Targa Florio 100. A Basso (BRC Fiesta) la Prova Inaugurale. Ma non è solo CIR

Targa Florio 100. A Basso (BRC Fiesta) la Prova Inaugurale. Ma non è solo CIR
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Cento può voler dire molte cose. Può anche essere un giorno come un altro, solo più affollato. In mezzo a festeggiamenti di vario genere, tutti inneggianti all’Auto, il CIR deve sgomitare per mettere in mostra i suoi muscoli
7 maggio 2016

Passare accanto a Campofelice di Roccella dopo aver lasciato il campo profughi dell’assistenza è facile, ma raggiungere Collesano, dove sono stati tracciati i 1.800 metri della Città di Collesano, prima prova speciale serale della centesima Targa Florio, è quasi impossibile. A nulla sono valse le raccomandazioni, e le iniziative atte a “distrarre” il grosso del pubblico, tipo la partenza dal centro di Palermo, davanti al teatro Massimo. Due podi, Rally “Moderne” da una parte, Storiche dall’altra. Bello. La serata è affascinante, l’inaugurazione formale è riuscita perfettamente. Non c’era da dubitarne, tuttavia. Targa Florio è un nome che polarizza la Sicilia e il Mondo del Motor Sport, Targa Florio Cento è una spoletta, un detonatore. Ci sono voluti centodieci anni di storia per costruire il terrapieno dell’Evento che va in scena in questi giorni, e nessuno intende lasciarsi sfuggire l’occasione di esserci.

Il richiamo è stato fortissimo, e la grancassa pubblicitaria degli organizzatori ha fatto il resto. Ma non tutto. C’è un oceano di gente, infatti, ma un po’ allo sbando. Senza parcheggi, senza accessi e “vie di fuga” chiari, senza la possibilità di contenere l’onda prima che diventi uno tsunami di entusiasmo, pur sempre un rischio. È un po’ come essersi limitati a fare i cancelli più grandi per portare e far entrare più gente allo stadio. Un po’ c’era da aspettarselo, ma non bisogna stupirsi, poi, se già la prima PS va in onda con un certo ritardo. Doveva partire con Paolo Andreucci alle 22:54. Un’ora dopo il nove volte Campione d’Italia e del Targa Florio, il numero 1 non per caso, è ancora fermo al controllo di partenza. Speriamo non ci vogliano cent’anni.

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Oltre al Grande Pubblico, commovente nell’espressione di un entusiasmo che in Sicilia è diventato quasi religione, c’è una marea di Macchine. Il meglio di oggi e il di più di ieri, con un pienone di indimenticabili, tirate a lustro, più nuove di quando sono uscite di Fabbrica. Tre gare in una, il CIR, il Regionale e l’Italiano Autostoriche. Mancano pochi numeri, altrimenti ogni categoria avrebbe festeggiato evocando i cento partenti, ma i trecento in totale sono sfiorati. Ufficialmente sono 272. E al mattino sono già andate avanti le Auto del Classic e del Ferrari Tribute, una passerella sulle Madonie di pezzi di storia e di miliardi, che ha arroventato l’atmosfera e che farà il giro della Sicilia. Lo show è realmente forte, lascia immaginare che cosa sarebbe un Targa Florio in pieno fulgore dall’altra parte della Mille Miglia, non più all’ombra. Talmente forte nei toni e nei colori, e anche nella messinscena, che lo show rischia di surclassare e di mettere in ombra il Rally, baricentro agonistico dell’Evento Targa Florio, e quello per la verità che l’ha tenuto in piedi per tutti questi anni.

Ancor meglio, perché più realistico, il Rally Autostoriche. Anche qui i “pezzi” fanno venire la pelle d’oca. La Città di Collesano 1, la notturna delle storiche da Rally, restituisce all’attualità le leggendarie Stratos, le mitiche Delta Integrale, le Porsche di un Mondo a sé e uno stuolo di frutti della passione per i Rally. Spettacolo!

Il cronometro va avanti con i suoi giri. Altri quattro del contaminuti e finalmente, con un ritardo da siesta messicana, Paolo Andreucci e Anna Andreussi partono per l’inaugurazione del Targa Florio 100 CIR. La strada è sporca, ma lo scenario è traboccante. Merita la tensione crescente dell’ultima ora di attesa, in un contesto che il pubblico ha reso accettabile. La cortissima prova Speciale ha messo in fila i valori rispettando i pronostici. Bene Scandola e D’Amore con la Skoda R5, bene Nucita & Nucita, e Campedelli e Fappani, entrambi con una R5 Fiesta. I siciliani aspettano Riolo e Runfola, uno “lungo” e uno “girato”, non importa in che ordine, e non importa una manciata di secondi regalata agli avversari, autentico regalo per gli spettatori in delirio.

La strada è sporca, ma lo scenario è traboccante. Merita la tensione crescente dell’ultima ora di attesa, in un contesto che il pubblico ha reso accettabile

Meglio di tutti escono Giandomenico Basso e Lorenzo Granai. Il Basso dei giorni migliori, bravissimo, precisissimo, pulito. E bene la Fiesta BRC alimentata a gas… No, non è una stufa catalitica. Non servirebbe certo a riscaldare l’aria “frizzante” della notturna. La macchina messa a punto da BRC è tornata a far paura.

È solo l’inizio, naturalmente, ma la giornata è già stata lunghissima, sovraccarica di tensioni ed emotivamente “forte”. Ora arriva la seconda parte della tappa, che si conclude al tramonto del sabato. Due Lascari, due Gratteri, due Pollina, e infine di nuovo la Città di Collesano. In totale 77 chilometri di Prove Speciali prima di conoscere il nome dei vincitori di Gara Uno. Eh sì, hanno commesso il sacrilegio. Hanno avuto il coraggio di segare in due anche il Targa Florio! Un evento numero cento… a puntate.

Foto: ACI Sport Italia, Marco Passaniti

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