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Berlino - La nuova Hyundai Tucson è un’auto che parla anche un po’ di italiano. Il designer che ha curato gli esterni infatti è Nicola Danza, Exterior Design Manager di Hyundai. Lo abbiamo intervistato nel giorno della presentazione ufficiale della Tucson, ecco cosa ci ha raccontato.
Avete stabilito una collaborazione con lo Ied per trovare giovani talenti. Cosa ci vuole per diventare un designer Hyundai?
«Ci vuole sicuramente creatività. I Coreani ci danno molto libertà di azione e questo è fantastico. Certo ci sono alcuni punti fermi da cui partire, nel nostro caso la grande calandra esagonale, ma per tutto il resto si può partire da un foglio di carta bianco. E’ chiaro che i giovani hanno una mente più fresca e quindi fanno meno fatica ad essere creativi. Per questo Hyundai preferisce cercare giovani talenti nelle scuole e per questo abbiamo collaborato con lo Ied. Poi naturalmente ci vuole tanta voglia di lavorare, perché qui i tempi sono serratissimi».
Quanto spazio è rimasto per la creatività? La sicurezza, le norme anti-inquinamento e l'aerodinamica non imprigionano molto di più le mani del designer rispetto ad alcuni anni fa?
«Nonostante i parametri aerodinamici e di sicurezza di cui dobbiamo tener conto c’è ancora tanto margine per la creatività del designer. Soprattutto con certe aziende come la Hyundai che lasciano molto spazio ai designer perché vogliono arrivare in alto. Mi sto rendendo conto che, in un certo senso, si sta tornando alle origine. Il design italiano è famoso per le proporzioni, il senso dei volumi e del “bello”. Tutto questo è ancora possibile, basta vedere il salto che c’è stato tra la ix35 e la nuova Tucson. Non lo dico perché l’ho disegnata io che sono italiano, però la nuova Tucson ha davvero dei bei volumi da mostrare».
Come si è evoluto il design della Tucson? A quale clientela avete puntato elaborando questo nuovo stile?
«La clientela a cui abbiamo puntato con il design della nuova Tucson è leggermente più ricercata rispetto a quella della ix35. Il volume è cambiato parecchio, perché ora abbiamo un’auto più bassa, più larga, più lunga e in definitiva un po’ più sportiva ed elegante. Stiamo andando verso il modern premium, dove la macchina non è necessariamente più costosa ma sembra più costosa. Abbiamo curato molto di più la qualità delle linee e delle proporzioni, non vogliamo che il design appaia “vecchio” già dopo qualche anno».
Per lo sviluppo della Tucson hanno collaborato anche i centri stile in America e Corea? Quanto conta sviluppare il design in Europa?
«Quando ci troviamo di fronte ad un progetto globale, come nel caso della nuova Tucson, partiamo sempre da una sfida globale nello sviluppo del design, a cui partecipano quindi il centro stile americano, quello europeo e quello coreano. Poi è risaputo che se un oggetto è stato disegnato in Europa lo si può tranquillamente vendere in Corea, come in qualsiasi altra parte del mondo, dal momento che lo stile sviluppato nel Vecchio Continente è sempre un valore aggiunto».
Abbiamo curato molto di più la qualità delle linee e delle proporzioni, non vogliamo che il design appaia “vecchio” già dopo qualche anno
Cosa ne pensi delle "contaminazioni" che abbiamo visto negli ultimi anni? Ci riferiamo ai SUV coupé come BMW X4 e X6..
«Non so se siano contaminazioni, ma chiaramente guardo quello che fanno gli altri. Mi piacciono? Mah, direi sì e no, valuto caso per caso».
Ci saranno evoluzioni dela Tucson in questa direzione? Vedremo mai una Tucson Coupé?
«Abbiamo la Santa Fe che è la sorella maggiore. Non avremo delle auto simili a quelle che avete citato, però è probabile che vedremo altri “fratelli” della famiglia SUV Hyundai».
Quanto influenzano il design le nuove tecnologie?
«Diciamo che i designer si adattano alle esigenze dei progettisti e viceversa. Per avere i proiettori anteriori della nuova Tucson così allungati non potevamo per esempio utilizzare i proiettori normali. Per questo abbiamo sviluppato un particolare faro allo xeno a doppia funzione. Abbiamo due faretti per lato e in questo modo abbiamo creato un “volto” molto riconoscibile, che rimanda subito a Hyundai».
Come siete riusciti a migliorare così tanto la qualità costruttiva?
«Abbiamo una fabbrica di acciaio in Corea. Questo ci aiuta molto a migliorare la qualità, a creare quindi forme più precise e particolari».
Il designer Hyundai, Nicola Danza, elabora per Automoto.it la nuova Tucson. Guardate con quale facilità disegna a mano libera!