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Gara 1. “Tirato”, s’era detto. E qualcuno aveva detto molto tirato, un Targa Florio combattuto come non accadeva da tempo. Quel qualcuno, che poi è uno dei protagonisti, aveva ragione. Il serpentone di un chilometro di Macchine della centesima Edizione della Targa Florio si allunga sul lungomare, e nel tempo della giornata di gara che diventa difficilissima da gestire. Come sempre in situazioni del genere, per i maghi dell’emergenza è il palcoscenico ideale per mettere in mostra le qualità dell’improvvisazione, ma più in generale è un patema d’animo finché l’ultimo passaggio non autorizza, finalmente, a tirare le tende del sipario. Non è il “respiro” del Giro di Sicilia delle Classic, il Rally batte il tempo come un martello. Una prova via l’altra, i riordini, i controlli, le partenze e le assistenze. Un chilometro di Auto ogni volta, e le mezz’ore di ritardo vanno e vengono, in un pendolo d’incertezza che peraltro neanche sfiora la competizione. Che è “tiratissima”.
Pronti-via ed è Andreucci, in gara con la Peugeot 208 T16 e un piccolo pacchetto evoluzione. Che il Toscano, peraltro, ha potuto verificare solo durante lo shakedown. E le novità richiedono un po’ di adattamento, e di test che non c’è stato il tempo di effettuare. Si riparte praticamente da capo, poiché il margine di vantaggio di Basso, che ha vinto la prima Prova del Rally venerdì sera su Andreucci, è di appena un decimo di secondo. Andreucci apre e pulisce la strada, che non è male come potrebbe essere, e vince la prima Lascari ribaltando la situazione e portandosi al comando con “ben” sette decimi di vantaggio. Basso e Granai si fiondano sulla prima Gratteri, che vincono erodendo mezzo secondo e portandosi a due decimi dal primato, e si va alla “bella” del primo giro sulla Pollina, che è anche la PS più lunga, quasi 14 chilometri, di “gara 1”. Terzo incomodo del giorno, a sorpresa ma con pieno merito, vince Andrea Nucita, Basso torna in testa alla Gara e Andreucci paga 2,7 secondi, in contanti alla cassa.
Non vanno Scandola e la Skoda, valvola pop off, non come vorrebbero e come sembrava lecito attendersi dopo lo shakedown, ma vanno come missili Basso e Andreucci, Ford BRC e Peugeot in gran forma e, per l’occasione entrambi “gommati” Pirelli. Per Andreucci è una regola aurea, per Basso l’incertezza di ogni Rally, quest’anno che non c’è stata una scelta definitiva di pneumatici. Va forte anche Nucita, e la gara è appassionante, oltremodo.
Il numero elevatissimo di validità e di partecipanti genera la tensione organizzativa di cui si parlava più sopra. Ma non basta, ecco un’altra variabile sulla gara, il meteo. Che potesse piovere era stato accettato, dal punto di vista della competizione, s’intende, ma non ci si aspettava che la variabilità fosse così sottile. In effetti minaccia a lungo prima che parta il secondo giro, che nel frattempo è ritardato di una mezz’ora, e poi ci prova con una breve innaffiata sulle alture della Lascari e della Gratteri. Poca cosa, ma è quanto basta per mandare in tilt i gommisti. Non naturalmente Terenzio, che in quell’intervallo strategico manda a valle informazioni e consigli, fino ad “imporre” tipo e mescole dei pneumatici che i “suoi” assistiti devono usare.
La gara riparte, Andreucci si impone sulla seconda Lascari, ma è ancora indietro rispetto a Basso, che gli ha concesso appena tre decimi. E c’è la Gratteri, che al primo giro è stata favorevole alla Fiesta a Gas, quando Andreucci ha messo giù una fila di birilli sulla strada. Il processo di definizione di gara 1 si inverte. Questa volta è Basso che sembra meno a suo agio, meno rispetto al primo giro, Andreucci vince e la testa della provvisoria, mai termine è stato così adatto, torna nelle mani del toscano. Due decimi di secondo. Dopo un giorno, e una serata, di gara, i due avversari storici dell’Italiano sono vicinissimi e, separati da due decimi di secondo. Stanno dando vita ad un Targa davvero celebrativo. Negli abitacoli la gara, per quanto combattuta, è vissuta in un altro modo, ma si può immaginare dove è arrivata la tensione dei tifosi, e anche quella dei “box”.
Nuovo ballottaggio alla seconda Pollina, ultima PS del giro, ma non l’ultima del giorno. È stata accorciata per misteriosi “problemi di viabilità”, citiamo la direzione di gara, a poco più di 11 chilometri. Viabilità? Ma se non passa nessuno, a parte i concorrenti. Allora forse è più verosimilmente un problema di “spettatoribilità”. Speciale bellissima, emblema del Rally fino a quel momento. Vince Andreucci, e quattro, ma Basso è secondo a un decimo! In totale il suo ritardo dalla testa ammonta a ben… tre decimi di secondo. Si fa vivo Campedelli e si rivede Scandola, e la Gara si presenta al primo bivio tattico importante.
Manca la sola, notturna Città di Collesano. Finalmente, dopo aver indugiato per tutto il pomeriggio, piove. Basso, a sorpresa, monta quattro Michelin “morbide”, o “rain”, Andreucci due e due, Pirelli, naturalmente. In questo modo Giandomenico Basso cala l’asso della giornata e va a vincere di forza Gara 1. Ci spiegherà poi le ragioni della scelta vincente. Bel finale per la Fiesta del Team BRC, la vittoria era “matura”, è meritata e arriva al termine di una giornata esaltante per il CIR e per il Targa Florio. Andreucci è a tre secondi, e ha giocato puntando al gran finale del Rally. Basso ha preferito vivere alla giornata, Andreucci ha inteso rimandare la mano buona alla giornata conclusiva del Rally. Meglio l’uovo oggi di Basso o la gallina domani di Andreucci? Vedremo.
Il Targa del CIR paga a rate, e la prima metà del pesante Trofeo, non è un eufemismo, è assegnato a Giandomenico Basso e Lorenzo Granai, Ford Fiesta BRC. Bellissimo duello, bella gara, splendida Sicilia dei Motori
Intanto, Nucita è “stabile” al terzo posto, non distante e, bravissimo, si candida a diventare il nuovo grande siciliano. Scandola ha suo malgrado “mollato”, sistemata la pop off che non andava non è riuscito a trovare l’inghippo dell’assetto. Campedelli era “onestissimo”, vista la nuova configurazione, al quinto posto, ma non ha fortuna e una foratura durante l’ultimo trasferimento innesca una catena di eventi che gli costano un minuto e il rischio del ritiro. Runfola e Riolo, one step behind, lo scavalcano facendo un figurone in casa con le 208 T16 dell’assente Perico.
Il Targa del CIR paga a rate, e la prima metà del pesante Trofeo, non è un eufemismo, è assegnato a Giandomenico Basso e Lorenzo Granai, Ford Fiesta BRC. Bellissimo duello, bella gara, splendida Sicilia dei Motori.
Targa Florio 100. Gara 1 Classifica Assoluta: 1. Basso-Granai (FORD FIESTA R5 GPL) in 47'32.0; 2. Andreucci-Andreussi (PEUGEOT 208 T 16) a 3.7; 3. Nucita-Nucita (FORD FIESTA) a 21.2; 4. Scandola-D'Amore (SKODA FABIA 1600) a 27.5; 5. Runfola-Pollicino (PEUGEOT 208) a 1'24.6; 6. Riolo-Alduina (PEUGEOT 208) a 1'45.4; 7. Tempestini-Pulpea (FORD FIESTA 1600) a 2'12.8; 8. Baccega-Menchini (FORD FIESTA R5) a 2'30.6; 9. Rusce-Farnocchia (FORD FIESTA) a 2'55.7; 10. Ferrarotti-Bizzocchi (RENAULT CLIO WLM) a 3'35.1; 11. "CIAVA"-Michi (CITROEN DS3) a 3'38.3; 12. Panzani-Baldacci (RENAULT NEW CLIO) a 4'04.0; 13. Freguglia-Vozzo (PEUGEOT 207) a 4'05.4; 14. Testa-Mangiarotti (PEUGEOT 208 VTI) a 4'19.0; 15. Pollara-Princiotto (PEUGEOT 208 VTI) a 4'24.0
Foto: ACI Sport Italia, Marco Passaniti