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Verona, 24 Ottobre. Un mio caro amico dice: “Deh, peggio der covidde!” Ha ragione. Non si può pensare a un’ecatombe di concorrenti come quella del Rally Due Valli senza un paragone irriverente ma magari sdrammatizzante. Troppo fango, strade scivolose, nebbia, certo, ma anche troppa leggerezza. A Verona sono andati in fumo parecchi sogni, qualcuno ha gioito all’improvviso (magari facendo finta di dispiacersi) e qualcun altro avrà sonni agitati fino al Tuscan Rewind 1.5, ultima prova di un Campionato Italiano Rally anomalo come l’anno che stiamo vivendo.
Gran parte delle vicende cruciali del Rally arriva durante la sesta speciale, secondo passaggio sulla Porcara, appena 4 chilometri d’inferno. Forse quel nome quasi sinistro nasconde una trappola, o forse non ci sarebbe stato comunque niente da fare: destino! Il maltempo, con le sue conseguenze nefaste sul fondo delle strade, invece, era chiaramente previsto.
Ci si arriva dopo cinque PS che hanno rinforzato la teoria del duello ad altissimo livello tra Crugnola, Citroen, e Basso, Volkswagen. Basso ha vinto una volta, Crugnola le altre quattro in fila ed è passato al comando del Rally all’inizio del secondo giro di Speciali. Sembra la proiezione dell’andamento del Campionato, i due avversari sono vicinissimi, Crugnola ha un vantaggio di 4 secondi su Basso. Dietro, l’ospite Huttunen e il padrone di casa Scandola sono ancora al casello di Verona Ovest, oltre quaranta secondi di ritardo.
Pochi discorsi, ecco il colpo di scena: Crugnola è dato fermo, fuori strada. “Equipaggio OK” rassicura RGC (Radio Grande Claudio), ma a tutti piacerebbe davvero vedere e capire se Crugnola e Ometto sono veramente OK, almeno nell’umore. Dopo la bella serie durata tre Rally perfetti consecutivi, arriva di colpo la stangata del secondo “zero”. Improvvisamente gli è tutto da rifare! Stando così le cose, in quel momento Basso volerebbe a 64 punti, per Crugnola è un brutto affare.
Mai pago, il pubblico (immaginario) scatta in piedi per un simultaneo, doppio colpo di scena. Miele e Rossetti, che erano in corsa per il Titolo dell’Italiano WRC, escono di strada e di scena, anche loro, con lo stesso schema. Eravamo lì che cercavamo di fare i conti, se vince questo se arriva secondo quello. Non serve più, rimettiamo pure le dita in tasca: Corrado Fontana e Nicola Arena, Hyundai, sono Campioni Italiani Rally WRC per il 2020. Tante grazie sia a Rossetti, che era al comando, che a Miele. Punto.
A quel punto ci si immagina che “Giando” tiri giù la cappottina della sua Polo e si goda la giornata diventata improvvisamente splendida. Invece il bel tempo dura poco, appena il tempo di accendere la successiva, terza Santissima Trinità, e ci risiamo: proprio lui, il leader baciato dalla fortuna di una sventura altrui. Stessa musica, almeno per il refrain finale: la macchina tocca, spacca un cerchio poi lo perde per strada. Pilota e navigatore ok, naturalmente. Penso a un concerto di bestemmie in veneto e toscano, Lorenzo Granai, chissà che celestiali melodie dentro quella Volkswagen!
Il Rally Due Valli esce da qualsiasi schema e rinnova il proprio mito di corsa difficile, turbolenta (quasi 30 ritiri) e imprevedibile (ricordi recenti mi dicono che non è la prima volta che un tappo di champagne deve essere rimesso a forza nel collo della bottiglia!). Per quanto riguarda il successo assoluto è la volta di Jari Huttunen, Mikko Lukka e della Hyundai i20 dell’Equipaggio finlandese che non si era iscritto né all’Italiano Rally né all’Italiano WRC, cosicché c’è gloria anche per Umberto Scandola e Guido D’Amore, profeti in patria che si aggiudicano la Gara valevole per il CIR, e per Stefano Albertini e Danilo Fappani che, con una Skoda e un accorto terzo posto assoluto, portano a casa il Titolo Italiano Rally Asfalto. Andrea Mazzocchi, Ford, fa un passo avanti verso il Titolo Junior e Paolo Andreucci, Peugeot, un bel salto triplo sulla strada del 2 Ruote Motrici
Sulla terra di Toscana, invece, si deciderà il Campionato Italiano Rally. Basso e Crugnola vi arriveranno come se non fosse successo niente, come se a Verona avessero soltanto visto un brutto film. 49 punti Basso, che ora ha anche il suo “prezioso” zero da mettere nel conto, 45 punti Crugnola. Non sarà questione di strategie o calcoli. Al Tuscan Rewind, 20-22 Novembre, un solo imperativo: le tagliatelle del Gatto blu. Ops, no, scusate, a Montalcino per una vittoria che vale il Titolo.
© Immagini ACIsport – AndreucciMedia – PSA
Rally Due Valli 2020. Classifica Finale Assoluta: 1. Huttunen-Lukka (Hyundai I20 R5) in 1:06'35.0; 2. Scandola-D'Amore (Hyundai I 20 R5) a 52.7; 3. Albertini-Fappani (Skoda Fabia R5 Evo) a 1'07.6; 4. Signor-Pezzoli (Volkswagen Polo R5) a 1'40.9; 5. Bottarelli-Pasini (Skoda Fabia R5 Evo) a 1'50.2; 6. Rusce-Farnocchia (Skoda Fabia R5 Evo) a 2'35.1; 7. Re-Menchini (Skoda Fabia R5) a 2'48.0; 8. Carella-Bracchi (Skoda Fabia R5 Evo) a 2'51.8; 9. Fontana-Arena (Hyndai I20 WRC) a 3'05.5; 10. Ferrarotti-Grimaldi (Skoda Fabia R5) a 4'24.6; 11. Hoelbling-Fiorini (Hyundai I 20 R5) a 5'16.1; 12. Grani-Piceno (Skoda Fabia R5 Evo) a 6'57.1; 13. Profeta-Raccuia (Skoda Fabia R5) a 7'07.7; 14. Liburdi-Colapietro (Skoda Fabia R5) a 7'11.1; 15. Dall'Era-Brovelli (Volkswagen Polo R5) a 7'21.5; 16. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208) a 9'11.9; 17. Campanaro-Porcu (Ford Fiesta) a 9'45.7; 18. Mazzocchi-Gallotti (Ford Fiesta) a 9'54.1; 19. Casella-Siragusano (Peugeot 208) a 10'05.4; 20. Nicelli-Mattioda (Peugeot 208) a 10'27.1