Pietrantonio, Mazda: «Dobbiamo aiutare gli automobilisti a prendere scelte consapevoli»

Pietrantonio, Mazda: «Dobbiamo aiutare gli automobilisti a prendere scelte consapevoli»
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Roberto Pietrantonio, amministratore delegato di Mazda Italia, parla della graduale transizione del brand nipponico verso l’elettrico e dell’importanza della comunicazione ai clienti, chiara e diretta
20 marzo 2019

ASalone di Ginevra 2019 Mazda ha presentato una novità importante, CX-30, inedito crossover che si inserisce in gamma tra CX-3 e CX-5. Proprio alla kermesse ginevrina abbiamo incontrato l’ad di Mazda Italia, Roberto Pietrantonio, che ha tracciato il bilancio del 2018 della casa nipponica e le prospettive per il 2019. 

Nel 2018, oltre ai divieti alla circolazione, anche l’incertezza dovuta alle azioni del Governo hanno influito sul comportamento dei consumatori, che nel dubbio preferiscono non spendere. Malgrado questo, avete chiuso l’anno con dei numeri positivi. Come siete riusciti ad ottenere questo risultato?

Roberto Pietrantonio: «La confusione messa nella testa del consumatore ha completamente spaesato le persone, non c’è una strategia di comunicazione. L’Unione Europea ha stabilito la normativa sulla riduzione delle emissioni di CO2 dando ai costruttori soglie molto sfidanti. In Europa stiamo peccando di autolesionismo, solo nel vecchio continente abbiamo obiettivi così sfidanti da raggiungere. Sarà un problema per molti marchi riuscire a rispettare i limiti e in questa confusione il diesel potrebbe rischiare di diventare un colpevole, o comunque rivelarsi decisamente poco profittevole.

«Nel mercato italiano c’è una mancanza assoluta di coordinamento rispetto alle direttive europee. Certo, per l’ecotassa si sono prese in considerazione le emissioni termoalteranti di CO2, però in realtà si è creato molto rumore per nulla. Di fatto se si prendono in considerazione i volumi di vendita per emissioni di CO2 fatte nel 2018, quelli delle vetture sopra i 160 g/km e sotto i 70 g/km rappresentano una quantità minima del mercato. Parliamo del 2,5 e dello 0,5% del totale». 

«Il consumatore, però, pensa di poter avere incentivi solo se compra l’elettrico. Sicuramente ci sarà una crescita di questa propulsione, ma ci deve essere una transizione, anche perché oggi l’Italia è il penultimo paese in Europa per dotazione di infrastrutture. A questo si aggiungono gli enti locali che legiferano a proprio piacimento, come a Roma, dove i diesel sono stati vietati tout court senza considerare che un diesel Euro 6d-Temp è molto meno inquinante di tante vetture benzina. Questo significa che si prendono decisioni senza riflettere».

«A Milano sono state prese delle scelte articolate in maniera più intelligente. In ogni caso, quello che ha poi deciso il Governo è assolutamente incoerente rispetto a quello che hanno stabilito le autorità locali. Tutto questo genera dubbi e sconcerto nel consumatore, che non sa effettivamente a chi rivolgersi. Ne abbiamo avuto una prova negli ultimi mesi: nella prevendita di Mazda3, noi stiamo facendo dei numeri molto interessanti, soprattutto grazie all’M-Hybrid che questa vettura monta sul 2.0 benzina da 122 CV». 

«Oggi il consumatore italiano pensa che il diesel sia nocivo perché ne viene spesso vietato l’ingresso nelle città, ma si ricorda che il benzina era considerato peggio del diesel, quindi se non va bene quest’ultimo, figuriamoci quello. Visto che non ci sono le infrastrutture per l’elettrico, sceglie l’ibrido pur non sapendo esattamente di cosa si tratti. Mazda3 ci sta dando la dimostrazione concreta di come il consumatore oggi sia costretto a prendere delle scelte in maniera assolutamente istintiva e irrazionale, e questo non favorisce il settore dell’auto». 

Mazda MX-5 30th Anniversary Edition a Ginevra
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Avete dovuto in qualche modo adattare le vostre politiche commerciali a questa situazione?

«Abbiamo cercato di orientare il consumatore, raccontandogli il nostro approccio all’elettrico, che prevede una transizione, coerente con quanto pensato dall’associazione dei costruttori UNRAE. Spieghiamo i pro e i contro di ogni tecnologia in modo tale che il consumatore possa prendere decisioni consapevoli». 

«Siamo poi stati i primi a focalizzare la nostra comunicazione sul valore futuro delle vetture. Noi vendiamo il 30% delle auto con il Mazda Advantage, il prodotto finanziario con cui si garantisce il valore futuro dell’usato dopo 24 o 36 mesi. Abbiamo usato il claim “i diesel non sono tutti uguali”, finalizzato a orientare i consumatori. Siamo stati gli unici ad usare nelle nostre comunicazioni la dicitura Euro 6d-Temp in un mercato in cui molti hanno utilizzato sigle strane. Abbiamo avuto la massima trasparenza nei confronti dell’automobilista». 

Che prodotti lancerete nel 2019?

«Il 2019 vedrà due lanci: il primo è Mazda3, che in prevendita ci ha regalato dei riscontri al di là delle nostre aspettative. Se i dati di prevendita dovessero essere confermati, non avremmo abbastanza esemplari a disposizione, perché la domanda supera di gran lunga l’offerta». 

«Il CX-30, il nostro nuovo crossover, si colloca dimensionalmente tra CX-3 e CX-5, non si chiama CX-4 perché questo nome è stato già assegnato ad un altro modello venduto in Cina. Si rivolgerà ad una fetta importante di consumatori, visto che oggi in Italia una persona su tre acquista un SUV. CX-30 ha sia le dimensioni compatte utili per la città che la spaziosità per chi ha una famiglia che sta crescendo. Lo lanceremo a settembre con le motorizzazioni di cui è dotata ora Mazda3 e con l’arrivo dei propulsori Skyactiv-X, per cui c’è un’attesa spasmodica». 

La “filosofia” Mazda prevede che più il motore endotermico è efficiente, minore sia l’apporto dell’ibrido. Con l’arrivo del performante Skyactiv-X, immagino che l’apporto di quello elettrico sia minimo. 

«Qualsiasi sia il mezzo per ridurre le emissioni va bene, a patto che i risultati siano interessanti. L’80% del parco circolante nel 2030 sarà costituito da vetture che in ogni caso avranno un motore a combustione interna abbinato a dei sistemi elettrici. Il Mild Hybrid è leggero, perché non c’è la necessità di adottare un pacco batteria di grosse dimensioni, e poi non è concepito solo per migliorare l’efficienza del motore, ma anche il piacere di guida, come accade durante il cambio marcia». 

Mazda CX-30 in mostra a Ginevra 2019
Mazda CX-30 in mostra a Ginevra 2019

Sia in Francia, con i bollini viola, che in Germania, con VW che ha totalizzato più vendite di vetture a gasolio rispetto al 2017, si registra una riconsiderazione del Diesel. Mazda, dal canto, suo, ha proposto un nuovo diesel.

«Il diesel che abbiamo lanciato su Mazda3 è efficiente. D’altro canto, se vogliamo evitare l’innalzamento della temperatura globale oggi dobbiamo fare i conti con le tecnologie che abbiamo a disposizione, e il diesel può dare un apporto importante. In Italia, non dobbiamo dimenticarlo, il diesel ha una quota di mercato del 50%, sebbene si stia riducendo, specie nei segmenti piccoli. Ma per chi macina tanti chilometri il diesel resta la tecnologia prevalente».

Il diesel che abbiamo lanciato su Mazda3 è efficiente. D’altro canto, se vogliamo evitare l’innalzamento della temperatura globale oggi dobbiamo fare i conti con le tecnologie che abbiamo a disposizione, e il diesel può dare un apporto importante

State introducendo un programma di usato certificato nelle vostre concessionarie? 

«Sì. In 18 anni in Italia non l’avevamo mai fatto. Abbiamo deciso di cominciare perché è una strategia coerente con il passaggio che Mazda sta vivendo verso il premium. Offriamo la possibilità ai clienti di entrare a bordo di una Mazda anche usata, ma di qualità; un modo di far aumentare la conoscenza di Mazda sul mercato. Abbiamo anche bisogno di aiutare i concessionari con il business dell’usato, che nel nostro caso diventa strategico, visto che stiamo acquisendo nuovi clienti da brand diversi».   

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