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Volterra, 6 Novembre. Un piccolo Pilota diventa grande, un grande Pilota resta… immenso. Con un po’ di enfasi da giardino dei colpi di scena questa potrebbe essere la sintesi dell’ultimo appuntamento della stagione CIR e CIRT. Convegno che è andato in scena a reti unificate nella 12ma edizione del Liburna Terra made by some livornesi e ambientato nel pisano. Un autentico controsenso… culturale, oppure un segno di avanguardistica, visionaria modernità. Sta di fatto che il Liburna Terra è stato un Rally zeppo di spunti e di contenuti di rilievo, autentico spartiacque… finale della stagione dei Campionati Italiani. Se da una parte si temeva la noia per quel Titolo CIR già assegnato a Verona, Giandomenico Basso e Lorenzo Basso uber alles per una conseguente lista CIR assolutamente da dimenticare, dall’altra si poteva star certi che il programma dei Titoli ancora da assegnare era da alzarsi in piedi e trattenere il fiato. Due le contese fondamentali ancora da dirimere, quella del Campionato Italiano Terra, e quella dell’Italiano Junior. Alla soluzione di questi rebus si è aggiunto altro, nel male, le auto danneggiate durante la notte tra la prima e la seconda giornata di gara, e soprattutto nel bene, con quel Battistolli letteralmente esploso in un risultato che proietta il 24enne vicentino direttamente sul fronte importante della specialità.
A dir la verità tutto è successo abbastanza rapidamente, spostando il centro dell’interesse dalla curiosità sul sottile thriller della vibrante attesa in un’evoluzione di corsa già abbondantemente stravolta sin dall’inizio. La prima piccola Speciale, detta “Super” ma di appena 2.3 chilometri, è suggestiva all’interno della Tenuta Il Canneto, ma solo beneaugurale: vince Andreucci, qui di nuovo in coppia con Rudy Briani oriundo di Castelnuovo. Scandola e Crugnola a ruota, niente di strano, e Campedelli in coda al gruppetto. È la proiezione della situazione e ideale… per non cambiar nulla. In questo modo Scandola vincerebbe il Terra di cui è leader dall’inizio della stagione, e Crugnola “agguanterebbe” quel secondo posto nel CIR che è l’obiettivo della trasferta. Stando così le cose si potrebbe anche tornare a casa. A smuovere le emozioni ci pensa una piccola task force di scellerati, con un raid notturno al parco di Volterra, chiuso ma non troppo, e con l’obiettivo di un po’ di sabotaggio. Mira casuale nel mucchio, colpite alcune Ford Junior, così che tutte verranno fatte partire alla pari sul secondo giro del Sabato.
Mattino di Sabato. Il tempo si rimette e un tiepido sole scalda le stupende colline del pisano. Improvvisamente la situazione precipita. È la seconda Speciale delle 9 in programma, la “mondiale” Riparbella di 9 chilometri. Vincono Alberto Battistolli e Simone Scattolin con una Skoda, la ormai “uscita di produzione”, ma più che mai affilata, Fabia Rally2. Escono di strada Umberto Scandola e Guido D’Amore, tornato al suo posto accanto al Pilota Hyundai Motorsport Italia. Scandola prova a ripartire ma la macchina è troppo danneggiata. Sfortuna nera, la corsa dei favoriti del Campionato termina qui.
Completo cambio di scenario, ancora difficile crederci. In testa al Liburna Terra c’è il giovane Pilota preso in cura dall’inizio dell’anno presso il Coach Institute by Giandomenico Basso. Nel Campionato Terra, invece, Scandola si aggiunge al numero degli spettatori e diventa il numero 1 dell’ansia. Infatti, se Andreucci finisce secondo il Campionato va in Toscana. Ma secondo, in questo momento, è Bruno Bulacia, fratellino di “Marquito”. Siamo in pieno thriller, anche perché Emanuele Rosso, Roberto Daprà e Alessandro Casella devono vedersela con Giorgio Cogni, scattato con una vittoria inaugurale decisa. Tutti in piedi.
OK. Andreucci regola l’orologio sul fuso di Bulacia e parte all’attacco. La missione si compie all’inizio del secondo giro, sulla Riparbella 2 dopo l’annullamento della Ulignano “per questioni di sicurezza”. Il segreto di Andreucci? Un certo talento e la duttilità delle coperture indiane MRF, che l’italiano ha sviluppato per tutta la stagione. Una semplice scelta di pressione e la Skoda di HR Sport scende in volo controllato verso l’arrivo di Volterra. Le successive 3 Speciali non dicono molto sotto il profilo della corsa, ma ribadiscono sempre più forti i concetti iniziali. Battistolli diventa imbattibile e, soprattutto, “credibile”. Vince in totale 4 delle nove Speciali e, salito in testa dalla seconda, vincerà il Rally d’autorità lasciando di stucco i pur “distratti” inseguitori. Dopo aver regolato Bulacia, Andreucci va a vincere il primo Campionato Terra della carriera, 12° Titolo in tutto! I tasselli del mosaico vanno al loro posto. Giorgio Cogni è Campione Junior, Tamara Molinaro, forfait Rachele Somaschini già Campionessa Italiana CIR, è Campionessa CIRT. Di Basso Campione CIR si era già detto, dei Nucita Andrea e Giuseppe, campioni con la Peugeot 208 Rally4, si ricorda ora, e di Crugnola secondo nel CIR si dà conferma.
Si è sentito dire, dintorni di Peccioli, che Andreucci sarebbe stato chiamato dall’Europeo, e Battistolli prestamente da un Mondiale. Sarebbe una portentosa avanzata nazionale multi-generazionale!
© Immagini – HRT Italia – ACI Sport - PB - Marco Passanniti - Peugeot Italia
Rally Liburna Terra 2921. Classifica Finale Assoluta: 1. Battistolli-Scattolin (Skoda Fabia) in 42'26.9; 2. Andreucci-Briani (Skoda Fabia) a 9.6; 3. Wilkinson Bulacia-Der Ohannesian (Skoda Fabia Evo) a 23.4; 4. Campedelli-Rappa (Skoda Fabia) a 1'12.4; 5. Crugnola-Ometto (Hyundai I20) a 1'17.1; 6. Signor-Bernardi (Volkswagen Polo) a 1'40.2; 7. Dati-Ciucci (Skoda Fabia) a 1'58.3; 8. Trevisani-Marchesini (Skoda Fabia) a 2'00.4; 9. Dettori-Pisano (Skoda Fabia) a 2'35.8; 10. Sandrin-Menegon (Skoda Fabia) a 3'09.4; 11. Molinaro-Capolongo (Citroen C3 R5) a 3'30.3; 12. Manfrinato-Pezzoli (Volkswagen Polo) a 3'45.1; 13. Succi-Graffieti (Skoda Fabia) a 4'04.0; 14. Baldinini-Gabrielli (Mitsubishi Lancer Evo 9) a 4'17.2; 15. Nucita-Nucita (Peugeot 208 Gti) a 4'17.3