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La presentazione di un nuovo modello è sempre un momento particolare per un marchio, a maggior ragione se tale vettura arriva dopo una lunga attesa e si attesta in un segmento premium del mercato automobilistico. È questo il caso della Infiniti Q30, vettura di chiara ispirazione Mercedes per quanto riguarda gli interni, ma che allo stesso tempo si discosta dalla casa di Stoccarda sotto il profilo del design. E proprio del design ci ha parlato Alfonso Albaisa, Excecutive Design Director del brand di lusso di Nissan.
Quando ha iniziato la sua avventura in Infiniti?
«La prima collaborazione risale a 25 anni fa. Nel 2010, abbiamo avuto modo di lavorare alla Q30, e sono diventato responsabile del design nel 2012.»
Sapevate dalla partenza che avreste lavorato a stretto contatto con Mercedes Classe A?
«Si, sapevamo che sarebbe stata la prima collaborazione a stretto contatto tra di noi, ed è andato tutto bene.»
Com’è lavorare con i ragazzi di Mercedes-Benz?
«Non è stato per nulla difficile. Gli aspetti che abbiamo condiviso tra di noi sono stati molto flessibili. Non nego che sotto la pelle ci sia una stretta e solida collaborazione, ma abbiamo goduto di ampia libertà organizzativa.»
Sono molti i punti che vi legano alla Mercedes Classe A?
«Con la Classe A condividiamo la piattaforma, per il resto ci siamo sbizzarriti grazie alle ampie possibilità che avevamo.»
È difficile disegnare per Infiniti, al giorno d’oggi? Bisogna saper creare vetture riconoscibili ovunque nel mondo.
«Più che di difficoltà, parlerei di opportunità. Infiniti ha un posto unico nel mercato. Dobbiamo capirlo, e comprendere che il nostro brand non è come gli altri. Il nostro è un marchio premium, dobbiamo avere questo principio ben saldo in mente e tenere sempre presente di essere unici ed indipendenti.»
Quali sono i punti cardine della nuova Q30?
«Per quanto riguarda la nuova Q30, possso dire che rappresenta il nostro livello massimo di design raggiunto sino ad oggi. Siamo stati in grado di coniugare emozioni, sensazioni, piaceri, ricerca tecnica e romanticismo. Siamo fieri di questo risultato, ed è un qualcosa che ci rende unici ed allo stesso tempo indipendenti.»
Per quanto riguarda la nuova Q30, possso dire che rappresenta il nostro livello massimo di design raggiunto sino ad oggi. Siamo stati in grado di coniugare emozioni, sensazioni, piaceri, ricerca tecnica e romanticismo
È difficile creare una macchina che sia venduta in tutto il mondo? Forse il mercato europeo non è lo stesso di quello cinese…
«In linea di massima, direi di no. Sono presenti, tuttavia, background culturali differenti. Gli europei esigono macchine stupefacenti. Mentre in Cina sanno riconoscere la qualità tedesca, mentre ammettono che Infiniti sia una vettura premium. Abbiamo una visione ben chiara e delineata di quello che dobbiamo fare.»
Si è fatto un gran discutere degli interni della Q30, i quali sembrano attingere a piene mani da Mercedes. Cosa ci può dire a riguardo? Si è trattato di una pura scelta o sono subentrate esigenze di budget?
«Qualche volta, una buona partnership offre tanta libertà da un lato, mentre in altri ambiti bisogna arrivare a dei compromessi strutturali. Abbiamo visto dei particolari stilistici utilizzati da Mercedes che hanno calamitato il nostro interesse: abbiamo pescato dal cilindro ed abbiamo deciso di adottarli anche per la nostra Q30.»