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"Visto che c'è lo scandalo Dieselgate, le vendite diminuiscono in Europa. I costi saranno troppo alti per mantenere questa produzione. Diminuiremo la dipendenza da questo settore nel futuro: non abbiamo scelta". Così l'ad di FCA, Sergio Marchionne, si è espresso sui diesel al Salone di Ginevra 2018. "Se il diesel rimarrà lo dirà il mercato. Noi non abbiamo la forza di invertire questa tendenza", ha aggiunto.
In merito a possibili alleanze con altre realtà del settore automotive, Marchionne ha dichiarato: "Ci sono incontri, abbiamo degli scambi piacevoli ma non concludiamo nulla. Noi siamo concentrati sul raggiungimento degli obiettivi al 2020. Siamo tutti impegnati su questo. Finché il mercato non valuterà il valore dei risultati che avremo raggiunto, dovremo aspettare"
Eventuali investitori cinesi, in ogni caso, sembrano ben accetti. "L'interesse dei cinesi è ovvio. Non parlo di Geely e Volvo, ma è normale che si cerchino alleanze per ridurre i costi di produzione. In che modo avverrà non lo so. Abbiamo visto varie cose che avvengono nel mercato. Io non sono così negativo sulle prospettive degli investitori cinesi. Oltre a Milan e Inter entreranno sul mercato e avranno un ruolo non marginale", ha spiegato.
Visto che c'è lo scandalo Dieselgate, le vendite diminuiscono in Europa. I costi saranno troppo alto per mantenere questa produzione. Diminuiremo la dipendenza da questo settore nel futuro: non abbiamo scelta
Marchionne ha poi discusso del futuro di Jeep. "La strategia per Jeep è chiara. Abbiamo cercato di svilupparlo in modo globale, abbiamo la conferma che diventerà il più grande brand del gruppo. È un marchio eccezionale, su cui dobbiamo puntare. Sarà parte importante del piano che lanceremo il primo giugno".
E proprio quel giorno si avranno eventuali conferme circa la produzione di un modello del brand nello stabilimento di Pomigliano d'Arco. "Una Jeep a Pomigliano? Possibile, aspettate il primo giugno quando presenteremo il piano", ha detto Marchionne.