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Buonconvento, Siena, 21 Novembre 2019. Le Crete Senesi, la valle dell’Ombrone, Toscana D.O.C. e Montalcino, il “letto” profumato dell’ultima Prova del Campionato Italiano Rally 2019, il Tuscan Rewind che stacca il gallone della decima edizione. Inutile continuare a mettervi il dito nella piaga, cittadini. Siamo al centro di una delle più belle aree geografiche del Mondo. E il Rally che si libera di qui a qualche ora all’accendersi del verde, è l’ultimo dell’anno, il più importante perché si erge a giudice. Alla sbarra quattro Piloti, i relativi Navigatori, le rispettive Macchine. Facciamoli entrare.
Giandomenico Basso, Skoda Fabia R5, 3 vittorie, Ciocco, Sardegna 2, Roma, 84.50 punti. Simone Campedelli, Ford Fiesta R5, una vittoria, Targa Florio, un ritiro, Sardegna 1, 68.75 punti. Andrea Crugnola, Volkswagen Polo R5, una vittoria, Due Valli, un ritiro, Ciocco, 67.25 punti. Luca Rossetti, Citroen C3 R5, una vittoria, Friuli, un ritiro, Roma, 65.50 punti.
La matematica aiuta, ma non molto. Tutti e quattro sono in grado di vincere l’Italiano. Qualcuno vincendo, qualcun altro vincendo e sperando che altri non arrivino al secondo o terzo posto. Strada facendo si potrà adattare la strategia d’attacco al Titolo, ma certamente non c’è molto margine operativo. Due le mosse fondamentali della strategia globale: vincere, e non commettere errori che si trasformino in un colpo di scena, altrimenti sarebbe Campionato Italiano in prova unica con roulette russa.
A complicare il difficile schema dell’ultima del CIR, ecco la traiettoria incrociata con la Gara del CIRT, il Terra già assegnato a Stephane Consani ma di fatto presente con tutta la prima linea della stagione. Vale a dire che il Tuscan Rally, un po’ e meglio dell’Italia Sardegna, riunisce le forze migliori nell’appuntamento esemplare del Rally italiano ideale. Di nuovo tutti insieme per la grande occasione, ed ecco Andreucci, Scandola, Dalmazzini. Non bastasse, altri tiratori franchi, come Tony Cairoli o Renato Travaglia. È un gioco di interferenze che promette di esaltare la Corsa e di esprimere altri valori, sicuramente di complicare la già difficile strategia di scalata al Titolo. Ma tant’è, eventualmente le regole dovevano essere pensate prima. Quel che conta, per noi e per gli appassionati, è che lo spettacolo sarà di incredibile livello. Rally purissimo, bellissimo. Per finire, adesso immaginate tutto questo ben di dio nel paradiso della Toscana. Resta solo da scegliere il vino per la serata e per il brindisi, e da queste parti l’operazione è più complicata della strategia regolamentare del CIR.
Fermiamoci qui. Ci sono certamente altri motivi d’interesse, come gli show tour di Marco Pollara, neo-Campione Italiano Junior con una Fiesta… a tavolino con una prova d’anticipo a causa dell’assenza di Giuseppe Testa, o di Tommaso “Ciuffino” Ciuffi re stagionale delle Due Ruote Motrici con la Peugeot, ma lo spettacolo è nella quadruplice sfida per l’assegnazione del massimo titolo italiano della specialità.
Ogni chilometro, dei 120 cronometrati del Tuscan Rewind, non certo troppi, è buono per veder passare la storia della stagione, capire come si modella nel suo atto definitivo, come esprime la tensione, ovvero pressione, che grava sul tetto delle Macchine interessate alla posta finale. Rally quasi sprint, con la sola prova spettacolo inaugurale il venerdì, San Giovanni d’Asso, appena 2 chilometri, e tutto il resto nella rapida e intensa giornata di sabato. Pieve a Salti di 11 chilometri, Torrenieri-Castiglion del Bosco, 27 KM, La Sesta, 7 chilometri. Due passaggi per ciascuna prova, gran finale sulla terza ripetizione della lunga Torrenieri e… podio. Sono prove spettacolari, alcune veloci, altre velocissime. Guida e spettacolo. Tempo discreto, sembra. Adrenalina (e Brunello) a fiumi.