CIRT 2020. San Marino Rocambolesco. Vince Marco Bulacia

CIRT 2020. San Marino Rocambolesco. Vince Marco Bulacia
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Andreucci, Scandola e Campedelli al comando, poi all’ultima Prova Speciale è il boliviano a beffare tutti. Piccolo problema tecnico per Scandola, comunque protagonista, Andreucci squalificato
31 agosto 2020

San Marno. Se il Rally San Marino è sempre uno dei più combattuti, il San Marino 2020, Campionato Terra only, lo è stato ancor di più, all’inverosimile. “Colpa” di una raffica di colpi di scena che hanno cambiato più volte la fisionomia della Gara. Bella gara. Emozionante, corta, nervosa ma bellissima!

In testa sono andati, uno dietro l’altro, prima Paolo Andreucci, Citroen, poi Umberto Scandola, Hyundai, quindi di nuovo Andreucci e infine, fino alla penultima Speciale, Simone Campedelli, Volkswagen. A vincere, tuttavia, è uno di quegli enfant prodige che animano la scena dei Rally da qualche anno, Marco Bulacia con una Skoda Fabia R5. Uno di questi giovani talenti è Kalle Rovanpera, ormai “promosso” e talentuoso ufficiale Toyota Gazoo al Mondiale, l’altro è, appunto, Marco Bulacia Wilkinson, il ventenne boliviano che, similarmente al finlandese, era venuto qualche anno fa in Italia per “studiare” all’università dei nostri asfalti.

Bulacia è rimasto in agguato per tutta la corsa, ragionevolmente di guardia tra il terzo e il quarto posto fino all’ultima Speciale, alla vigilia della quale era terzo a cinque secondi da Andreucci e sei e mezzo da Campedelli. Poi il capovolgimento totale del fronte.

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Nei cinque chilometri scarsi dell’ultima speciale, la Terra di San Marino, “Marquito” scrive un capolavoro recuperando tutto il ritardo, superando Andreucci e affiancando Campedelli al decimo di secondo nell’ultima classifica generale. A consegnare la vittoria al giovane boliviano è il risultato della prima Speciale, che lo vede davanti a Campedelli.

È stata una gara emozionante ma non è finita qui. Intanto uno dei suoi protagonisti assoluti è stato Umberto Scandola. In testa nelle fasi iniziali della gara, il veronese aveva perso la leadership a causa della rottura di un manicotto del turbo. Scandola non si era dato per vinto e aveva lanciato un inseguimento eroico, che gli consentiva di vincere in totale sei delle nove Speciali e di risalire fino al terzo posto, poi diventato quarto per dare spazio al compagno di Marca Ceccoli, più avanti nella generale del Campionato Italiano Terra.

Bulacia andava a vincere, Campedelli ingoiava un secondo posto consapevole di aver in qualche modo regalato la vittoria, e Andreucci era soddisfatto di quel terzo posto che lo manteneva in scia all’obiettivo CIRT dopo la vittoria al Valtiberina. Il San marino si sposta al di fuori degli stupendo sterrati che lo caratterizzano.

Sottoposta a verifiche tecniche, infatti, la C3 di Andreucci non era ritenuta conforme, un’anomalia che i commissari circoscrivono alla flangia di aspirazione dell’aria e che l’Equipaggio ritiene, invece, derivata da… un’anomalia di misurazione e di considerazione del “vantaggio”.

Andreucci e Pinelli vengono cancellati dalle classifiche, al terzo posto sul podio sale Daniele Ceccoli, l’asso locale che aveva vinto l’edizione di due anni fa.

Andreucci presenta un appello al “verdetto” della giuria, certo che la faccenda verrà chiarita in breve tempo per spazzare via un sub judice ingeneroso e, soprattutto, illogico.

Il Campionato Italiano Rally Terra va dunque in una sorta di sospensione, Campedelli in testa davanti a Ceccoli e due Rally da disputare, Adriatico e Tuscan Rewind, quest’ultimo a coefficiente 1,5.

 

© Immagini Hyundai, FAMSA

Classifica assoluta Finale:  1. BULACIA WILKINSON-DER OHANNESIAN (Skoda Fabia) in 50'11.0; 2. CAMPEDELLI-CANTON (Volkswagen Polo) a 0.0; 3. CECCOLI-CAPOLONGO (Hyundai I20 NG) a 33.8; 4. SCANDOLA-D'AMORE (Hyundai I20 NG) a 38.5; 5. COSTENARO-BARDINI (Skoda Fabia) a 46.7; 6. NOVAK-CEVC (Skoda Fabia) a 1'21.8; 7. MARCHIORO-MARCHETTI (Skoda Fabia Evo) a 1'21.9; 8. ROMAGNA-ADDONDI (Ford Fiesta MK2) a 1'49.3; 9. RAITANEN-SALMINEN (Skoda Fabia) a 1'49.6; 10. FANARI-OMETTO (Skoda Fabia) a 1'55.6; 11. DETTORI-PISANO (Skoda Fabia) a 2'55.4; 12. VERSACE-CALDART (Skoda Fabia) a 2'55.8; 13. GUERRA-MARCHIORI (Mitsubishi Lancer Evo X) a 4'45.5; 14. VELLANI-MALETTI (Skoda Fabia) a 5'20.8; 15. MOLINARO-CIUCCI (Ford Fiesta) a 5'34.3; 16. BATTILANI-MANFREDI (Hyundai I20 NG) a 5'35.6; 17. SQUARCIALUPI-SQUARCIALUPI (Ford Fiesta MK II) a 5'36.0; 18. TREVISANI-MARCHESINI (Peugeot 208) a 6'03.7; 19. MAZZOCCHI-GALLOTTI (Ford Fiesta) a 6'13.0; 20. MIELE-BELTRAME (Skoda Fabia) a 6'31.4

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