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Francoforte - All'IAA 2013 la presenza di Tesla non è passata certamente inosservata. Il costruttore americano di vetture elettriche, infatti, si è presentato in forma ufficiale al Salone dell'Auto tedesco mostrando Model S ed il rolling chassis sulla quale è costruita la berlina in grado di assicurare 500 km d'autonomia assicurando prestazioni da vera sportiva. Del nuovo modello, di quelli che arriveranno e del mondo Tesla ne abbiamo parlato con Jerome Guillen, Worldwide sales and service Vice President.
L'auto elettrica sta iniziando ad entrare nei pensieri della gente ed i prezzi oggi iniziano ad essere quasi allineati a quelli di un'auto tradizionale. Rimane però il problema di un'infrastruttura di ricarica molto limitata. E questo è un grosso limite
«Potrebbe anche esserlo se non vi fosse una presa di corrente in ogni buon garage. Per caricare una vettura come la nostra Model S è sufficiente una normale presa da 220 V e quindi la vera ricarica di questa vettura avviene in casa e non su strada. Chiunque abbia, dunque, una presa di corrente in garage potrebbe trovare nella Tesla S la sua auto».
Elettrico non significa esclusivamente ecologia. Ma anche piacere di guidare...
«Sì certamente. Con la Tesla Roadster abbiamo dimostrato che una vettura elettrica può essere anche estremamente sportiva. Con la Model S abbiamo declinato i concetti di sportività e di prestazione pura in un'auto più spaziosa, una vera berlina a sette posti (5+2) in grado di assicurare un'autonomia eccezionale».
Di quanti km si parla?
«Noi dichiariamo 502 km».
Non crede che un power extender possa essere una scelta di marketing utile per avvicinare clienti a questo modello? BMW con la nuova i3 lo propone e la Chevrolet Volt è tutti gli effetti un'auto elettrica che può funzionare anche se scarica
«Non abbiamo bisogno di un power extender non solo perché l'autonomia è sufficientemente ampia per ogni tipo di impiego ma perché non ci sarà mai un motore termico in una Tesla. Quello che noi produciamo sono vetture puramente elettriche».
La Model S come sta andando?
«Piuttosto bene. Le consegne in America rispettano i nostri piani ed ora stiamo consegnando i primi esemplari anche in Paesi come Norvegia, Belgio, Svizzera, Germania, Olanda».
“Non abbiamo bisogno di un power extender non solo perché l'autonomia è sufficientemente ampia per ogni tipo di impiego ma perché non ci sarà mai un motore termico in una Tesla. Quello che noi produciamo sono vetture puramente elettriche”
Quale futuro attende la gamma Tesla?
«Stiamo lavorando sodo in supporto al lancio della S e sulla realizzazione della SUV Model X che arriverà il prossimo anno e che condivide con la S moltissimi elementi tecnici».
E la Tesla Roadster?
«Avevamo pensato di farne 2.500 ed ora, una volta raggiunto quel numero, ne abbiamo chiuso la produzione a fine dello scorso anno. E' stata la nostra prima vettura, continuiamo a supportarla sotto il profilo tecnico ma ora siamo concentrati su S ed X».
Quali sono i segreti dei bilanci rosei di Tesla?
«Lavoriamo bene e con criterio. Non ci sono altri segreti. Cerchiamo di fare tutto un passo alla volta, senza spendere soldi in cose inutili. Il nostro stand all'IAA ne è un esempio a riguardo visto che cogliamo l'obiettivo di essere presenti in una manifestazione come questa mostrando tutto quello che vogliamo mostrare ma senza perderci in fronzoli o trovate da salone».
A quante persone date lavoro?
«Cinquemila persone lavorano in Tesla. Non posso dare dati sul numero di persone che si occupano di specifiche aree ma ci tengo a sottolineare che tutto quello che si può vedere sulle nostre vetture è fatto in casa. Anche le batterie, che sono agli ioni di litio».
Avete collaborazioni importanti con grossi costruttori dell'auto. Pensate di ampliarle in futuro?
«Oggi lavoriamo con Toyota sulla Rav4 EV e con Mercedes sulla nuova Classe B elettrica, che sarà una vera e propria vettura "Tesla Inside"».