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Castiglione di Garfagnana, 25 Marzo 2019. Castiglione di Garfagnana dista da Castelnuovo di Garfagnana, la città dove è nato e dove vive (di tanto in tanto) Paolo Andreucci, appena una manciata di chilometri. La Città e la Fortificazione medioevale sono legate indissolubilmente da… una strada, la Provinciale 72 del Passo delle Radici, sul cui asfalto Paolo Andreucci, dopo aver scoperto la “vocazione”, ha iniziato a “scrivere” la sua Leggenda. Non c’è confine tra i due centri abitati, e sarebbe quasi più corretto dire, almeno nella versione di Andreucci, che esiste un famoso tratto di strada delimitato dai due Paesi.
Bene, niente a che vedere con la “sospensione” della carriera di Pilota, e non c’è neanche l’enfasi retorica di un Evento commemorativo. Semplicemente, due Città amiche, una strada, tanti amici, un’iniziativa di appassionati intraprendenti sostenuti dall’Istituzione amica e dedicata al Campione di Casa.
Nasce così la Mostra Fotografica intitolata al più forte Pilota di quell’area geografica, al più forte Italiano in Italia di tutti i tempi. “Un Campione Chiamato Ucci”. È il titolo. L’ubicazione è non meno risonante. Si tratta della Torre dell’Orologio che “sorveglia” l’ingresso Sud del Borgo fortificato. La rassegna fotografica mette un ordine cronologico alle immagini “pescate” negli “archivi” del Campione e dei suoi Amici. Alcune sono foto amatoriali, molte altre sono capolavori di professionisti fuoriclasse. Tutte fissano un momento di una storia importante, e per questo sono tutte importanti.
La Mostra Fotografica, inaugurata il 20 Marzo dal Campione e dal Sindaco di Castiglione, Daniele Gaspari, resterà aperta fino al 14 Aprile. C’è ancora tempo per una visita assai istruttiva (se non ci siete già stati durante il Rally Il Ciocco e Valle del Serchio).
Pamela Rossi è una delle curatrici della Mostra: «Allestire la Mostra dedicata a Paolo Andreucci non è stato facile, soprattutto non lo è stato reperire e ordinare le foto più datate. Pensate che sono trent’anni di immagini per lo più “archiviate” alla rinfusa, molte senza dati precisi e quasi perse nella memoria. Ma la spinta a fare qualcosa che raccontasse Andreucci e che mettesse un po’ d‘ordine nella storia per immagini della sua strepitosa carriera è stata fortissima. Paolo Andreucci è il Campione di Casa nostra, e secondo noi aveva bisogno di una mostra che lo raccontasse partendo dai primi passi sulle nostre strade fino alla gloria di un record ineguagliabile. Nessuno mai, probabilmente, riuscirà a ripetere quello che Paolo ha fatto. Noi abbiamo cercato di “fare giustizia”, allestendo la mostra che vuole celebrare la sua carriera e il legame con la sua Terra. Paolo è un amico, e allo stesso tempo è un mito. Anche per questo il Rally del Ciocco senza di lui, quest’anno, è stato senza dubbio un evento un po’ “particolare”. Contenti per lui, ci rattrista un po’ non averlo visto correre sulle nostre strade.»