Giandomenico Basso: «La nostra gara è stata un capolavoro»

Giandomenico Basso: «La nostra gara è stata un capolavoro»
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Vincitore lo scorso anno, Giandomenico Basso non è riuscito a fare il bis. Ma ci è andato molto vicino… intanto Basso prepara una gara all’estero, poi si vedrà | <i>P. Batini</i>
16 luglio 2013

Vincitore lo scorso anno, Giandomenico Basso non è riuscito a fare il bis. Ma ci è andato molto vicino… intanto Basso prepara una gara all’estero, poi si vedrà.

Un secondo posto a dieci secondi soltanto. Comunque è un ottimo risultato. Giusto?
«Sì, siamo soddisfatti. Arrivare secondi a… dieci secondi premia tutti quanti, noi, la Squadra, la macchina, e anche il voler esserci stati, a tutti i costi. La macchina ha funzionato bene, il Team altrettanto, le Michelin pure. Sono contento. Sono contento perché ci tenevo a venire e a fare un buon risultato. Umberto è andato fortissimo e noi possiamo essere soddisfatti del lavoro fatto».


Da detentore a inseguitore. Hai pensato di potercela fare, almeno per un attimo?
«Mah, era difficile anche solo pensarlo. È stata una gara alla quale ci tenevamo a partecipare, ma più per fare un buon allenamento e una buona gara. Non eravamo pronti, credo, per poter pensare al bis».


Quando te ne sei accorto?
«Già prima di iniziare, prima della gara in funzione della preparazione. È vero che speri sempre di fare una bella gara, ma vincerla è un’altra cosa. Comunque la bella gara direi che l’abbiamo fatta».

La macchina ha funzionato bene, il Team altrettanto, le Michelin pure. Sono contento. Sono contento perché ci tenevo a venire e a fare un buon risultato. Umberto è andato fortissimo e noi possiamo essere soddisfatti del lavoro fatto


Una grandissima gara, direi…
«Si, diciamo una grande gara. Quando sei lì pensi sempre a dare il massimo, a cercare di ottenere tutto, ma anche mentre guidavo ero consapevole di non aver preparato come dovevamo, per ragioni di tempo, la gara. Sotto questo aspetto, anzi, considero la nostra gara un capolavoro. Umberto è andato molto forte, noi abbiamo fatto delle belle prove, ma onestamente non potevamo raggiungere un bersaglio più grande. Abbiamo cambiato qualcosa durante la gara, anche con le gomme, e i risultati sono sempre stati buoni. Ma ci voleva più tempo, più preparazione».


Il futuro. Di questi tempi sembra sempre incerto, l’Italiano è difficile da programmare per intero. Adesso, però, ti si prospetta l’occasione di disputare una gara all’estero? Vuol dire che è cambiato qualcosa, che i risultati ottenuti all’Italiano “pagano”?
«Non direi che i risultati mi abbiamo aiutato molto, vincere o ottenere dei piazzamenti non fa certo male, ma se pensi che abbiamo vinto la prima prova, e che nonostante questo la situazione generale non è cambiata molto per noi, direi che no, il risultato in questo momento non paga abbastanza. Non ci ha aiutato a trovare delle risorse in più. Avevamo in programma di fare un paio di gare, e per il momento ne abbiamo fatta una in più e possiamo ritenerci fortunati. Abbiamo saltato la Sardegna, e sappiamo bene che chi punta all’Italiano non può permettersi di saltare delle gare. Per questo mi tengo al di fuori della mischia per il Titolo. Voglio esserci quando le condizioni me lo permettono, questo sì, voglio continuare ad esserci per tenermi allenato e perché mi piace lottare. È la condizione minima indispensabile per allenarsi e poter rimanere preparati, e per poter lavorare con serietà per affrontare la prossima stagione con un minimo di certezze in più».

Il parere di Mitia Dotta, il Navigatore di Giandomenico Basso dal 2003, sul San Marino

Mitia, per favore, difficoltà particolari sul percorso del San Marino?
«Non direi che il san Marino abbia difficoltà particolari. Secondo me sono le stesse difficoltà che ci sono un po’ in tutti i Rally. Ogni Rally ha le sue particolarità, ma non vedo delle difficoltà particolari in questo Rally specifico. È un Rally tecnico, un bel Rally. Quando si arriva corti di preparazione alla gara, come gioco forza è successo a noi, è difficile andare forte e sfruttare tutte le potenzialità come quando le cose sono preparate e pianificate avendo il tempo di farlo, ma poi dentro la macchina le difficoltà, almeno per quanto mi riguarda, non ci sono».

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