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Castelvecchio Pascoli. Facciamo 3 domande a 3 vincitori del 43° Rally Il Ciocco e Valle del Serchio. 3 domande secche, una a testa. Come sarebbe? 3 vincitori? Yes. Un momento e ve lo spiego. Non per scordarsi per esempio di Panzani, vincitore del CRZ, di Albertini, Asfalto, Irlacher, R3, di Rivia, Suzuki e R1, Casella, Peugeot, o Martinelli, Renault Clio, ma per concentrarci su quelli che ritengo fondamentali. Andrea Crugnola e Pietro Ometto, che hanno ottenuto con la C3 R5 a una vittoria schiacciante, Palo Andreucci e Anna Andreussi, che hanno portato la 208 R4 appena ritirata dal… concessionario FPF Sport a una vittoria di debutto che suona importante. E Valerio Barsella, che ha organizzato il Rally, e che ha vinto su un fronte vastissimo di difficoltà, di incertezze, di perenne evanescenza della prospettiva. Ecco i tre vincitori, ed ecco perché. Allora, andiamo.
Andrea, una vittoria che è consuetudine definire schiacciante. 7 vittorie di Speciale, in testa dall’inizio alla fine, avversari per modo di dire. Così è cambiato da Roma, prima giornata caratterizzata da quella… distrazione. Come avete costruito la vittoria de Il Ciocco?
Andrea Crugnola. “Sicuramente abbiamo lavorato molto bene durante i test pre gara. abbiamo centrato in pieno il set-up e già dalle prime prove del mattino mi sono trovato molto bene in macchina. secondo me, poi, la Citroen C3 R5 sta crescendo ancora, sempre di più, e poi c’è una grande armonia nel Team e lavoriamo sodo per migliorare, questo è chiaro. C’è ancora margine di miglioramento, soprattutto da parte mia. Ero abituato a un altro tipo di guida e sto cercando di cambiarlo man mano che cresce il “rapporto” con la C3. Non siamo ancora al top, ma direi che siamo già molto vicini. Con Pirelli direi che, dopo quattro anni di collaborazione, siamo ormai a un livello perfetto di feeling. Dall’altra parte ci sono le gare. Mai abbassare la guardia. Il ritmo è sempre molto elevato, gli avversari forti e non è difficile commettere degli errori, come ho fatto il primo giorno a Roma. L’imperativo, naturalmente, è di restare concentrati sull’obiettivo. Al Ciocco abbiamo imposto una buona pressione, costante, limitandoci a una maggiore attenzione in quei tratti dove sapevamo che c’era molto sporco e un’alta possibilità di forare. Per vincere le gare non conta vincere tutte le prove, conta arrivare davanti, anche di un solo decimo di secondo. Non è che qualcosa è cambiato, rispetto a Roma. Tutto è semplicemente, e splendidamente, andato avanti. Quel qualcosa è la progressione del nostro buon lavoro.”
Paolo, già dopo lo shakedown eri contento, e così all’inizio della gara… fino a quell’allarme. Che è successo? E, visto il risultato superbo, che dire a stesura di un bilancio della prima con la nuova Peugeot 208 R4? E il Campionato 2 Ruote?
Paolo Andreucci. “Eh dai, la macchina va bene, è divertente, ha una bellissima coppia. Un giocattolino con il quale riesci a fare quello che vuoi. Pian piano va ancora sviluppata, non siamo ancora alla fine del lavoro, ma già dal raffronto con la “vecchia” si può notare che la nuova è un passo avanti deciso. Anche la gara è sviluppo, siamo andati avanti con il lavoro anche in questo caso. Diciamo che non sento molta pressione per la gara, ma la pressione c’è per migliorare la macchina, per portare avanti lo sviluppo. Sì, prima di metà gara si è acceso un allarme, e come succede in questi casi il motore è andato in protezione. Abbiamo perso un poco ma abbiamo capito quale è il problema e lo abbiamo risolto. A gomme siamo messi bene. Al Ciocco abbiamo usato il livello 5 e il rapporto tra consumo e prestazione è stato perfetto. Al Campionato penso sempre, perché il pensiero a vincere c’è sempre, ed è una medaglia a cui Peugeot tiene. Abbiamo qualche gara da dedicare allo sviluppo, e contiamo quindi di avere la macchina definitivamente a posto per l’anno prossimo, ma spero che ci si possa togliere ancora qualche soddisfazione personale anche quest’anno. Campionati. Adesso siamo impegnati anche nell’Italiano Terra, e purtroppo l’ultimo appuntamento stagionale, il Tuscan Rewind, vede all’ordine del giorno sia il Terra che il 2 Ruote Motrici. Dovremo scegliere, anche se sappiamo già che l’impegno con Peugeot è prioritario.
Valerio, che insegnamenti dal fatto di organizzare un Rally in pieno coronavirus, che difficoltà, che soddisfazioni? Anche delusioni? Hai pensato alla possibilità di organizzarlo sempre d'estate?
Valerio Barsella. “Organizzare un rally in pieno coronavirus, mi ha dato delle conferme. In primis che purtroppo le persone non cambieranno mai. Nonostante il rischio di contagio e la possibilità di far annullare le prove speciali per la loro presenza, in genere la gente se n’è fregata cercando di eludere i vari controlli. In questo modo hanno fatto correre dei rischi seri all'organizzazione. Trattandosi di un rally “a porte chiuse”, potete benissimo immaginare, in caso di incidente, a cosa porterebbe un atteggiamento del genere a livello assicurativo e penale. Questa è la tipica risposta "italiana". Il menefreghismo. E questa è stata la lezione più amara che ho appreso. Nonostante gli inviti, i briefing e le mille spiegazioni di quanto potesse essere pericoloso, non c'è stato il benché minimo rispetto per Organizzatori e Piloti, con il rischio concreto di non veder svolgere la gara, quindi rovinando tutto per una forma di incomprensibile miopia.
Ci sono state anche tante migliorie, come gli snellimenti procedurali e burocratici, ed un grande lavoro di controllo da remoto per evitare al massimo i contatti fisici.
Il piacere è stato quello di essere affiancato da un gruppo coeso di collaboratori e da persone che oltre ad essere professionali e con una grande passione, ci mettono sempre quel qualcosa in più perché "siamo una squadra fortissima, fatta di gente fantastica". Ma il più bello, è stato vedere mio padre, che il Coronavirus lo ha battuto, essere lì presente dopo tanto tempo a vedere "il Rally".
La gara di estate, per quanto gradevole ha portato molte criticità e, soprattutto per il turismo in Valle, tanti aspetti controproducenti per il nostro sport. No, noi vogliamo essere "il Monte-Carlo" dell'Italiano e punteremo a tornare a Marzo come prima gara.”
© Immagini Il Ciocco – OSE – PSA – “Pino” - PB