CIR 2019. PSA volta pagina: Citroen e Rossetti nel CIR

CIR 2019. PSA volta pagina: Citroen e Rossetti nel CIR
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È il Gruppo PSA Italia ad aprire le danze del CIR 2019. Un’Avventura tutta nuova con la C3 R5, che ha appena vinto la Categoria WRC 2 al recente Monte-Carlo, affidata a Luca Rossetti e Eleonora Mori
30 gennaio 2019

Milano, 29 Gennaio 2019. Con una diecina di giorni di anticipo rispetto alla “stesura” dei Programmi Sportivi della Filiale Italiana della scorsa Stagione, Citroen Italia rompe il silenzio e lancia il primo sasso nello stagno del CIR 2019.

Si volta pagina. Si sigilla in archivio il dossier di una straordinaria storia di vittorie e di successo globale. Usciti da Campioni Italiani per l’undicesima volta, Peugeot, Paolo Andreucci e Anna Andreussi chiudono un’era con tutta probabilità irripetibile. Sulla scrivania del Gruppo una nuova cartella.

La nuova Avventura conserva ben pochi, seppure importanti punti di contatto con l’incredibile passato, e cionondimeno si propone di dare un’altra forte scossa al Sistema.

Per prima cosa, seguendo l’evoluzione centrale delle scelte, come a Satory anche a Milano si punta su Citroen per rappresentare l’eccellenza del Motorsport nel Mondo dei Rally. Fermata l’evoluzione della ormai Mitica Peugeot 208 T16, già sul finire dello scorso anno è scesa in campo la nuova Citroen C3 R5, la stessa che si è appena aggiudicata la Categoria WRC 2 al recentissimo, e indimenticabile, Rallye de Monte-Carlo. In aria di celebrazione del centenario della fondazione della Casa Automobilistica, è infatti arrivata l’inaugurale “opera” del debutto di Sébastien Ogier e Julien Ingrassia a bordo della C3 WRC, e guarda caso la vittoria ottenuta lo scorso week end corrisponde al centesimo successo della Marca nel Mondiale WRC. Il successo di Yoann Bonato e Benjamin Bolloud, ottenuto con la C3 R5 è il coronamento di un lungo lavoro di trasformazione globale sotto la guida di Pierre Budar.

Torniamo a noi. È dunque Citroen Italia a lanciare la sfida al CIR 2019. Il cambiamento è radicale, anche se alle spalle del progetto italiano ci sono le stesse persone che sono state alla base delle vittorie degli ultimi anni e anche se, in ogni caso, ad assistere la Macchina nella preparazione e sui campi di Gara sarà la stessa FPF Racing della Gloriosa Dinastia Fabbri.

Cambio anche di Equipaggio. A guidare la C3 R5 Ufficiale di Citroen Italia sarà Luca Rossetti, classe 1976, di Pordenone. Al suo fianco Eleonora Mori, la Navigatrice vicentina che condivide stabilmente l’esperienza Racing di Rossetti dal 2016.

Rossetti, che ha inaugurato la sua lunga stagione internazionale proprio al Monte-Carlo del 2004 con una Citroen Saxo, conta quattro vittorie IRC e sette nell’Europeo, Campionato che ha vinto ben tre volte.

«Sono particolarmente orgoglioso di essere a fianco di Citroën Italia nel portare C3 R5 al debutto nel CIR. Si tratta di un compito stimolante – dichiara Luca Rossetti - perché ci confronteremo con avversari di grande esperienza. Però, esaminando quanto la C3 R5 ha fatto vedere nel WRC-2 della stagione passata, ci fa ben sperare di essere competitivi fin dalle prime uscite. Personalmente, poi, vestire nuovamente i colori Citroën mi riporta indietro nel tempo, perché proprio con una sua vettura è iniziata la mia esperienza agonistica. Ritrovo un team molto valido, con persone estremamente professionali e competenti con cui ho sempre mantenuto un rapporto di grande stima anche quando eravamo avversari».

C3 R5, la WRC2 ottava assoluta al Rallye de Monte-Carlo.

La C3 R5 che Citroën Italia schiererà nel CIR 2019 per Luca Rossetti e Eleonora Mori è stata messa a punto dai tecnici di Citroën Racing.

Il motore è un quattro cilindri di 1.6 litri disposto trasversalmente, con distribuzione a doppio albero a camme in testa e 16 valvole, iniezione diretta Magneti Marelli e turbocompressore con flangia in aspirazione di 32 mm. Il risultato è una potenza di 282 CV a 5000 giri/min, con coppia massima di 420 Nm (a 4000 giri/min).

La trazione è integrale permanente con i differenziali anteriore e posteriore autobloccanti, cambio sequenziale Sadev a cinque rapporti con comando manuale a leva e frizione a doppio disco in materiale cerametallico.

Le sospensioni sono di tipo McPherson con ammortizzatori regolabili mentre l'impianto frenante è dotato di pinze a quattro pistoncini e dischi autoventilanti da 300 mm di diametro in assetto terra e 355 mm su asfalto, sia all'anteriore che al posteriore.

L'auto monta cerchi da 18" su asfalto e da 15" su terra per pneumatici Pirelli.

La preparazione e l’assistenza in gara della vettura è affidata alla struttura di Fabrizio Fabbri, storico partner nelle vittorie del Groupe PSA Italia nei rally.

Restano da chiarire il futuro di Peugeot e di Paolo Andreucci. Questione di ore, naturalmente.

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