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Oltre a spiegarvela staticamente, ne abbiamo parlato con il capo della divisione RS, che sa cosa vuole dire guidare questa auto con asse posteriore sterzante, fino a 2,7 gradi e due opzioni per il telaio, Sport o Cup, con prestazioni e dettagli tecnici diversi secondo quale si scelga.
Dopo la GT la RS. “Abbiamo 280 CV 390Nm a 2400 giri. Dinamicamente è un’auto molto gratificante. I nostri ingegneri delle corse hanno lavorato per questo modello di serie cercando un nuovo DNA anche estetico in primis, che allarga sia visivamente (+55 e 45 mm, fronte retro) sia poi sotto il vestito la macchina, per essere davvero sportiva, con cerchi maggiorati (18 o 19 secondo la versione, ndr). Il design è volutamente forte per i nostri clienti. Abbiamo integrato molte componenti specifiche per il design, come il diffusore posteriore derivato dalla F1, per dare carico aerodinamico“.
Il passaggio dallo storico giallo racing all’arancione lo vediamo. Sul fronte tecnico invece, Ratti afferma: “Avendo due tipi di clientela, chi vuole la manuale e chi no, diamo entrambe le possibilità sulla nuova Megane RS, sempre a sei rapporti. Anche il telaio è in due varianti, molto importante: con regolazione sport oppure cup, per girare in pista”. Pur se non ancora definita una versione per categorie specifiche, si parla già del Trofeo dedicato. “La cubatura è scelta per dare il meglio senza eccedere, il 1.8 è il nostro miglior compromesso anche per le dimensioni e il peso.“ A tal proposito non sappiamo ancora se e mai per l’Italia arriverà una variante che rientri nella soglia senza superbollo, rimangono solo le quattro modalità guida per non usare a piena potenza la Megane RS, pagandola però tutta al fisco.
Questo nuovo motore sarà usato certamente anche in altre versioni di modelli Renault, ma intanto Ratti ci dice di questa auto: “La comprerei per queste due ragioni semplici, il design e la tenuta, direi incomparabile grazie al nostro telaio dove siamo gli unici a fornire il controllo elettronico Full sulle quattro ruote sterzanti”.
Record sul Nurburgring, per confrontarsi con rivali come Civic, Cupra e Focus magari? “Certo potremo pensarci, usando anche motori meno esasperati di altri concorrenti per migliorare il tempo sul giro, per mostrare la bontà telaistica Renault”.
I dischi freno? “Di serie sono in ghisa ma opzionali in materiale leggero, fino a 355 mm diametro con pinze Brembo”.
Trazione integrale? “A noi interessa essere i più veloci in certi ambienti come la pista del Nurburgring, non è detto che lo sia una trazione integrale specie se implica maggior peso e motori più voluminosi”.
Step futuro del motore? “Certo, la prossima versione per il Trofeo passerà a un incremento fino a 300 CV con piccole modifiche alla testata”.
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