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Roma Capitale, 20 Luglio. Siamo vicinissimi a Roma. O meglio al Rally di Roma Capitale. È l’edizione del decennale, sembra ieri la prima, e Max Rendina continua a battere la pista del “suo” Mondiale sempre più ricco attraverso le fini esecuzioni delle prove concentriche di Italiano e Europeo. Tutte le strade, ma anche tutti i Rally portano al Roma Capitale, il quale appunto arriva dopo il Mondiale in Estonia, Kalle Rovanpera signature, e dopo le due prove dell’Italiano Assoluto, Alba, e Terra, San Marino, entrambe vinte da Nikolay Gryazin. Ai due appuntamenti di CIAR (per correttezza e rispetto sarebbe CIARS, dove la “S” sta per “Sparco”) e CIRT ha partecipato Paolo Andreucci, per provare gomme nel primo caso e per difendere il Titolo nel secondo. Non potevamo perdere l’occasione per avere dal più autorevole e competente dei commentatori attivi un parere, o meglio il punto della situazione sui Campionati… che portano a Roma per strade diverse.
Paolo, per favore a ruota libera su CIRT E CIAR, sul tuo lavoro con MRF.
Paolo Andreucci. “Prima parliamo di noi, così ci si leva il pensiero. CIRT: 3 vittorie sono importanti non solo dal punto di vista della classifica ma anche e soprattutto per il potenziale dimostrato. Peccato essere partiti davanti al San Marino perché sono sicuro che con Gryazin sarebbe stata una bella lotta. Comunque, visti la sua velocità e il suo potenziale, per noi è stato già molto importante capire che al secondo giro potevamo dire la nostra. Mancano ancora 3 gare, e come sempre può succedere di tutto… anche che vinciamo noi! Non si può sdrammatizzare, scherzare un po’? Va bene, teniamoci sul neutro. Certamente, noi dobbiamo mantenere altissima la concentrazione. E come noi il Team HSport che ci ha sempre dato una macchina perfetta lavorando… alla perfezione
CIAR: la classifica dice qualcosa già con una certa chiarezza: Crugnola è là davanti, ma quel che si vede a prima vista non è tutto. I valori in campo, per ora, si sono distribuiti in modo da configurare una situazione in suo favore. Ma occhio all’autunno! Secondo me potrebbero esserci delle sorprese, soprattutto se sulle gare dovesse calare quella grande incertezza meteo niente affatto improbabile. È il caso in cui gente come Andolfi, per esempio, ma anche altri, potrebbe recuperare. Insomma, per quanto avanti, i Campionati Italiani sono ancora lontani dai verdetti finali.
Noi facciamo l’Italiano Terra per difendere il Titolo conquistato lo scorso anno, e abbiamo partecipato all’Italiano Assoluto di Alba perché era una buona occasione per portare avanti lo sviluppo delle MRF anche su asfalto. Lo sviluppo delle gomme sta andando meglio del previsto e per questo siamo particolarmente contenti, non solo nell’Italiano ma anche nell’Europeo. Va avanti bene anche su asfalto, i risultati parlano chiaro. Brivio, Vivek e gli ingegneri di MRF (e magari un pelino anche noi) stanno facendo un gran bel lavoro.”
Aprofittiamo di te. Gryazin. Si è letto che ha dominato sia ad Alba che a San Marino. Come vedi il russo (ripudiato dall’Estonia per quella meravigliosa faccenda tra cugini russi e ucraini)? È davvero forte?
PA. “Guarda, non volendo hai detto due cose giuste (si scherza sempre un poco, no?). Si è “letto”, hai detto. Giusto, bisognerebbe però leggere, oltre alle classifiche, anche e soprattutto le gare. Gryazin è uno forte. Sì. Su questo non si discute. Ha talento, ha fatto tanti anni in pieno e quindi sa rischiare, ha trovato il suo limite. Sull’asfalto ad Alba è andato forte, più forte degli italiani anche perché Crugnola, a un certo punto giustamente, ha mollato pensando soprattutto al suo Campionato. Un po’ quello che ho fatto anche io a San Marino. Era perfettamente inutile che lo andassi a prendere visto che per il Terra era “trasparente”! Chiaro anche che, partendo dietro lui e per primo io, su quel ghiaino, non poteva far altro che prendermi subito 30 secondi al primo giro. È stato bravo, è venuto a farci i complimenti, mi ha chiesto degli assetti. In sostanza dico che è bravo, ma che sia superiore non mi sento di dirlo. Che è molto bravo, forte, sicuramente sì, che ha dominato, ecco, no. Le gare vanno lette per intero, non solo nella classifica finale. Rispetto, ma se si partisse a posizioni invertite vorrei vedere, e così gli italiani ad Alba se non avessero avuto da pensare al Campionato.”
Ed eccoci al Roma Capitale. Che pensi di Rendina?
PA. “Max Rendina? Ogni anno ci stupisce. La sua gara continua a crescere e il contesto dell’Italiano e dell’Europeo comincia a stargli sempre più stretto. Quella prova speciale sotto il Colosseo, poi! Io penso che in un momento così difficile come quello che stiamo vivendo, riuscire a costruire una manifestazione del genere e su questo livello è straordinario. Vuol dire essere bravi. Tanto di cappello!”
Prepariamoci dunque al decimo Rally di Roma Capitale, all’Italiano e all’Europeo, al Trofeo e anche all’appuntamento con le GR Yaris. 13 prove speciali tra venerdì sera e domenica sull’asse che collega il Colosseo e Roccasecca via Fiuggi, quartier generale, parco chiuso e il doppio parco di assistenza. 186 chilometri cronometrati in tutto. Non sono pochi per le usanze dell’Italiano, anzi sono il doppio del solito. Ma se si vuol diventare grandi, alla fine bisogna misurarsi da grandi con i grandi.
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