CIR 2019. Targa Florio. Infine Simone Campedelli (Ford)

CIR 2019. Targa Florio. Infine Simone Campedelli (Ford)
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Giornata interminabile e satura di colpi di scena. Tre sostanziali cambiamenti di fronte premiano infine la consistenza di Campedelli, che vince sostituendosi a Rossetti che, comunque, ha fatto vedere le cose migliori
11 maggio 2019

Termini Imerese, 11 Maggio 2019. Tutto ribaltato, e ancora ribaltabile. Fino all’ultimo giro. Fino alla fine. Al Luca Rossetti serie oro succede il Campedelli argento, e in fondo arriva anche un Crugnola… serial killer. Da non credere, o da credere poco e con il beneficio d’inventario. C’è una spiegazione per tutto, è ovvio, ma è così che un Rally già di per sé difficile diventa virtualmente impossibile. Insopportabile.

Carte rimescolate e prove che si succedono incerte e imperscrutabili fino all’ultima.
L’inizio di giornata è corroborante. E particolarmente rassicurante. Meteo oscenamente spettacolare, sole caldo e accecante sin dalle prime ore. La voglia di Sicilia diventa dipendenza. Si comincia all’insegna dei ben ritrovati. Luca Rossetti, Eleonora Mori, Citroen C3 R5. Dopo le due vittorie nette e forti del venerdì sera, una Cefalù stupendamente double face giorno e notte, Rox ricomincia a macinare vittorie. Una, due, tre. Tribune, Targa, Scillato. Sale a cinque vittorie consecutive e accumula dieci preziosissimi secondi di vantaggio in totale. Campedelli è annichilito, Basso inesistente, Crugnola di là da venire.
Viene da dire che il Rally è risolto. Altro che rebus, è un Targa che diventa scontato e in talmente largo anticipo da rischiare di mandare tutto alla noia del “classico”. Non bastasse la folla continua ad acclamare Andreucci. “…inchia, sinza Angeucci ‘unnè Targa!” Siamo alla frutta.

Non è così, in cinque Speciali Rossetti ha riconvertito alla religione del fuoriclasse il Rally e il Campionato. In quei cinque successi, e nel modo con cui sono ottenuti, c’è la proiezione di un Campionato che diventa a senso unico. Come ai tempi di “Angeucci”!
Se a quel punto Rossetti decide di tirare i remi in barca, di tirare il fiato per un giro e amministrare il vantaggio, per quanto sia esiguo, niente di strano o di pericoloso, solo intelligenza e visione perfetta. Così, Rossetti restituisce qualche secondo e concede a Campedelli di andare al centro del palcoscenico, ma la situazione generale appare ancora sotto controllo e controllata con magnifica precisione.

Poi arriva il guaio e l’urna inizia a girare vorticosamente. Un problema elettrico, “classicamente” misterioso e incontrollabile. La C3 R5 numero 3 si spegne. Poi riparte. Si spegne ancora. Per due Speciali, decima e undicesima, è questa musica. Rossetti interrompe la serie, due volte piazzato, lontano, perde la leadership e 15 secondi.
Campedelli rileva la Gara e il ruolo, scoprendosi finalmente quello che tutti quanti, lui compreso, si aspettavano sin dalla prima del Campionato. I ruoli si invertono. Campedelli guida e vince tre Speciali e guadagna, Rossetti insegue, soffre e paga, rischia la paranoia per quel guasto che arriva e se ne va.
Non è finita, arriva anche la fase Crugnola. Quattro Speciali consecutive vinte, la coda di Rossetti ormai a portata di mano. Un allungo e ci siamo.

Ci siamo, Campedelli vince la quart’ultima, Crugnola la terz’ultima. E siamo all’ultimo dei tre giri del Targa Florio numero 103. Tribune di Cerda 3 e Targa 3. Neanche 19 chilometri in tutto. Ecco ‘a Cursa che tutti sono abituati a gustarsi, fino all’ultimo chilometro. Il vantaggio di Campedelli sale a 17 secondi, Crugnola ormai a due secondi da Rossetti.
Crugnola batte Rossetti alle Tribune, 1 virgola 3 secondi. Campedelli controlla e incrocia le dita.
Una alla fine. Rossetti non ci sta, tutto per tutto. E arriva un nuovo successo, il sesto di una gara superlativa e, davvero, un po’ sfortunata. Il secondo posto è suo.

Simone Campedelli vince la Targa Florio 103. Batte Rossetti e Crugnola. Per inciso, il Mago di Partinico aveva stilato proprio quest’ordine di classifica finale giovedì, ancora pioveva in Sicilia e grandinava su mezza Italia. Molto bene. Che a qualcuno non venga in mente di dire che ha avuto fortuna, che ha vinto sulle disgrazie altrui. Non è vero. Non è così. Campedelli ha vinto il suo Targa, e la prima Gara dell’anno, quando ha alzato, momentaneamente, le mani, si è inchinato allo strapotere di Rossetti e ha pensato al suo Rally, a contenere, a stare lì, a non sbagliare, soprattutto. Una bella, bellissima gara, da autentico “consistent”.
Tre Gare del Campionato Italiano Rally 2019. Tre vincitori. Basso (a proposito, che è successo al vincitore del Ciocco? Niente, non c’era, a questo giro), l’assente giustificato Craig Breen vincitore del Sanremo, e ora Simone Campedelli. Il grande favorito di inizio di stagione arriva leggermente in ritardo ma sale sul treno del Campionato. Non basta. Con la vittoria al Targa Campedelli si fa largo, scavalca Basso e si insedia al comando del Campionato Italiano. 39 punti contro i 33 di Basso e i 30 di Rossetti. Ce n’è abbastanza per star certi che il CIR 2019 è tutto da scoprire. E che sarà indubbiamente uno dei più interessanti delle ultime stagioni.
Ora tocca al fantastico, terrificante Sardegna Italia.
 

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