CIR 2019. Ricominciamo da Giandomenico Basso (Skoda)

CIR 2019. Ricominciamo da Giandomenico Basso (Skoda)
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Chi pensava che… nove su dieci pensava sbagliato. Poco male, è un’altra prova dell’intrigante incertezza del Ciocco delle meraviglie. In tre al comando a turno, uno di questi, Basso, ferocemente in agguato. E non appena uno sbaglia, Crugnola, …
24 marzo 2019

Forte dei Marmi, 23 Marzo 2019. Tanta era l’eccitazione, che è andata a fuoco anche una Speciale, la seconda Renaio. O era una scusa dei Piloti dei Canadair per godere di un colpo d’occhio d’eccezione su un Rally eccezionale? No, scherziamo, naturalmente. Vero solo che quella dodicesima Prova è andata in archivio con un nulla di fatto perché il fuoco innescato dalle sterpaglie e propagato dalla brezza era una questione di imprescindibile sicurezza. Così come lo era ritardare l’esecuzione della prima PS del secondo giro, la seconda Massa-Sassorosso, per un ingorgo. Sfido io, col pienone richiamato dal Ciocco e Valle del Serchio in quell’esplosione di Primavera! Insomma, tutto a posto e piccolo show di prontezza di riflessi della macchina organizzativa. E il resto è l’avvincente, insospettabile vicenda della 42ma edizione del Rally, prima, vernissage e thriller allo scoccare del Campionato Italiano Rally 2019.
Molti presupposti, ancora più interrogativi, massima incertezza, s’è già detto. Non tanti rovesciamenti di fronte ma molti di… opinione. Il primo a dover cambiare idea sull’asset del Rally deve essere stato Simone Campedelli, e noi insieme a lui, ammettiamolo. Non è colpa di nessuno, tanto meno del Pilota Orange 1 che, memore della bella gara dello scorso anno, raccoglieva i favori di un pronostico azzardato, forse, ma del tutto pertinente.
 

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Io avrei detto Basso, così, un po’ istintivamente e un po’ per dei motivi più o meno concreti. Per esempio perché l’ex Campione Italiano, 2016, non era stato alla finestra e aveva corso e vinto, i questi due anni di assenza “giustificata” dal CIR. Poi perché si vociferava che fosse uno dei papabili Citroen d’inverno, e dunque che avesse almeno un dente avvelenato, quell’incisivo che ti spinge… ad esserlo. Poi perché se c’è uno che può cambiare macchina, mettersi e a sedere e vincere quello è proprio lui. Infine, lo abbiamo già riferito, perché sebbene cercasse di gettare acqua sul fuoco, proprio come i Canadair di cui sopra, Giandomenico Basso era bello incazzato già al front desk dell’hotel la sera prima che tutto avesse inizio, come se stesse giocandosi lì, che so, la scelta vincente delle gomme.
Pronti via, scoperto il tallone di… Campedelli dopo che il romagnolo aveva mantenuto la promessa solo nella Prova Spettacolo di Forte dei Marmi, per la verità, più che Basso veniva da dire Crugnola. Veniva da dirlo per un insieme di cir… costanze che sono l’essenza del Rally: Pilota, Macchina, Gomme. Crugnola aveva trovato la quadratura del cerchio con una Polo GTI very impressive e una grande sicurezza, ma non appariscenza, di condotta di gara. Aveva vinto sette delle nove Prove disputate ed era stato in testa per altrettante Speciali dopo aver concesso una sola, fugace apparizione a Basso alla fine del primo giro.
 

Con sette secondi di vantaggio si poteva anche pensare che i giochi potessero essere fatti, a non essere al Ciocco, e invece alla seconda Tereglio, decima di 15, il leader provvisorio usciva di strada, un problema ancora non isolato, e chiudeva lì una storia sino a quel momento bella e intrigante, che resta peraltro concreta come proposta del Campionato.
Anche questo presupposto, dunque, non era stato confortato da un seguito coerente. Del resto non era l’unico. Un altro di questi, messo subito in doppia discussione, era la consistenza di Luca Rossetti e della Citroen C3 R5. Un doppio debutto incrociato crea quasi sempre e inevitabilmente qualche apprensione e quindi, come si dice in Toscana, è meglio aver paura che toccarne. Meglio prenderla con le pinze e avere l’accortezza di non commettere errori, dunque, ma è pur vero che il Rossetti fino alla prima Careggine era un po’ un’incognita. Poi le cose sono cambiate, la gara dell’ufficiale Citroen si è spostata su un registro più sonoro e convincente ed è iniziata una bella progressione che ha portato il neo… riacquisto PSA fino al podio.
 

Ci siamo. Il Ciocco diventa thriller. Manca una sola speciale alla fine. È scesa la notte e sono in quattro a giocarsi i tre posti del podio dal pomeriggio allestito davanti alla Rocca Ariostesca di Castelnuovo di Garfagnana. Basso contro Campedelli, separati da cinque secondi, per la vittoria e i primi due gradini, e Rossetti e Breen, neanche un secondo e mezzo tra i Pilota Citroen e la guest star del Ciocco con una delle mille Skoda Fabia, per il terzo posto… con vista sulla vetta la cui sommità non è, poi, così lontana.
Questi i presupposti maturati nel corso della lunghissima giornata del Rally e un attimo prima dell’assegnazione del Ciocco 42 in… prova unica, l’ultima. Venti chilometri di notte stellata sulla Careggine. È una via Lattea da brivido per uno stupendo gran finale. È così, il Rally di notte è magia pura, aspettare le sciabolate dei fari che ti vengono incontro e ti tagliano sopra, e seguire la scia dei dischi arroventati fino al fade out del concerto di limitatori e stridori sull’asfalto.
Escono allo scoperto in due… e non succede nulla. Luca Rossetti, che già aveva staccato un premio sulla corta Noi TV 2 nella Tenuta de il Ciocco, vince l’ultima speciale della prima di Campionato, si sbarazza dell’”apprendista” italiano” Craig Breen e legittima, con Elenonora Mori, Citroen e Pirelli, un terzo posto che ha sapore di futuro e di battaglia. Simone Campedelli rosicchia qualcosa ancora a Basso, traduce la sua Gara in una dichiarazione d’intenti che rimette in pista, e sulla giusta carreggiata, le ambizioni dell’Equipaggio Ford M-Orange 1.
Vince Giandomenico “Giando” Basso. Otto podi su quindici frazioni, di cui due da vincitore, un attimo in testa alla fine della Noi TV 2, e poi fino alla fine del Rally. Un agguato al Rally, nella prateria de Il Ciocco dove non sono ammesse debolezze, riuscito alla perfezione. Con Lorenzo Granai, Skoda Fabia Loran e Gomme Michelin, bel colpo!
 

L’Asfalto a Stefano Albertini, quinto assoluto, interessante ritorno con Skoda e proposta trasversale anche in chiave di Campionato, le Due Ruote Motrici a Tommaso Ciuffi che riprende un consolidato tema Peugeot.
E ora un anno senza Il Ciocco e Valle del Serchio di Valerio Barsella! Beh, chiuso il primo Rally senza il Monarca Paolo Andreucci e la Principessa Anna, consoliamoci andando a Sanremo, e vediamo cosa ci propone un altro Rally sacro nella variazione 2019 del tema di Sergio Maiga.

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