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Ginevra - La Casa di Woking rimane fedele alla promessa di continuare a presentare nuovi modelli anno dopo anno, stupendo il pubblico del Salone di Ginevra con le nuove McLaren 650S e 650S Spider.
Uno sforzo enorme in termini di investimenti, per un costruttore automobilistico tutto sommato giovane nel panorama internazionale (McLaren Automotive nasce ufficialmente nel 1989, ndr) che nasconde però una precisa strategia di marketing e una orginale filosofia aziendale. Il marchio britannico infatti vuole continuare a sorprendere i suoi clienti, proponendo di volta in volta prodotti e soluzioni tecniche innovative e fuori dagli schemi.
Delle nuove 650S e 650S Spider ne abbiamo parlato con Carlo Della Casa, Chief Technical Officier di McLaren Automotive.
Come procede la crescita della divisione McLaren Automotive?
«Dal punto di vista dello sviluppo tecnico e dell’ingegnerizzazione stiamo facendo delle cose egregie. Pensate che la nuova McLaren 650S adotta già alcune delle tecnologie sviluppate per la ibrida P1, e, avendo programmato un nuovo lancio ogni anno, stiamo lavorando a pieno regime per realizzare nuove soluzioni tecniche, che appena si dimostrano affidabili vengono applicate a modelli di serie».
La nuova 650S cosa offre in più rispetto ad una MP4-12C?
«La P1 a mio avviso è un'auto che è risucita a creare qualcosa di nuovo dal punto di vista della dinamica di guida. Per questo abbiamo voluto che la 650S ereditasse proprio dalla P1 le logiche di cambiata. Abbiamo migliorato l’upshift, ovvero l’innesto del rapporto superiore, che ora è più costante e veloce. Abbiamo poi cercato di mettere fantasia nel cambio della 650S, mettendo a disposizione tre diverse modalità di guida».
E' strano parlare di fantasia quando si prende in considerazione una componente inanimata e meccanica come può essere un cambio... Come funzionano le logiche di cambiata della 650S?
«Sì, è vero, è strano, ma è proprio questo approccio che rende unica McLare. Selezionando la modalità di guida Normal abbiamo voluto enfatizzare il comfort di guida, con cambiate veramente dolci, mentre il programma Sport si concentra sul piacere di guida. Qui la cambiata è più veloce e abbiamo creato il cylinder cut. Questo significa che durante l’up shift, sopra ai 2.500 giri/min, vengono “tagliati fuori” due cilindri e così diamo vita ad ul sound migliore possibile in fase di cambiata. Selezionando la modalità Track infine troviamo ancora un altro tipo di cambiata - solo quando si superano i 5.000 giri/min - che riesce a produrre una spinta eccezionale durante l’upshift grazie alle frizioni del cambio che si chiudono in una maniera tutta particolare. In sostanza quando si imposta la modalità Track ad un basso numero di giri ho la cambiata comfort, ad un range medio ho la cambiata con cylinder cut e quando si chiede il massimo dalla vettura ho la cambiata con una spinta aggiuntiva, per il massimo del coinvolgimento di guida. Abbiamo realizzato un cambio che può offrire automaticamente tre diversi tipi di cambiata, questo significa usare la fantasia durante le fasi di progettazione».
“Abbiamo realizzato un cambio che può offrire automaticamente tre diversi tipi di cambiata, questo significa usare la fantasia durante le fasi di progettazione”
Come sono migliorate le prestazioni della 650s? Che tipo di modifiche avete fatto al motore?
«Innanzitutto la 650S può contare su 25 CV e 78 Nm di coppia in più che ci hanno permesso di raggiungere valori prestazionali spaventosi. Abbiamo cambiato la testa del motore, anche per facilitare il raffreddamento, abbiamo sostituito il cielo dei pistoni per creare più turbolenza nei cilindri e abbiamo modificato le valvole, in particolare quelle di scarico. Lavorando su tante finezze – abbiamo sostituito dal 10 al 15% delle componenti - siamo riusciti a tirare fuori dal nostro V8 prestazioni ancora più sbalorditive».
Si tratta di modifiche sostanziali. Come mai avete "tirato fuori" 25 CV, un valore tutto sommato non esagerato?
«In realtà più che i cavalli cercavamo la coppia, soprattutto per esigenze software in modo da lavorare sulla calibrazione. Abbiamo così ottenuto una coppia che sale, poi rimane molto costante e che poi scende con meno violenza rispetto a prima. Questo garantisce un piacere di guida ancora più elevato rispetto a prima».
Uno dei difetti che veniva riconosciuto alla MP4-12C era di essere una supercar dopo tutto troppo stradale e non così estrema dal punto di vista dell'assetto come ci si aspetterebbe da una supercar di questo calibro. Con la 650S avete curato questo aspetto?
«E’ vero ed è per questo che sulla 650S abbiamo irrigidito diverse componenti, a partire dalle sospensioni. Abbiamo ottenuto un’auto ancora più pronta e ancora più sorprendente dal punto di vista dell’handling».
“In McLaren c’è una continua attenzione a capire che cosa vuole il cliente, ad ascoltare i suggerimenti e ad imparare dagli errori fatti”
Il lancio della 650S fa pensare alla MP4-12C come ad un progetto sempre in evoluzione. E' proprio così?
«Assolutamente sì, la MP4-12C possiamo considerarla come un’auto sempre in evoluzione. Abbiamo ancora dei partner esterni per la parte hardware, come per esempio Ricardo per il cambio, ma ora tutta la parte dei controlli viene effettuata in casa, con il 90% delle strategie – dal powertrain, al cambio, all’elettronica - che sono totalmente sotto la supervisione di McLaren Automotive. Per esempio le tre logiche di cambiata differenti sono nate da McLaren, per volere di McLaren con logiche imposte da McLaren. Questo controllo diretto è il segreto che consente alla nostra auto di sfruttare l’hardware al massimo livello».
Cosa significa che McLaren intrattiene un rapporto tutto particolare con i propri clienti?
«Forse fa proprio parte di una certa cultura britannica, ma in McLaren c’è una continua attenzione a capire che cosa vuole il cliente, ad ascoltare i suggerimenti e ad imparare dagli errori fatti. In questo modo vogliamo creare qualcosa che sia sempre una sorpresa».
Da italiano com’è lavorare con gli Inglesi?
«Il brand McLaren sta crescendo grazie alle vetture e quindi noi vogliamo continuare a dare discontinuità ai nostri prodotti, offrendo sempre delle nuove sorprese. Un aspetto, quest’ultimo, che a mio parere si è un po’ perso nelle aziende italiane. Né Lamborghini, né Ferrari, due costruttori che certamente realizzano auto straordinarie, hanno proposto nell’ultimo periodo soluzioni sorprendenti. Proporre una modalità di guida Race, con tre diversi tipi di cambiata. Questa la chiamo discontinuità».
McLaren
Via Giovanni Battista Grassi, 98
20157 Milano
(LI) - Italia
https://cars.mclaren.com/it-it
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