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Dopo quattro mesi di incertezza e inquietudine, di drammi e di infiniti rinvii, vedere abbassarsi la bandiera a scacchi è quasi un sogno. Invece no, 5-4-3-2-1, il primo semaforo verde della prima Speciale del Rally del Casentino ha il valore simbolico e fortissimo della ripartenza europea della disciplina. Autentica emozione.
Dello Start più importante della stagione si incarica il Rally del Casentino, primo appuntamento dopo il lockdown. Aria di eccitazione e impazienza, ma atmosfera surreale senza pubblico nella difficile chiave del protocollo di sicurezza. È un “espediente” complesso e delicato, e non poco ambiguo, ma necessario. Si tratta applicarlo e di rispettarlo in un acuto di intelligenza e buon senso. A Bibbiena dimostrato ampiamente.
Il bello del Casentino sono le strade, le sue Speciali ormai “classiche”, l’ambientazione e un pezzo della migliore Toscana (e della sua tavola) che fa venire voglia. Il Rally si allinea perfettamente al contesto, lo valorizza e ne trae indubbio vantaggio. Cento concorrenti raccolti in un soffio sono la prova di tutto questo, e di più.
Prima ancora di partire il Casentino è già lusso e, quasi, commozione. Sicuramente emozione nello scoprire che, nel ruolo di apripista, compare la nuova “Peugeottina” 208 in versione stradale, portata all’ovazione del pubblico da Paolo Andreucci e Anna Andreussi. Anche questo è un ritorno emozionante e evocativo, in attesa che alla coppia più bella del mondo venga consegnata la promessa versione R4, la nuova “arma” per il Campionato due ruote motrici.
Rally avvincente, ma in fondo a senso unico. Se l’anno scorso, infatti, lo avevano animato Sossella, Re e Porro, distribuendosi gli onori di un Rally più combattuto, quest’anno la 40ma edizione del Rally Toscano è stata quasi un monologo. Andrea Crugnola e Pietro Ometto, infatti, sono stati in testa dall‘inizio alla fine con la Citroen C3 R5 “marchiata” per quest’anno FPF Racing. Cambia poco, soprattutto non cambia di una virgola la sostanza. Buona, naturalmente. L’Equipaggio Citroen debuttava in gara al Casentino, e non arriva, alla fine, migliore verifica.
Delle sette prove speciali disputate, solo la quarta, seconda Corezzo, registra il nome di un vincitore diverso, in questo caso Damiano De Tommaso. Tutte le altre sono autografate da Andrea Crugnola e Pietro Elia Ometto. Collaudo eccellente anche per la coppia che affronterà l’intero Campionato Italiano Rally.
“Normale”, quindi, che sul podio gli altri arrivino con un certo “gap”. Bravi comunque De Tommaso e Bernardi, e bravi Andolfi e Ascalone, tutti alla guida di una Skoda Fabia R5.
Successo di Giovanella-Dresti nella Super 1600 con una Renault Clio, di Straffi-Nesti nella R2B con la Peugeot 208, e di Bertelli-Neri su Opel Kadett GSI tra le Auto Storiche.
E ora è Campionato Italiano, Rally di Roma Capitale.
© Immagini Citroen