Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Umberto, lo scorso anno al Rally del Ciocco avevi tutto il mondo addosso, senza dubbio una bella pressione, corredata di attese, di responsabilità, di novità. Hai concluso al terzo posto. Quest’anno buona parte di quella complicata componente di pressione non c’è più, e hai fatto secondo. Sensazioni comparate, sono molto differenti?
«Devo dire che, in effetti, la gara di quest’anno è stata completamente diversa. Non solo per il meteo. Quest’anno c’era la novità delle gomme. Correre con pneumatici diversi per certi aspetti poteva essere qualcosa che rispecchiava quelle certe condizioni in cui ci siamo trovati l’anno scorso. Certamente, però, abbiamo avuto un approccio molto diverso con la corsa».
«Non conoscevamo bene il potenziale degli avversari, ma comunque sapevamo che il nostro è molto alto. Diciamo che si potrebbe definire un approccio di consapevolezza, e abbiamo secondo me ottenuto il massimo da questa situazione. Abbiamo avuto anche qualche problema il primo giorno perché partivamo per primi e le prove erano molto sporche, scivolose. Sicuramente abbiamo perso qualcosa. Resta anche il fatto che, probabilmente, anche partendo più indietro, forse sarebbe stato difficile contrastare le nuove macchine turbo in questa gara. Che dire, continuiamo così, mettiamoci al lavoro con le nostre consapevolezze e vediamo cosa succederà nelle prossime gare».
L’anno scorso eri solo contro tutti, o meglio… più solo che contro tutti. Quest’anno, invece, il Campionato si annuncia davvero più equilibrato. Credo che la cosa ti faccia piacere. Come ti senti a difendere il Titolo e a confrontarti con tecnologie diverse, Piloti in grado di contrastare il tuo passo e renderti la vita difficile?
«Guarda, secondo me è soltanto bello. È un anno che si annuncia molto impegnativo, ma è bello perché sarà un campionato appassionante e… appassionato. Ci sono tante novità, e secondo me ci saranno molte vicende interessanti da seguire, tanti cambiamenti, anche di classifica. Credo proprio che sarà un Italiano avvincente, e sento che è molto bello partecipare a questo confronto con le credenziali giuste».
“Analizzando tutto, direi che abbiamo fatto un’ottima gara. Siamo soddisfatti del secondo posto. Non abbiamo vinto ma il bicchiere è mezzo pieno”
Un Campionato che ti devi sentire in dovere di “guidare”, perché difendere un Titolo non può essere solo una speranza…
«Certo che non è una speranza. Difendere un Titolo è un dovere. Ma difendere un Titolo è, ancora, bello. È una motivazione geniale. Logico che preferisco che sia così. Dovremmo impegnarci a fondo nello sviluppo, nella messa a punto della macchina. Non possiamo e non vogliamo lasciare neanche un decimo di secondo sulla strada».
Al Ciocco siete stati sempre “lì”, a combattere?
«Sì, siamo stati sempre “lì”, grazie a una macchina performante come la nostra Skoda. Non ha avuto il minimo problema e confermato in pieno il suo potenziale. È quello che ci ha permesso di rimanere sempre a ridosso dei primi. Abbiamo accusato soltanto lo stallonamento di un pneumatico, probabilmente provocato da una foratura “lenta”. Direi che abbiamo dimostrato ancora una volta l’affidabilità e la competitività di Skoda, anche senza il turbo».
Un bilancio finale della vostra gara?
«Analizzando tutto, direi che abbiamo fatto un’ottima gara. Siamo soddisfatti del secondo posto. Non abbiamo vinto ma il bicchiere è mezzo pieno. Abbiamo probabilmente pagato un po’ il primo giorno quando siamo partiti per primi. Siamo contenti della scelta delle gomme, delle modifiche che abbiamo apportato alla macchina, di sapere quali dovremo ancora fare per adattare la Fabia alle nuove Michelin. Penso che il risultato che abbiamo ottenuto sia molto, molto positivo».