Rally Il Ciocco. Crugnola-Ometto (Citroen): una strage!

Rally Il Ciocco. Crugnola-Ometto (Citroen): una strage!
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Andrea Crugnola e Pietro Ometto hanno dominato il Rally Il Ciocco e Valle del Serchio chiudendo qualsiasi varco agli avversari. Fenomeno in crescita evidente. Basso, secondo (ma ancora leader del CIR) e Albertini, terzo. Andreucci superstar
22 agosto 2020

Castelvecchio Pascoli. Sette vittorie 7 e tre secondi posti 3, su dieci Speciali in tutto, in testa dalla prima prova speciale fino all’epilogo sul piazzale de Il Ciocco. Potremmo anche mettere un punto e chiudere questo articolo con il peso di un tweet. Ah, quasi dimenticavamo. Parliamo di Andrea Crugnola e di Pietro Ometto, l’Equipaggio della C3 R5 numero 3 di Citroen It… scusate, gestita da FPF Racing, che ha dominato il Rally de Il Ciocco e Valle del Serchio numero 43.

Una vittoria di questo genere crea l’imbarazzo e il complesso tipico di quando si parla dei grandi sistemi. Che poi basta scendere con i piedi per terra per rendersi conto facilmente che effettivamente si sta parlando di un sistema pressoché perfetto, o che così ha dato a vedere di essere al termine della 43ma edizione del Rally ambientato al Ciocco.

Non c’è stato alcun margine di trattativa. Basso e Granai, Polo GTI R5 HK Racing, hanno tenuto bene nelle loro mani la seconda posizione, tuttavia senza mai dare l’impressione di poter insidiare i “carnefici” del Rally 2020 di Valerio Barsella. Ancora più aleatoria è stata la pressione esercitata dall’Equipaggio terzo classificato, i pur bravi Albertini e Fappani, Skoda Fabia R5 Tamauto a onor del vero rallentati da forature, e che comunque portano a casa l’oro del Campionato Asfalto, per una conclusione che può sollevare ben pochi dubbi sul valore e l’effettività del successo.

In questo senso, il senso unico imposto da Crugnola e Ometto, i Rally secondo il nuovo formato elaborato in funzione del regime anti coronavirus, formula compact, scendono come la grazia dal cielo. Tolgono certamente una parte del divertimento agli appassionati (ne riparliamo) e agli attori, ma risparmiano un sacco di inutili sofferenze ai condannati, in questo caso facendo scendere subito la mannaia Citroen sul collo degli avversari.

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Dopo Roma si pensava che la situazione fosse sufficientemente equilibrata da garantire un Campionato avvincente e combattuto. Di questo passo, invece, il Campionato è già morto e assegnato, sia pure con le variabili determinate dallo “zero” del primo giorno del distratto Crugnola capitolino.

Basso mantiene la leadership del Campionato dopo tre giornate di gara, Crugnola può permettersi pochi errori (meglio nessuno), e comunque è ancora inseguitore con nove punti da recuperare. È un elemento, questo, che può spiegare almeno in buona parte la condotta di gara “implacabile” dell’Equipaggio Citroen al Ciocco.

Partito fortissimo, Crugnola ha infatti mantenuto una pressione elevatissima per tutta la giornata del Ciocco. Non tanto per vincere tutto quanto per garantirsi quell’elevato livello di concentrazione che allontana le distrazioni fatali. E comunque è un fatto che un martellare di questo tipo può demolire anche gli impianti psicologici più robusti. Il resto della festa è da attribuire alla crescita del “pacchetto” globale. Vettura e gomme, Pirelli, certamente, e come dice Andrea anche un po’ della sua bravura, ma qui bisogna aggiungere il lavoro del Team, FPF Sport, e il contributo offerto da ogni singolo comparto dell’operazione. E qui voglio includere anche il valore aggiunto da Andrea Aghini, che al Ciocco ha vinto nel 1990 e nel 1997 e che conosce la disciplina nella sua totalità.

Con una persona del genere a bordo ring non è solo questione di leggenda, è chiaro che qualcosa di importante si aggiunge sempre.

 

Il Rally del Ciocco non è stato solo Crugnola e Ometto e Citroen. È stato anche il Rally… dei padroni di casa. Finalmente in possesso della nuova 208 R4 loro assegnata, Paolo Andreucci e Anna Andreussi hanno serenamente sgombrato il campo da avversari ininfluenti, portando la nuova edizione della “Peugeottina” all’immediato successo.

Anche in questo caso in maniera piuttosto, diremmo, arrogante, non fossimo convinti che Paolino se l’è scialata, essenzialmente contento di essere di nuovo in macchina più o meno a tempo pieno. Dopo il successo e la leadership iniziale del Campionato Rally Terra, con Peletto, ora la coppia più bella del mondo è di nuovo in corsa anche per il Campionato Due Ruote Motrici (anche se il Pilota giura di essere concentrato quasi esclusivamente sullo sviluppo della nuova vettura). Anche in questo caso, come nel caso di Citroen, dispiace alle lacrime che Peugeot non abbia potuto essere ufficialmente della partita. Non voglio immaginare l’effetto devastante del doppio rimpianto a Milano!

Una nota. Rally a porte chiuse. Intanto nel Rally non ci sono porte, come allo stadio, e quindi queste vanno create. Lo impone il regime di nuove regole che sono una cosa seria. Purtroppo le autorità, cui va il dovere dell’ordine pubblico e anche dell’applicazione e controllo delle regole straordinarie, hanno lasciato gli organizzatori con il cerino in mano, con il compito ingrato di “recintare” l’area del Rally ma con l’impossibilità di gestire e imporre il controllo. C’è da lavorarci sopra.

Se poi vogliamo commentare il contesto del Rally Il Ciocco nella obbligata versione estiva, allora diremmo subito Ciocco Summer Forever. Va bene che il Ciocco invernale è un po’ il “Monte” del Granducato, ma la versione estiva diventa l’elogio della Garfagnana. E non se ne parli più!

Fermiamoci qui, per il momento. Del resto magari parliamo poi.

 

© Immagini Il Ciocco – OSE - PSA

 

43° Rally Il Ciocco e Valle del Serchio. Classifica Finale Assoluta. 1. Crugnola-Ometto (Citroen C3 R5) in 1:06'26.7; 2. Basso-Granai (Volkswagen Polo R5) a 18.9; 3. Albertini-Fappani (Skoda Fabia R5) a 1'04.7; 4. Re-Menchini (Volkswagen Polo R5) a 1'19.4; 5. Signor-Pezzoli (Volkswagen Polo R5) a 1'23.1; 6. Scattolon-Bernacchini (Skoda Fabia R5) a 1'23.3; 7. Michelini-Perna (Volkswagen Polo R5) a 1'42.4; 8. Ciuffi-Gonella (Skoda Fabia R5) a 2'05.7; 9. Rusce-Farnocchia (Citroen C3 R5) a 2'07.7; 10. Tosi-Del Barba (Skoda Fabia R5) a 2'10.7; 11. Ferrarotti-Grimaldi (Skoda Fabia R5) a 2'13.0; 12. Von Thurn Undtaxis-Hettel (Skoda Fabia R5) a 3'19.7; 13. Bianchi-Rocchi (Skoda Fabia R5) a 4'55.2; 14. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 Rally 4) a 5'22.3; 15. Targon-Prizzon (Renault Clio S1600) a 6'02.6; 16. Campanaro-Porcu (Ford Fiesta R2) a 6'47.2; 17. Casella-Siragusano (Peugeot 208 R2) a 6'49.6; 18. Cukurova-Bostanci (Volkswagen Polo R5) a 6'49.8; 19. Lenci-Bosi (Skoda Fabia R5) a 6'58.1; 20. Bondioni-D'Ambrosio (Renault Clio S1600) a 7'30.3

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