CIR 2021. 68° Rallye Sanremo. Alla fine è Breen-Nagle (Hyundai)

CIR 2021. 68° Rallye Sanremo. Alla fine è Breen-Nagle (Hyundai)
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Craig Breen vince ancora. Tre ordini d’arrivo, Breen, Crugnola, di nuovo Breen. Sceneggiata finale del week end full Hyundai. Sanremo (sempre) difficile, sul podio Andrea Crugnola (i20) e un super Fabio Andolfi (Skoda)
12 aprile 2021

Sanremo, 11 Aprile. Proviamo a scrivere una storia. Il titolo è Craig Breen bis. Dopo la vittoria del 2019 e un anno di stop (non coronavirus bensì disastro meteo), l’irlandese riprende il discorso italiano da dove l’aveva lasciato. Questa volta lo fa con Paul Nagle, Navigatore sperimentato e “tosto”, e con la Hyundai i20 R5 in un’operazione italiana ma di matrice “centrale”, Alzenau. È la vita del “precario”, in taluni casi una lunga e difficile scalata alla conquista di un posto fisso, costellata di “gettoni” per guadagnare i galloni ufficiali per la Prova mondiale successiva. In questo caso obiettivo era il ruolo al prossimo Rally Croazia, peraltro già confermato dall’annuncio della formazione da parte del “Mister” di Hyundai Motorsport, Andrea Adamo. In fondo, visto lo schema tattico di Adamo, Breen così precario non lo è.

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Dunque il Sanremo di Breen, bis o no, era più che altro e prima di tutto chilometri. Chilometri per legarsi meglio alla macchina, per trovare quel qualcosa di più da usare più avanti quando la posta è più alta. Craig non è tipo da tirarsi indietro, e la gara è gara. Quindi comunque l’obiettivo diventa un risultato di qualità, convincente.

Un altro aspetto di quella storia è il week end-vetrina Hyundai. Rassegna al completo. Prima, dieci minuti appena, l’affermazione di Thierry Neuville (e Martj Wydaeghe) su Ott Tanak (e Martin Jarveoja) nella gara-passerella-allenamento Sanremo WRC+, e quindi la doppietta mista del CIR Sparco, risolto a Sanremo in un affare a due tra Breen-Nagle e Crugnola-Ometto. Se è la grande giornata delle i20 nelle varie declinazioni, il terzo posto dell’Equipaggio Andolfi-Savoia con una Skoda Fabia R5 assume anch’esso un super valore, e così l’Evento, ulteriormente enfatizzato. Quattro veri protagonisti, cinque avvicendamenti “reali” in testa, Breen, Andolfi, Crugnola, Breen, il podio finale in 12 secondi. È la sintesi di una gara molto bella, l’”Architetto” può giustamente essere soddisfatto e orgoglioso. Sergio Maiga, tuttavia, non immaginava che…

Sliding doors. Comincia la baldoria. C’è un primo finale, quello che si materializza al termine dell’ultima speciale, ben 20 chilometri. Il tempo si è stabilizzato, non piove più, resta il fango ma non ci sono grosse sorprese. I colpi di scena sono alle spalle. Uno soprattutto, decisivo, forse: la foratura che ha tolto di mezzo un travolgente Basso durante la sesta Speciale, che costa al veneto (e al toscano Granai) un secondo posto che iniziava a star stretto e una quarantina di secondi irrecuperabili. Basso imperversa, vince le ultime cinque speciali, ma è impotente. È imprendibile anche sulla Cesio-Carpasio ma Breen, primo con un discreto margine, deve preoccuparsi solo del ritorno del velocissimo Crugnola, peraltro obbligatoriamente prudente dopo il passo falso del Ciocco. Niente di grave, Crugnola recupera una metà del disavanzo e Breen resta primo…

Allora, si torna al copione scritto sin dall’inizio: primo Craig Breen, secondo Andrea Crugnola, il Campione Italiano in carica, a cinque secondi, terzo Fabio Andolfi, in testa alla fine del primo giro e ultimo in scia a una dozzina di secondi per un podio meritatissimo. Dietro è un po’ il vuoto. A parte Basso, Piloti bravi ma non dei castighi di dio, almeno sulle perenni complessità del Sanremo. Albertini è l’ombra dell’Asso pigliatutto del Ciocco, due terzi posti nel finale, tagliato fuori ma ancora al comando dell’Italiano, e Campedelli è l’ombra di se stesso, mai oltre il quarto posto per un sesto finale. C’è da dire che Campedelli è al Sanremo senza particolari ambizioni, il suo programma 2021 non include ansie da Italiano ed è proiettato verso l’Europeo. C’è più tensione nelle “sub” categorie. Nucita che raddrizza un 2 Ruote Motrici iniziato male, Casella che vince una Junior dopo che sono stati in testa Porta, Rosso, Cogni e Vita (2° a 8 secondi).

Bene, stiamo per archiviare quando ecco il colpo di scena. Uno di quei colpi di scena che fanno pensare, poi sorridere. Breen si presenta al controllo finale con un minuto di ritardo. Significa una penalità di 10 secondi e il sorpasso di Crugnola. Dentro i tappi delle bottiglie di champagne, già bevuto sul podio alla vecchia stazione (non date retta al video, riferisce al podio “intermedio”). Vince Crugnola, Breen è secondo. L’”immagine” Hyundai non cambia, ma nei contorni di un possibile, e legittimo, gioco di squadra e politico, il Crugnola vincitore si rimette in carreggiata per la difesa del Titolo.

Atto terzo, conclusivo. Qualcuno non ci sta, o non trova giusto. Chiama in Direzione di gara e denuncia un “tappo” nel traffico di Sanremo, quello nel quale sarebbe rimasto imbottigliato Breen. Alla “giuria” non resta che fare giustizia. Le penalità di anticipo e ritardo vengono annullate e si torna alla classifica finale originale, quella all’uscita dall’ultima Speciale. Vince Breen.

Ora è Targa Florio, 8-9 Maggio.

 

© Immagini – Hyundai Motorsport - ACI Sport – Bettiol – Sparco – Rallye Sanremo

68° Rallye Sanremo. Classifica Finale Assoluta CIR. 1. Breen-Nagle (Hyundai I20 R5) in 58'25.6; 2. Crugnola-Ometto (Hyundai I20 Ng R5) a 4.7; 3. Andolfi-Savoia (Skoda Fabia R5) a 12.8; 4. Albertini-Fappani (Skoda Fabia R5 Evo) a 22.9; 5. Basso-Granai (Skoda Fabia R5) a 37.2; 6. Campedelli-Canton (Volkswagen Polo R5) a 37.7; 7. Lefebvre-Malfoy (Citroen C3 R5) a 1'22.5; 8. Michelini-Perna (Skoda Fabia R5 Evo) a 1'29.7; 9. De Tommaso-Bizzocchi (Citroen C3 R5) a 1'30.6; 10. Ciuffi-Gonella (Skoda Fabia R5 Evo) a 1'34.9; 11. Scattolon-Bernacchini (Volkswagen Polo R5) a 1'46.8; 12. Bulacia Wilkinson-Der Ohannesian (Skoda Fabia R5) a 2'02.5; 13. Signor-Pezzoli (Volkswagen Polo R5) a 2'04.2; 14. Santoni-Gilsoul (Volkswagen Polo R5) a 2'22.0; 15. Chentre-Florean (Skoda Fabia R5 Evo) a 2'50.2; 16. Paperini-Fruini (Skoda Fabia R5 Evo) a 2'55.0; 17. Mauffrey-Bronner (Skoda Fabia R5 Evo) a 2'59.2; 18. Mazzocchi-Gallotti (Skoda Fabia R5) a 3'17.8; 19. Profeta-Raccuia (Skoda Fabia R5 Evo) a 3'40.2; 20. Roche'-Roche' (Citroen C3 R5) a 4'09.4

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