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Si è corsa questo fine settimana la seconda tappa del Campionato Italiano Rally 2013, ovvero il Rally 1000 Miglia, che ha visto tra i suoi protagonisti anche Umberto Scandola. Abbiamo parlato con lui per comprendere i dettagli della sua buona prestazione.
Iniziamo… dal Ciocco. Risolto il mistero della prestazione inaspettatamente opaca?
«Il mistero era una questione legata al delicato equilibrio tra macchina e gomme. Cambiare gomme non è una cosa così semplice come si può pensare. Non sembra ma bisogna adattarsi, e con i test finalmente ci siamo riusciti. La macchina è molto, molto performante, in ogni condizione, solo che bisogna capirla, crederci e “tenere giù” ».
In testa al Rally, poi la sfortuna della bucatura, e di nuovo a inseguire…
«Non so esattamente come sia successo. Sull’ultima prova del sabato si è afflosciato il posteriore sinistro. Non è tagliato, non presenta “colpi” evidenti. Forse un problema di cerchio».
Quale è la sensazione generale, come ti giudichi?
«La cosa più importante è che ho ritrovato le buone sensazioni per affrontare il Campionato ad alto livello. Sabato abbiamo bucato, domenica si riparte all’attacco! ».
“Credo che abbiamo ancora un 15-20% di margine di miglioramento perché dobbiamo affinare il setup delle gomme. Una volta trovato il setup giusto saremo ancora più veloci”
Qual è stato il problema al pneumatico?
«Non lo sappiamo. Alla fine ho rovinato il battistrada e siamo arrivai sul cerchio. Difficile giudicare cosa sia successo».
Mi pare che non sia il caso di girarci intorno. Sicuramente ti sono girate le scatole, almeno un po’. Ma hai riscattato la prova del Ciocco e “rischiato” di vincere. Manca qualcosa?
«Adesso va molto meglio, anche se secondo me non siamo ancora al 100%. Credo che abbiamo ancora un 15-20% di margine di miglioramento perché dobbiamo affinare il setup delle gomme. Una volta trovato il setup giusto saremo ancora più veloci».
Adesso tocca alla “terra”, al Rally Adriatico. La terra ti piace e sei bravo. Ci pensi?
«Al momento devo dire che la cosa mi rende molto tranquillo, perché sento che andiamo a correre in condizioni di fondo nelle quali siamo sempre stati abbastanza veloci e, devo dire la verità, mi diverto molto di più. Quindi la prendo molto serenamente, e il risultato del 1000 Miglia ci aiuta a esserlo».