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San Marino, il giorno dopo. Ci eravamo lasciati con l’incredulità accesa dal “caso” Andreucci, squalificato, cancellato dalle classifiche finali del San Marino. Il toscano, Pinelli e la Citroen C3 R5 del Team PRT ritenuta non conforme dai commissari tecnici dopo la verifica di fine gara, cioè immediatamente dopo il podio ottenuto sugli sterrati del magnifico Rally.
Eravamo rimasti stupiti, perché secondo noi non è cosa. Oppure una cosa che non sta in piedi. Per cui ci eravamo tenuti lo stupore e avevamo liquidato la faccenda agganciandoci al fatto che il “caso” veniva messo in sospeso per l’appello presentato immediatamente da Andreucci.
Avevamo sentito Paolo, ma solo per sapere se si sarebbe mosso presto, visto che la Macchina era rimasta a disposizione della Federazione Sanmarinese, l’organizzatore del Rally. Certe faccende scaldano gli animi e accendono le fantasie, per cui una volta saputo che Paolo intendeva offrire al pubblico più vasto la Versione di Andreucci, ci siamo messi in stand by.
Attesa breve, Andreucci è uscito pubblicamente con la sua versione. Meglio ancora, con il racconto dei fatti. Lo fa come sempre con garbo e arguzia, dimostrando quell’intelligenza e quella sensibilità che da sole garantiscono molto di più.
Ecco la versione di Andreucci:
Paolo Andreucci: ecco com’è andata al San Marino Rally.
“Provo a spiegare cosa ci è successo al Rally di San Marino per cercare di chiarire la vicenda con la massima trasparenza.
Durante le verifiche post gara i CCTT hanno controllato il turbo, la flangia e la valvola pop off, particolari che sono risultati perfettamente conformi alle specifiche tecniche previste dall’Allegato J. Quindi i CCTT hanno provato ad occludere la flangia per verificare che l’aria necessaria per alimentare il motore passasse esclusivamente attraverso la flangia stessa, così come previsto dall’art 261 304-2 dell’allegato J. Senza entrare al momento nel dettaglio della metodologia e degli strumenti utilizzati dai CCTT per detta operazione di verifica, posso solo far presente che detta operazione è stata svolta utilizzando una pallina da tennis e altri oggetti in plastica che avrebbero dovuto occludere ermeticamente l’apertura della flangia, impedendo totalmente il passaggio dell’aria e provocando, conseguentemente, lo spegnimento del motore. Purtroppo, dette operazioni non hanno portato allo spegnimento del motore e i CCTT, vuoi per mancanza di tempo, vuoi per la necessità di specifica strumentazione tecnica necessaria per eseguire più approfondite indagini finalizzate all’individuazione delle cause del mancato spegnimento del motore, si sono visti costretti a relazionare la riscontrata anomalia in asserita violazione di quanto previsto dall’art. 261 304-2 dell’allegato J."
“A nostro avviso, la problematica potrebbe essersi verificata per una perdita di pressione nel sistema di aspirazione/giro aria intercooler, probabilmente dovuta ad un danneggiamento sofferto durante la gara, che comunque avrebbe fatto perdere potenza essendo dopo il turbo, o ad altri motivi che andremo ad analizzare nelle sedi opportune.
Ci tengo comunque a precisare nuovamente che in sede di verifica non sono state riscontrate lavorazioni sui particolari meccanici analizzati, risultati totalmente conformi alle specifiche tecniche dell’allegato J, e che l’anomalia riscontrata in nessun modo avrebbe potuto comportare un vantaggio prestazionale, bensì una perdita di prestazioni.
Essere stato squalificato mi rammarica moltissimo, soprattutto perché non vi è stata la possibilità di individuare con certezza il reale motivo della problematica emersa. Ho totale fiducia nello staff tecnico che mi assiste e sono certo che a seguito delle ulteriori approfondite verifiche sul veicolo che andremo a svolgere nella deputata sede di appello (il veicolo è stato preso in custodia dalla FAMS), potrà essere accertata l’assoluta conformità dello stesso alle regolamentazioni tecniche.
Attenderò quindi con fiducia il verdetto dell’Appello.”
© Immagini Andreucci, PRT