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Lo avevamo anticipato e oggi arrivano le prime conferme. Citroen sta seriamente pensando di ridare vita alla Mehari. La prova è l'inedita Citroen Cactus M, una curiosa concept car basata sulla C4 Cactus ma esplicitamente ispirata alla celebre spiaggina che fece impazzire intere generazioni di ragazzi a cavallo tra gli anni'70 e '80.
Operazione nostalgia
Questo prototipo, che si farà conoscere dal pubblico in occasione del Salone di Francoforte, si distingue da una normale C4 Cactus prima di tutto per la totale mancanza del tetto. Al suo posto troviamo un originale roll bar posteriore rivestito in legno, che si diverte a riprendere l'inclinazione a 60° del parabrezza anteriore. Le fiancate sono scolpite e rese più “muscolose”, per accentuare l’altezza dal suolo e dare la sensazione di una silhouette sospesa.
L’utilizzo di ruote Tall & Narrow permette di aumentare il diametro della ruota, riducendone la larghezza e aumentando l’altezza della scocca. Questa sensazione è potenziata dai passaruota specifici. La Citroen Cactus M dispone di due porte allungate che accentuano la sensazione di un veicolo compatto. Anche in questo caso le porte sono concepite come airbump e ne riprendono l’idea grazie all’utilizzo di un rivestimento in TPU. Questo secondo rivestimento, che copre anche le protezioni sui paraurti, resiste agli urti e ai graffi e anche all’acqua salata, alla sabbia e tutto quanto si frappone tra divertimento e mobilità.
Mehari in ogni angolo
Le porte poi hanno una cerniera a vista come la celebre Mehari, che utilizzava una carrozzeria in plastica ABS. Il design globale dell’abitacolo vuole richiamare lo scafo di una barca. Le forme sono fluide e continue, in armonia con il design esterno del veicolo. La tinta blu Jaws uniforme tra carrozzeria e abitacolo conferma la sensazione di un oggetto modellato in un blocco unico. Tutti i materiali sono stati selezionati e trattati per adattarsi o resistere. Gli occupanti possono prendere posto anche senza essersi asciugati o risciacquati grazie ai poggiapiedi forati e ai sedili progettati per scaricare l’acqua, e al tessuto resistente al sale; l’abitacolo per di più può essere pulito con un getto d’acqua.
I rivestimenti di sedili e plancia sono studiati come tute da surf. Il neoprene rivestito di jersey dai colori vivaci regala calore all’abitacolo e accentua lo spirito esuberante del veicolo. Migliora anche la tenuta dei sedili e riduce i tempi di asciugatura. Le fiancate posteriori sono scavate per permettere ai passeggeri di raggiungere i sedili in seconda fila, scavalcandole. Il bagagliaio è accessibile dall’esterno ed è possibile fissare due tavole da surf sui roll bar, grazie ai sistemi di fissaggio specifici integrati. Diversi elementi di stile come l’apertura delle porte con cinghiette o il tergicristallo singolo centrale sono stati pensati per offrire la massima praticità e si ispirano alla Mehari originale del '68.
La capote, collocata nel doppiofondo del bagagliaio, si installa manualmente sul veicolo e si tende con un innovativo sistema ad aria
La capote ad aria... che diventa una tenda!
La capote, collocata nel doppiofondo del bagagliaio, si installa manualmente sul veicolo e si tende con un innovativo sistema ad aria: un flusso d’aria, azionato da un compressore installato nella parte posteriore del veicolo, permette di gonfiare tre canaline che tendono la capote fino alla posizione ottimale. Con un sistema ingegnoso poi il sedile posteriore prolunga il piano del bagagliaio e diventa una cuccetta per due persone. È possibile quindi dormire a cielo aperto o protetti: la capote diventa una tenda autoportante grazie al sistema di gonfiaggio. La tenda si apre nella parte posteriore del veicolo, e può alloggiare due persone 1,80 m in piedi.
Sotto al cofano si nasconte il nuovo tre cilindri turbo benzina PureTech da 110 CV abbinato al nuovo cambio automatico EAT6 con convertitore di coppia. Inoltre, per soddisfare l'anima avventuriera di questo prototipo, gli ingegneri francesi hanno previsto anche il sistema Grip Control, che tramite la gestione elettronica permette di migliorare la motricità su terreni impervi. Al momento la Cactus M rimane un puro esercizio di tecnica e stile, ma non è da escludere totalmente che nel prossimo futuro Citroen sia intenzionata a ripresentare una versione aggiornata della leggendaria Mehari.