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Il Salone di Francoforte 2019 ha visto delle proteste da parte di Greenpeace, che ancora una volta si scaglia contro il mondo dell'auto. A finire nel mirino dell'associazione ambientalista sono in particolar modo i SUV: queste vetture, la cui fetta di mercato continua ad ingrandirsi, sono accusate di emettere troppa CO2.. Il sit-in di Greenpeace alla kermesse tedesca ha visto la presenza di un grosso pallone gonfiabile con la scritta CO2 collegato al tubo di scarico di un vecchio pick-up.
Greenpeace ha criticato in prima battuta Volkswagen, ma anche Toyota, General Motors, Renault-Nissan e Hyundai-Kia, ree, a loro avviso, di non aver perfezionato il passaggio da auto di grandi dimensioni a vetture più piccole, prodotte in maniera più sostenibile. Nonostante il focus da parte delle case sulla mobilità sostenibile mostrato a Francoforte - si vedano gli svariati concept elettrici presentati - Greenpeace giudica insufficiente la velocità con cui l'elettrificazione si sta facendo strada nel settore automotive.
Greenpeace non è nuova a manifestazioni ai Saloni dell'Auto: l'associazione ha protestato in passato non solo a Francoforte, ma anche a Ginevra e a Parigi. Non è finita qui, comunque: Greenpeace ha in programma una nuova azione dimostrativa per il 14 settembre, giorno in cui il Salone di Francoforte 2019 aprirà le porte al pubblico.