Salone di Ginevra 2017, Longo: «A8 e Q8 concept, tutto il meglio di Audi»

Salone di Ginevra 2017, Longo: «A8 e Q8 concept, tutto il meglio di Audi»
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Il direttore di Audi Italia ci racconta lo sviluppo del marchio dei Quattro Anelli, proteso al primato tecnologico
10 marzo 2017

Punti chiave

Il 2016 è stato un anno decisamente positivo per Audi in Italia: la casa di Ingolstadt ha registrato il record di vendite dall’approdo del marchio nel nostro paese. Al Salone di Ginevra 2017 abbiamo incontrato il direttore di Audi Italia, Fabrizio Longo.

Soddisfatto del lavoro fatto?

«Usciamo da un anno molto positivo: il 2016 ha dato delle indicazioni forti dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Abbiamo fatto il record di vendite da quando Audi è in Italia con un bilanciamento di gamma particolarmente significativo, soprattutto considerando che il nuovo di gamma è arrivato nella seconda metà dell’anno ed è stato accolto molto bene dai pubblico.

E’ molto importante non dipendere da un solo modello ma avere tutta una gamma di prodotti apprezzata. Inoltre è cresciuto il livello di immagine del brand, grazie anche alla nostra capacità di comunicazione, attraverso un uso più incisivo e sapiente dei canali social».

La rete vi sta seguendo in questo processo?

«I concessionari giocano un ruolo fondamentale; negli ultimi quattro anni, come da programma, abbiamo ridotto del 30% il numero degli operatori, operazione che però non ha prodotto elementi di frizione in quanto ha generato una migliore presenza sul territorio, insieme alla garanzia che minor numero di imprenditori significasse possibilità di fatturato più alto, senza generare concorrenza intermarchio. Abbiamo creato valore lungo tutta la catena, dalla vendita ai servizi, insegnando ai dealer come aggredire i costi e dedicando molte energie alla formazione: i colpi d’accetta possono essere pericolosi, ma gli interventi con il bisturi sono migliorativi. Oggi la rete vendita Audi è tra le più efficienti sul mercato e l’efficienza gestionale rappresenta il miglior investimento che si possa fare presso la rete vendita».

Il “sistema Audi” sta funzionando bene non solo nel nuovo, pensiamo ad Audi Prima Scelta Plus

«Il canale dell’usato è un settore decisivo: davvero si tratta di dare una seconda vita all’auto, condizione che cela un significato che appartiene alla filosofia Premium.

Un aspetto sul quale insisto molto è quello di essere capaci di generare un grande valore residuo: l’ultimo componente di un’equazione molto complessa da gestire. Bisogna trovare un equilibrio tra qualità, affidabilità, coerenza di presenza commerciale, sostenibilità del progetto, tutti elementi che concorrono a determinare un valore importante alla vettura».

Lo stile della Q8 concept è precursore delle Audi del futuro: con il 3.000 benzina-ibrido con compressore elettrico alimentato da impianto a 48 volt, è come avere un V8 che consuma come un 4 cilindri. E’ questo che a me piace: accompagnare stile, interni, tecnologia, digitalizzazione in un’espressione estremamente olistica

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La prossima frontiera è rappresentata dalla guida autonoma: cosa dobbiamo aspettarci dall’Audi A8?

«E’ senza dubbio la vettura più attesa, il grande diesel che nel rinnovo di gamma iniziato a fine 2016 è destinato ad un ruolo di bandiera molto rilevante, perché sarà la summa tecnologica del potenziale Audi e la dimostrazione di come sappiamo fare auto e creare mobilità innovativa. L’offensiva di digitalizzazione troverà nella A8 la sintesi più alta: la A8 completa quanto già visto sulle sorelle minori, che presentano funzioni molto avanzate di guida autonoma. La A8 le condensa tutte: siamo pronti alla guida autonoma, indipendentemente da quello che avviene sulle strade e aspettando le infrastrutture. Rappresenterà davvero lo stato dell’arte dal punto di vista automobilistico in un’ammiraglia».

Le importanti innovazioni tecnologiche non rischiano di creare quasi maggiore difficoltà nell’approccio alle vetture da parte del pubblico?

«Questo è un aspetto che teniamo in grande considerazione, perché il disporre di benefici concreti in alcuni contesti può essere addirittura respingente. Non a caso nei nostri touch point, le occasioni di incontro con il pubblico oltre la concessionaria, proponiamo un momento esperienziale ai clienti, per offrire l’approccio ideale alle nuove tecnologie. Capire come evitare un ostacolo, superare un angolo cieco, consumare meno carburante e guidare con meno stress sono esperienze quasi fisiche, che diventano poi memorabili e creano il terreno per un cliente confidente. Guidare con più confort, minore rischio di incidentalità, riduzione dei consumi e abbattimento di stress può diventare un atto d’amore per l’auto. La tecnologia espressa in questi termini è la mobilità del futuro».

Cosa dovremo aspettarci da Audi per il prossimo futuro?

«In Audi convivono tante anime, a partire dalla forte connotazione sportiva: quella rappresentata dalle RS è infatti qualcosa di magico. Sportività declinata in modalità elegante e con attenzione costante alla facilità di guida. Attraverso la riduzione del peso con il tetto in carbonio, i freni carboceramici, l’adozione di tecnologie aeronautiche, fino ad arrivare ad un concetto quasi sacrilego per le RS, quello dell’efficienza: i modelli di oggi arrivano ad un -17% dei consumi rispetto ai precedenti. E qui si inserisce un altro elemento: oggi un prodotto premium non è solo sinonimo di lusso o ostentazione, ma di intelligenza. E lo vediamo nella Q8 concept, il cui stile è precursore delle Audi del futuro: con il 3.000 benzina-ibrido con compressore elettrico alimentato da impianto a 48 volt, è come avere un V8 che consuma come un 4 cilindri. E’ questo che a me piace: accompagnare stile, interni, tecnologia, digitalizzazione in un’espressione estremamente olistica, un’anima che richiama a linee guida chiare e coerenti».

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