Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Lo stand di Peugeot al Salone di Ginevra 2019 non ha lasciato dubbi sulla strategia di Peugeot per il futuro: a partire dalla e-208, la casa transalpina punterà fortemente sull’elettrico. Per capire come Peugeot stia gestendo questa fase delicata, abbiamo parlato con il CEO del marchio, Jean-Philippe Imparato.
Come vive Peugeot il passaggio verso l’elettrico?
Jean-Philippe Imparato: «Il messaggio finale è la semplicità. La rete non è completamente pronta a questo cambio, che non dipende solamente dai limiti di CO2. Si tratta di una modifica totale al modello di business, di come vendere le macchine, fare leasing e parlare di prezzi e sconti. Noi non vogliamo aggiungere complessità: il cliente sceglie la vettura come preferisce, sia per il colore che per il tipo di propulsione, ma prima di tutto vendiamo una 208, una Peugeot».
«Non è solo marketing e comunicazione. Non solo libertà di scelta della motorizzazione ma anche valore residuo della macchina. Per noi il valore residuo delle auto è fondamentale, perché i clienti vogliono comprare qualcosa che si mantiene nel tempo».
«Ovviamente l’ecosistema elettrico sarà all’altezza della proposta. Non conosco esattamente la situazione in Italia, ma uno dei punti chiave da gestire è l’infrastruttura. Vogliamo aiutare il cliente anche in questa situazione, grazie alla nostra offerta Easy Move, si può avere un’opzione elettrica per la città e una endotermica per le gite del weekend. Non solo, è importante anche la serenità, con una garanzia di otto anni e 160.000 chilometri per la batteria. Peugeot 208 è un gioiello, con un cockpit completo, un cambio automatico ad otto rapporti, e la libertà di scegliere l’alimentazione, perché la transizione verso l’elettrico non va alla stessa velocità nei vari paesi dell’Europa. Dobbiamo essere nelle condizioni di adattare l’offerta».
«Questo non riguarda solo la 208, perché lo stand di Ginevra è totalmente elettrificato: 208, 508 berlina e SW e 3008. Dal 2020, l’elettrificazione interesserà anche i veicoli commerciali, con la gestione della logistica dell’ultimo miglio. Un anno fa, vi dicevamo che saremmo stati pronti; 12 mesi dopo, eccoci qui. A giugno si apriranno gli ordini per la nostra gamma 100% elettrificata, tra EV e PHEV, e a gennaio 2020 la produzione si allineerà. Anche se si tratta di una sfida tosta, abbiamo a disposizione tutta la tecnologia necessaria a portare a termine il compito. Unboring the future è il motto di Peugeot: il nostro avvenire non prescinderà dal piacere di guida».
In un anno sono cambiate molte cose, soprattutto per le decisioni prese dal Parlamento Europeo in termini di emissioni. Non è più tanto una questione di desiderata dei clienti, quanto un obbligo imposto dalle istituzioni. Quanto vale per voi la reale richiesta del mercato?
«La mentalità è cambiata quando il 2 ottobre dello scorso anno è stata approvata la riduzione del 40% delle emissioni entro il 2030. Non si tratta di una necessità dovuta al mercato, ma alle normative. Più o meno il 20% dei clienti potenziali di 208 mostra interesse nei confronti della motorizzazione elettrica. Vedremo in quali cifre si concretizzerà: la mia previsione è il 10%, ma dipende dai paesi, si può spaziare dal 3 al 16%. Parlo di ora, non tra sei mesi: il mondo sta cambiando, con l’arrivo degli ecoincentivi, come in Italia».
Detta così, sembra che molto dipenda da un aspetto economico. Quanto è secondo voi una questione economica e quanto dipende dalle strategie di ricarica disponibili?
«Abbiamo aperto il sito per gli ordini delle vetture: si parte da 269 euro per il benzina in Francia – il prezzo dipende dalla fiscalità locale – 289 per il diesel e 299 per l’EV. Il B2B è pronto, perché chi gestisce le flotte deve apportare un cambio serio in termini di emissioni di CO2. Noi pensiamo che più o meno il 10% dei clienti sia pronto per l’elettrico, infrastrutture permettendo. Dobbiamo fare delle scelte molto precise sulla tipologia e la quantità di motori che mettiamo sulle vetture nei vari mercati, perché il ciclo WLTP cambia da una nazione all’altra e questo complica le cose per un costruttore globale».
«Dovremo semplificare la gamma e dare gli strumenti necessari per calcolare l’impatto di CO2 secondo le normative nazionali. Ogni volta che si targa un telaio, l’auto entra a far parte del bilancio CO2 della casa. Dal 2 gennaio del 2020 ogni giorno dovremo fare il conteggio del livello di CO2 del gruppo per ogni nazione, sulla base delle targhe del giorno, questo cambia tutto. Noi rispetteremo le regole, senza fare sciocchezze: non voglio far arrivare sul mercato un numero troppo elevato di vetture da 190/250 grammi per poi dover vendere EV che magari mi fanno perdere 20.000 euro ciascuno, per compensare il livello di emissioni».
Come farete allora a restare profittevoli?
«Abbiamo scelto di ridurre il numero di allestimenti per ciascun modello e di pensare ad un’offerta elettrica e ibrida con un mix ragionevole per gestire la transizione. Per fare questo dobbiamo avere sotto controllo il 100% delle scorte per fare sì che non ci sia nessuna auto a magazzino da più di sei mesi nel gennaio del 2020. Per questo apriremo gli ordini delle vetture elettriche a giugno e sarà nostra cura lavorare per immettere il numero giusto di vetture elettriche nel mercato a gennaio 2020».
Avete dichiarato di voler tornare dopo trent’anni negli USA: può darci qualche dettaglio?
«Non posso entrare nel dettaglio, ma abbiamo studiato il Nord America e non solo gli USA, già due anni fa. Questo perché abbiamo avuto tanti feedback positivi sulla 3008, la 5008 e sulla nuova Peugeot 208. La prossima sfida è oltreoceano, ma devo ripartire il rischio tra l’Europa e il resto del mondo. Torneremo in maniera graduale, senza investimenti miliardari. L’anno prossimo qui a Ginevra avrò un piano dettagliato».
Prima ha accennato alla Dakar: tempo fa diceva che per Peugeot è importantissimo l’aspetto racing per sviluppare il prodotto di serie. Come vede questo passo indietro?
«Il motorsport è importante, ma solo se elettrificato. Peugeot ha abbandonato il WRX (e la Dakar) perché l’elettrificazione delle vetture è stata rinviata. Per essere coerente con la line-up futura bisogna che l’impegno nel motorsport sia nella stessa direzione della nostra gamma di serie. Vedremo».
A tale proposito, il patron della Formula E, Alejandro Agag, dal 2021 organizzerà anche un campionato del mondo di SUV elettrici. È una cosa che potrebbe interessarvi?
«2021? Troppo presto. Nell’arco di tre o quattro anni voglio creare un reparto corse per l’elettrico capace di finanziare il proprio futuro con la vendita di prodotti ispirati al mondo racing, come la 508 Peugeot Sport Engineered. L’impegno nel motorsport, in ogni caso, deve avere un costo sostenibile».