a Ginevra è presente in grande forza. In Svizzera mostriamo due versioni limitate, la M2 e la M3 CS, che si aggiungono alla M5 appena arrivata, la prima M disponibile anche con trazione integrale inseribile. E poi c’è questa concept, la M8 Grand Coupé, che illustra un ulteriore sviluppo della Serie 8, in attesa dell’arrivo della Serie 8 Coupé, la prima ad approdare sul mercato entro la fine di quest’anno».
«Passiamo all’altra lettera importante, la I, che incarna tutti i contenuti di elettrificazione, a partire dalla i3, pura elettrica, e la i8, la plug-in sportiva, l’auto del futuro arrivata quattro anni fa. Questa nostra realtà si rinnova con l’arrivo della i8 Coupé, che si rifà il look nella tecnologia di bordo e nella connettività, con i sistemi di infotainment, ma soprattutto per quanto riguarda il pacco batteria, con una nuova tecnologia che le permette di avere un’autonomia full-electric superiore di più del 50% rispetto alla i8 Coupé precedente».
«Finalmente, poi, chi vuole guidare l’auto del futuro può farlo anche a tetto aperto, con la i8 Roadster, un’auto bellissima, difficile da descrivere: bisogna solo guardarla. Si tratta di un’offerta molto convincente, che mostra come il gruppo stia lavorando in maniera coerente su tutta la gamma per formulare offerte per tutti i clienti».
BMW possiede la capacità di inventare nuovi segmenti, lo spirito di rimettersi in discussione è nel DNA del marchio
«Lo è ancora di più oggi, perché, come abbiamo spiegato lanciando i prossimi cento anni dell’Elica, BMW dovrà essere sempre di più un’azienda incentrata sul cliente, il che implica anche capire quali siano le sue richieste, sia dal punto di vista dei prodotti che dei servizi. L’arrivo degli smartphone ha portato cambiamenti anche nell’ambito della mobilità, soprattutto per un’azienda come la nostra, che ha fatto la storia della connettività nel mondo dell’auto con l’avvento di ConnectedDrive, 15 anni fa».
«Oggi il parco delle auto connesse è molto ampio anche in Italia; dal luglio del 2016 tutte le BMW che arrivano in Italia sono connesse di serie, e da questo mese anche le Mini potranno essere rese connesse, come optional. Questo ci permette di offrire una serie di servizi che collegano il cliente al proprio ecosistema digitale e ci permettono di pensare ad ulteriori sviluppi futuri».
BMW dovrà essere sempre di più un’azienda incentrata sul cliente, il che implica anche capire quali siano le sue richieste, sia dal punto di vista dei prodotti che dei servizi
«Ad esempio, abbiamo annunciato recentemente il nostro impegno nello sviluppo di una nuova funzione da integrare a BMW Connect per avere una digital key. Si tratta di una tecnologia che permetterà senza la chiave di poter non solo aprire e chiudere l’auto, ma anche di salire in macchina e guidarla e consentire così a familiari o amici di usare la vettura, aprendo anche a scenari di car sharing privato».
Tecnologia e connettività non solo a beneficio degli automobilisti ma anche delle utenze più deboli, come pedoni, ciclisti e motociclisti.
«Assolutamente. Il fatto di avere mezzi connessi ci permette sicuramente di aumentare il grado di sicurezza dell'utente e di chi sta intorno al mezzo stesso. Tra l’altro nel nostro gruppo si verificano contaminazioni: dalla ricerca e sviluppo automotive alcune soluzioni sono adottata anche nell’ambito motociclistico; in passato, ad esempio, siamo stati i primi a portare l’ABS sulle due ruote. Oggi stiamo portando l’head-up display nel casco o l’eCall sulla moto».