Ginevra 2019, Jeep guarda all’Italia con rispetto: “Qui produrremo le nostre best-seller"

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Intervista al capo EMEA di Jeep, Jeff Hines, che parla delle intenzioni per il marchio americano verso la madre patria di Fiat, dove si assembleranno le nuove ibride best-seller per tutta Europa
18 marzo 2019

Al Salone dell'auto di Ginevra 2019 FCA ha fatto molto parlare di sè, soprattutto con Fiat e Alfa Romeo, a livello di concept. Jeep è però il brand numero uno sotto molti punti di vista nel gruppo, globali e in prospettiva anche europei.

“FCA ma anche Jeep guardano all'Italia con tanto rispetto e interesse, è il nostro mercato di riferimento qui” spiega Jeff Hines, massimo responsabile EMEA di Jeep. A Toledo sanno bene che se loro sono ora percepiti come il riferimento globale all'interno di FCA, il riferimento Europa per FCA stessa, si chiama ancora Italia. Lo sarà per molti altri anni? Pare di sì, almeno nelle intenzioni. Hines è ovviamente americano, con un passato tra il Michigan e Detroit, anche se da circa un anno si deve occupare di mercati molto distanti, che sono l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa. Occorre tenere a mente e far vivere i valori del marchio Jeep, dentro nazioni che però certi valori non li hanno a volte mai condivisi. Una certa egemonia americana che viene esportata qui con dei correttivi, europei ma soprattutto tricolori.

“L’Italia è il mercato più importante per noi in Europa, quello che ci dà anche molti spunti, oltre che basi produttive. Abbiamo stabilimenti qui, a Melfi, dove assembliamo la Renegade e faremo a breve anche la nuova Compass. Sono due best-seller per tutta la regione e sono vetture fatte in Italia. Non possiamo prescindere dall'Italia e vogliamo portare il DNA Jeep da qui anche in chiave Europea”.

Questo significa modelli un po' più piccoli rispetto alla tradizione USA. Renegade avrà anche tutto il DNA Jeep visibile e tanto a contatto, ma non è tipicamente come le altre che ci sono negli Stati Uniti. “Esatto, è proprio quello che vogliamo e che ci affascina: accontentare i clienti dell'Europa mantenendo caratteristiche davvero Jeep, fuoristrada 4x4. Una Jeep che incarna libertà di movimento anche in queste gamme, è quello che vogliamo fare, sempre di più”.

A questo punto, si potrebbe fantasticare qualcosa di ancor più compatto per Jeep in Europa, di dedicato ma sfruttando pianali comuni al gruppo, magari fino a segmenti inediti? Chi lo sa, Hines non ci dà conferma e sorride, per certo non ora, ma tra qualche anno... Esisterà una nuova Jeep segmento B elettrificata, quello lo diamo per scontato (qualcuno la chiama già mini-Rebegade) magari anche una segmento A, dove ora gravita il solo Jimny o quasi.

Magari un’elettrica? “È quello che studiamo, la potenzialità in Europa per Jeep. Partire dall’Italia è una grande opportunità. Di sicuro vogliamo accontentare tutti i clienti e fare ottimizzazione industriale, perchè no. Ma non rinnegheremo mai il nostro DNA, facendo modelli che non abbiano davvero tutto il nostro contenuto di prestazione ed emozione, o che non sembrino delle Jeep già solo a guardarle. Scendere di segmento rispetto alle origini non può significare anche scendere nella percezione del marchio”.

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La Centoventi quindi resta un concept Fiat, non potrà declinarsi anche in Jeep, assolutamente. Le altre novità in cantiere sono già programmate nel piano industriale, dove spaziano alcune Jeep per la prima volta elettrificate. Cosa ne pensa Jeep dell’elettrificazione, dovuta per vari motivi? “Noi vogliamo dare tutto quanto serve ai nostri clienti. Forniamo nel mondo le varie soluzioni migliori, ovviamente i grossi benzina e i diesel, per certi usi, ma oggi prevediamo anche PHEV, più sostenibile. Quello che conta per noi è che le Jeep continuino a poter andare su percorsi non da tutti, in libertà”.

Non è però cosa molto caratterizzante un’icona come Jeep, l’ibridazione plugin che si trova oggi un po’ ovunque. Un tempo e negli USA erano altri, i motori sotto il cofano Jeep. “Il plug-in è la soluzione prediletta per dare beneficio alle emissioni, alle regole europee, continuando a piacere ai nostri clienti. Noi l’abbiniamo alla nuova trazione eAWD, con spinta al posteriore data dall’elettrico, gestendo meglio e indipendentemente gli assi, per guidare in fuoristrada”.

Allo stand ci sono per la prima volta le nuove motorizzazioni ibride, con i 1.3 benzina abbinati all’elettrico per una percorrenza a Zero Emissioni fino a 50 Km, ma poi? “I nostri piani sono di espandere la gamma, raddoppiarla con dieci nuovi modelli PHEV nei quattro anni a venire, in tutti i segmenti”.

Insomma, se avete paura che Jeep tolga peso a Fiat quello è già avvenuto e soprattutto nelle “stanze dei bottoni” delle Finanze, ma non sul mercato dei modelli FCA. Quelli di Jeep rimarranno sempre con il proprio taglio, magari sforando in qualche segmento che era anche di Fiat, anni addietro (non dimentichiamo la Campagnola) perché il marchio dovrà prendere più quota e diffondere il proprio valore percepito. Ma non sembra voler scendere a patti, Jeep, per accalappiare chi da noi era abituato ad altro, troppo diverso.

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