Domenicali: «Ecco come saranno le prossime Ducati»

Domenicali: «Ecco come saranno le prossime Ducati»
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Per la prima volta la Ducati si è presentata al Salone di Francoforte, in occasione della Volkswagen Group Night. Ha presentato la 899 Panigale e con Claudio Domenicali, AD Ducati, abbiamo parlato delle prossime moto. Fra le quali ci saranno alcune sorprese
13 settembre 2013

Da poco più di un anno Ducati Motor Holding fa parte del Gruppo Volkswagen, attraverso Audi che ne controlla la proprietà. Questo è il motivo per cui è stato scelto il Salone di Francoforte per lanciare l'ultimo gioiello super sportivo uscito da Borgo Panigale, la Ducati 899 Panigale. Una fusione fra i due mondi, a due e quattro ruote, perfettamente inserita nell'evento Volkswagen Group Night . In passato solamente BMW, che opera sui due fronti motoristici, aveva scelto la platea di Francoforte per dei lanci importanti, come quello della R1100GS.

Della lunga intervista con Claudio Domenicali, AD Ducati, vi abbiamo scritto qui. In questa seconda parte si parla invece della strategia del prodotto, di quali nuove moto vedremo a breve.

«La 899 Panigale – ha affermato Domenicali - è l’esempio di una nuova applicazione e declinazione della tecnologia di eccellenza che ha sempre caratterizzato le nostre moto. E il frutto di quella che noi chiamiamo “perfomance redefined”, ovvero un’idea moderna e attuale di moto sportiva che grazie a tecnologia evoluta è capace di adattarsi all’uso quotidiano. Facile, ancora più sicura, comunque capace di divertire, dare un’emozione e di essere una vera Ducati. Questo importante concetto caratterizzerà la nostra produzione futura di moto e anche il progetto di espansione della nostra gamma, sempre centrata ad un concetto di performance, che prevediamo di allargare sia verso l’alto, con moto ancora più sofisticate e sportive, ma anche in senso opposto, andando verso un segmento di moto più facili e più accessibili».

volkswagen group night francoforte 2013 53
La 899 Panigale è l’esempio di una nuova applicazione e declinazione della tecnologia di eccellenza che ha sempre caratterizzato le nostre moto. E il frutto di quella che noi chiamiamo “perfomance redefined”

 

A proposito di sportive, il loro mercato si è ridotto e non è detto che il concetto di sportività come lo vediamo ora possa andare bene a tutti...
«Le prestazioni e il divertimento di guida restano il punto centrale per le nostre moto. Ma è vero che nei Paesi occidentali i motociclisti crescono d'età e quindi il comfort e i sistemi di assistenza alla guida sono diventati più importanti rispetto al passato. La nuova Panigale 899 è in questo senso un ottimo esempio di performance redefined di cui parlavo prima».

Passando al genere opposto: state lavorando alle nuove Sport Classic? Si parla della nuova Scrambler ad esempio.
«Alla moto classica ci stiamo lavorando e la stiamo reinterpretando con un diverso concetto rispetto a quanto abbiamo fatto in precedenza. Deve essere un concetto più basato sul design e la moto deve essere più facile da usare. Ma che abbia tutti i geni Ducati. Le precedenti Sport Classic non hanno ottenuto i risultati di vendita sperati, per cui le prossime versioni avranno un design più contemporaneo. Meno vicino a quello degli Anni Settanta, con maggiore sportività. Quella delle classiche è un'operazione che rientra nell'idea di espandere la nostra gamma non solo in direzione iper sportiva, e questo senza snaturare le nostre caratteristiche. Sulla Scrambler non mi pronuncio... ma forse si saprà qualcosa fra non molto».

Ci potrà essere un maxi scooter nel futuro di Ducati?
«La urban mobility è un tema che ci sta molto a cuore e sarà sempre più importante in futuro. Questo perché la mobilità nelle città diventerà sempre più complessa e sempre più persone vivranno nei grandi centri urbani. Noi in questo nuovo orizzonte ci siamo e stiamo ragionando su come soddisfare questa esigenza con lo spirito di Ducati. Il divertimento di guida e l'emozione del possesso sono ancora i requisiti fondamentali del marchio. Il tipo di veicolo urbano si sta ancora definendo, ma posso dire che non lo si vedrà prima di tre o quattro anni».

Sul futuro dei motori raffreddati ad aria che cosa ci può dire?
«In questo concetto di Ducati sempre più tecnologica nel suo percorso stiamo gradualmente passando dai motori raffreddati ad aria a quelli raffreddati a liquido. In futuro la maggior parte delle produzione sarà con il raffreddamento a liquido. Giocoforza per ragioni di prestazioni, silenziosità e basso inquinamento. Ma ci sarà spazio per modelli con il motore raffreddato ad aria, che rimarranno un parte della produzione Ducati e avranno dei modelli specifici».

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