Cimmino, DG Skoda Italia: «Una gamma completa per un cliente che vuole concretezza»

Cimmino, DG Skoda Italia: «Una gamma completa per un cliente che vuole concretezza»
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Al Salone di Parigi 2018 abbiamo intervistato il direttore generale di Skoda Italia, Francesco Cimmino
10 ottobre 2018

Non è un momento facile per l’industria automobilistica, le nuove omologazioni, la Brexit, i dazi. Malgrado tali tensioni, Skoda reagisce bene, come fate?

«Certo, il mercato al momento è condizionato da diversi fattori, che ostacolano una crescita delle vendite. Malgrado però i dati anche recenti poco confortanti a livello generale, per quanto ci riguarda, grazie ad un’attenta pianificazione ed ad un lavoro nella prima parte dell’anno sulla raccolta degli ordini, ad oggi riusciamo a confermare un profilo di crescita importante, addirittura a doppia cifra, nell’ordine del 10% rispetto al 2017. E a settembre la nostra performance è stata ancora più significativa, superando l’1,5% di market share, segno di un lavoro strutturale e non estemporaneo».

I tempi di attesa dei nuovi SUV nel 2017 hanno rappresentato un problema, oggi?

«Dal punto di vista produttivo, la domanda è ancora più alta rispetto alla reale disponibilità del prodotto. In Skoda hanno reagito aumentando la produzione, ma l’arrivo delle nuove norme antinquinamento ha reso di nuovo complicato il quadro. Per fortuna abbiamo dei clienti molto pazienti e una rete pronta a trovare sempre una soluzione. In ogni caso, prevedo che nel 2019 la situazione dovrebbe stabilizzarsi, con tempi di attesa finalmente più ragionevoli».

Diesel, benzina, metano: avete notato spostamenti sulle scelte delle motorizzazioni da parte dei clienti privati?

«Sicuramente la disinformazione che spinge a considerare il diesel come il “veleno cattivo” sta producendo modifiche nelle richieste, mentre andrebbero sviluppati ragionamenti più rigorosi ed approfonditi. Per esempio, andrebbe spiegato che in certi contesti importanti, come nel centro di Milano, le vetture ibride con emissioni non inferiori ai 75 mg/km di CO2 pagano come le altre vetture. La vera domanda è come scegliere la vettura giusta? Oggi più che mai, occorre farlo in funzione dell’utilizzo: se si fa molta strada, il diesel resta ancora l’opzione migliore, mentre è meglio puntare su un modello a benzina quando il chilometraggio non è alto; infine, laddove esista una rete sviluppata, si può magari scegliere una vettura a metano per unire i vantaggi economici ad una scelta di tipo ecologico».

Al Salone di Parigi, Skoda propone la sua dimensione più dinamica, insieme a molte altre novità

«Per Skoda questo Salone rappresenta la vetrina della completezza e della concretezza, sia per la disponibilità dei SUV che rappresentano i veicoli più richiesti dal mercato, che per la l’offerta ben articolata con tante versioni e declinazioni di prodotto».

«Ci sono Karoq Sportline e Scout, versioni oggi dotate di cockpit digitale, che completano l’offerta nel campo sportivo e da fuoristrada, mentre nell’alto di gamma presentiamo la versione RS di Kodiaq, molto bella con un nuovo colore e per alcune soluzioni estetiche, come l’estrattore a doppio scarico. Un modello che offre tanta potenza, grazie al nuovo motore biturbo diesel da 245 CV, che ci permette di presidiare una nicchia di mercato, per clienti che cercano una vettura importante dalle alte prestazioni. C’è poi il concept Vision RS che anticipa in maniera piuttosto fedele la versione berlina del segmento C in arrivo nel 2019, un territorio dal quale finora in Italia eravamo assenti e nel quale nel prossimo futuro porteremo una nostra proposta davvero interessante. Infine c’è Octavia a metano, con nuovo motore 1.5, proposta nella versione con tre serbatoi che portano l’autonomia a gas a ben 480 km e che consente una riduzione fiscale in alcune regioni».

La disinformazione che spinge a considerare il diesel come il “veleno cattivo” sta producendo modifiche nelle richieste, mentre andrebbero sviluppati ragionamenti più rigorosi ed approfonditi

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La vostra immagine è da tempo legata al ciclismo, ultima la sponsorizzazione del Tour de France, avete già risposte da parte della rete commerciale e del pubblico su questa scelta?

«In passato abbiamo fornito veicoli al Giro d’Italia e il ciclismo resta un asset importante per la comunicazione del marchio: qui da noi il Tour è molto seguito e l’operazione di quest’anno è servita a darci un’immagine più dinamica. Da questo punto di vista, dovremo modificare un po’ la nostra comunicazione, per esaltare i valori dei nostri clienti, che hanno una buona self confidence, non amano ostentare e puntano molto sulla concretezza. E’ questo un contesto che mi piace molto e che potrà darci nel prossimo futuro ulteriori, importanti soddisfazioni».

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