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In occasione del primo Salone di Parigi dopo un'assenza forzata di quattro anni causa pandemia, il presidente francese, Emmanuel Macron, ha parlato del settore automotive nella sua nazione. Intervenuto a un forum organizzato alla viglia dell'apertura della kermesse parigina, Macron ha spiegato a Le Parisien che il calo della produzione che sta interessando attualmente la Francia non è dovuto alla transizione verso l'elettrico, bensì a "difficoltà pregresse". E il passaggio a una mobilità sostenibile "è l'occasione di rilanciare la filiera sulla base di nuovi obiettivi".
Quanto all'addio ai veicoli endotermici nuovi in Europa entro il 2035, obiettivo con cui concorda appieno, Macron individua delle tappe intermedie. "Ci aspettiamo che in Francia si tocchi quota un milione di veicoli elettrici prodotti nel 2027. Il nostro obiettivo è produrre due milioni di veicoli elettrici nel 2030, con investimenti francesi e stranieri che creino impieghi per batterie e assemblaggio". Attualmente in Francia circola esattamente un milione di auto elettriche, di provenienze diverse.
Per ottenere il risultato prefissato, Macron si attende una crescita del mercato. "Nel 2017, l'elettrico rappresentava solamente l'1% delle nostre vendite. Oggi è al 13%, e secondo le previsioni alla fine del quinquennio toccherà il 30%". Per dare la spinta giusta alle vetture green, "vogliamo rendere l'auto elettrica accessibile a tutti", aumentando a 7.000 euro il bonus di 6.000 euro attualmente a disposizione di chi acquista un modello al di sotto dei 47.000 euro, come le transalpine Renault Mégane e Peugeot e-2008. E arriverà anche l'atteso leasing da 100 euro al mese per il noleggio a lungo termine di una vettura elettrica annunciato in campagna elettorale da Macron e non ancora implementato.
Ma per rendere florido il mercato delle auto elettriche francesi servono anche investimenti per le batterie. "Oggi abbiamo già tre grandi progetti di Gigafactory di batterie elettriche - spiega Macron -. Le prime batterie saranno prodotte in Francia nei prossimi mesi. Il nostro obiettivo di essere autonomi sul fronte delle batterie entro il 2027 è quindi credibile. Potremo anche cominciare a esportarle a quel punto". E sulla concorrenza pressante della Cina, già in grado oggi di onorare ordini monstre come quello di 100.000 esemplari perfezionato da Sixt con BYD, Macron tuona: "Dobbiamo svegliarci. I cinesi e gli americani non ci faranno sconti".