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Bene Giandomenico, terza vittoria al Rally toscano, questa volta accompagnata da un’impresa, quella di aver portato al debutto vittorioso una macchina alimentata a GPL. Bravissimo, due volte. Bravissimi, tu e Mitia.
Giandomenico Basso. Una piccola, importante impresa. Non mia, di Mitia Dotta e della macchina soltanto, ma soprattutto dell’intera Squadra. Tutto ruota attorno all’asse di un progetto importante, quello di scendere in campo con una macchina alimentata a gas, con poco tempo e contro il tempo, contro avversari, Campioni e macchine importanti, e anche contro quel po’ di scetticismo che, forse inevitabilmente, ha accompagnato la vigilia della nostra prima partecipazione. Adesso possiamo ripeterci, e ricordare, appunto, che abbiamo vinto con una macchina a Gas. Con lo stesso sistema LDI sviluppato da BRC che è anche sulle macchine stradali.
È importante averlo montato su una macchina da gara e aver ottenuto una vittoria così, sorprendente. Sorprendente perché è la prima vittoria in assoluto, e lo sarebbe stata forse un po’ meno se avessimo dato retta ai tecnici, che ci “avvertivano” e che lo hanno detto da subito, che i nostri motori erano allineati, nelle prestazioni, a quelli a benzina. Così come abbiamo detto subito che adesso si tratterà di lavorare su nostro piccolo handicap che è il peso e il bilanciamento della vettura.
Sì, certo, lo avevate detto, ma quello del peso è stato un handicap grave? Non si direbbe, in fondo…
«L’handicap c’è. Probabilmente in questa gara l’ho sofferto meno, e potremmo invece patirlo di più in altre gare, con altri tipi di asfalto e di percorso. Al Ciocco la macchina è andata bene nonostante i tanti cambi, ma probabilmente c’è anche da considerare che era quasi tutti nuovo per tutti. Adesso noi inizieremo subito a lavorare nella direzione che sapevamo di dover prendere, ma è sicuro che anche gli altri faranno lo stesso. Adesso abbiamo i primi riferimenti, anche incrociati tra noi. È un punto di partenza, per tutti. Di certo sarà dura».
Sono tre giorni che, giustamente per carità, tessi le lodi di BRC e del suo sistema di alimentazione, ma non ti pare che sia l’ora anche di parlare di te e del contributo che hai dato alla prova, altrettanto giustamente non secondario?
«Sì certo, parleremo anche di me. Ma iniziando a fare i complimenti… a loro. Hanno avuto il coraggio di venire a confrontarsi in un Campionato così difficile. A noi, a me e a Mitia, diciamo che siamo stati bravi, sì. Abbiamo creduto subito nelle nostre possibilità, fin dalla prima prova e siamo partiti subito fortissimo, pur avendo a disposizione l’opportunità di aspettare un attimo, di riservarci il diritto di spingere un poco più avanti nella gara per vedere come stavano andando le cose».
“È stata una bella gara, bello correrci, bello correre una prova sempre difficile e, soprattutto, contro Piloti come Andreucci, Scandola”
Capito, “incorreggibilmente” modesto. Chiediamoti, allora, come hai sentito questa gara, con che “feeling”?
«È stata una bella gara, bello correrci, bello correre una prova sempre difficile e, soprattutto, contro Piloti come Andreucci, Scandola, e gli altri che sono andati molto forte. Bello soprattutto perché quest’anno c’era più pubblico, e naturalmente perché ha funzionato tutto molto bene».
Adesso sei “ingaggiato”. Hai l’intero Campionato davanti a te e, credo, il tuo obiettivo può essere uno solo, vincerlo. Giusto?
«Ricapitoliamo. Eravamo venuti al Ciocco per far bene. Non ci aspettavamo di vincere. Abbiamo vinto. Però, però… diciamo che qui è andata bene. La Squadra sa che dobbiamo lavorare, soprattutto sul bilanciamento della macchina. “Purtroppo” miglioreranno anche tutti gli altri, questo è sicuro, quindi sarà una bella lotta…»
Ma c’è qualcosa che ti rende così adatto a questo tracciato?
«Non so esattamente. Forse le variabili. Il cambio repentino di asfalto, le condizioni a volte estreme, soprattutto nella prima prova. Come avete visto, nelle altre non abbiamo fatto poi tutta questa differenza. Probabilmente in quelle prime prove abbiamo dato un po’ di più».
“Eravamo venuti al Ciocco per far bene. Non ci aspettavamo di vincere. Abbiamo vinto”
Vuoi dire che poi hai “alzato il piede”?
«No, no, il primo giorno no, siamo andati sempre al massimo delle nostre possibilità tenendo un livello molto alto».
Un risultato “veritiero”?
«Veritiero? Forse sì, forse no. Abbiamo fatto la differenza nelle prime prove, nelle altre non siamo riusciti a fare lo stesso. Poi sicuramente il debutto di Paolo con la nuova macchina va “rivisto”. Forse all’inizio non era così a posto, poi lui l’ha migliorata durante la gara. Poi c’è stata anche la scelta azzeccata delle gomme. È vero che abbiamo corso con l’asciutto, ma potevamo giocare con le tipologie di pneumatici e con le loro durezza. Troveremo sicuramente, no, sicuramente spero di no, delle difficoltà nelle gare un po’ più guidate con molti cambi di direzione, dove il peso della nostra macchina si farà sentire, anche sui freni. Dovremo cercare di trovare ad ogni gara il giusto compromesso tra la velocità e l’usura degli penumatici e dei freni».