Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Milano, 12 Marzo 2019. Fatte le dovute proporzioni, e calcando più sull’enfasi che sull’esagerazione, qualcuno già dice che quella lanciata da Citroen Italia al Watt37 di Milano è la sfida del secolo. È l’intimidazione… pacifica al CIR 2019, per la quale la Filiale italiana del Marchio campione di vendite ha messo a disposizione l’Arma e assoldato il Killer. Citroen C3 R5 e Luca Rossetti-Eleonora Mori, nell’ordine.
Rimanendo con i piedi per terra, se non del secolo è comunque la sfida cruciale del Campionato Italiano Rally 2019, perché è il complicato e stuzzicante intrigo di motivazioni e obiettivi che spingono il Gruppo PSA a rilanciare sul piatto ricchissimo già conquistato e detenuto a suon di record.
La vera sfida è il cambio di marcia del Gruppo PSA italiano che, sulla spinta del quartier generale francese ma in perfetta autonomia di creatività, ha cambiato se non tutto comunque molto.
Parliamo più chiaro. Da oltre dieci anni un Gruppetto di Uomini ha seminato il terrore e monopolizzato il Campionato Italiano Rally. Poteva benissimo aggiustare qualcosa, presentarsi formalmente con un altro colore e tendere a perfezionare il pacchetto d’attacco invulnerabile per oltre dieci anni (ha dimostrato di poter gestire abilmente la perseveranza del successo). Poteva puntare a un upgrade della micidiale forza d’urto e continuare a incidere tacche di scalpi e di villaggi rasi al suolo.
Invece la task force del Gruppo PSA di stanza di qua delle Alpi ha cambiato tutto, di fatto sfidando la propria storia. Ha messo un punto al lungo capitolo di inviolabile leggenda, ha girato pagina e riparte quasi da zero. È davvero una sfida da brividi i cui contorni definitivi rivelano che sono rimasti invariati solo i Generali e gli allenatori. E gli obiettivi.
Carlo Leoni, Direttore della Comunicazione del Gruppo PSA in Italia, ha trascorso l’inverno alla ricerca della soluzione di un rebus tutt’altro che semplice. Aveva in mano un placet del nuovo Direttore Generale della Filiale Italiana, Marco Antonini, la certezza già maturata nel corso della stagione scorsa che sarebbe tornata Citroen, con la nuova R5, e che la Macchina sarebbe stata preparata dalla Famiglia dei Record di FPF, Fabbri padre e Fabbri figlio più quel nugolo di Apache abituato a non fare prigionieri.
Il cambiamento dei colori e del Marchio della sfida era, ed è, associato al presupposto che anche l’Eroe Leggendario della precedente campagna trionfale, “esasperatamente” a senso unico per la concorrenza, dovesse restare per sempre nella Storia dell’”altro” Marchio. Un cambiamento rilevante che si rifletteva in modo formale, e infantile, addirittura nel non citare espressamente né Peugeot né Paolo Andreucci né Anna Andreussi. Una sfida alla Storia. Sì. Complicata.
Il rebus è risolto, lo sappiamo dall’inizio dell’anno. Tutto, alla fine, si è materializzato improvvisamente nel Piano Citroen-FPF-Rossetti, tanto rapidamente che, se non fosse per il clamore della notizia, si potrebbe correre il rischio di arrivare al Ciocco ancora ignari o non del tutto convinti.
Del fatto che fosse Citroen, che Luca Rossetti fosse stato scelto sulle piste da sci dopo una lunga trattativa con… un altro Pilota, che i Fabbri fossero ormai in ansiosa attesa dell’arrivo del primo esemplare di C3 R5 da “vestire” alla sartoria del proprio Reparto Corse, di tutto questo ormai si sapeva e qualcosa si era già visto, magari ritratto con il telefonino per non perdere tempo.
Ecco perché la Regina del vernissage di Milano è la Citroen C3 R5. Ancora non si era vista. Ancora non se ne immaginavano i colori e i riferimenti delle insegne di guerra. Ora è tutto più chiaro e il cerchio, a una settimana dall’esordio nel Campionato Italiano, finalmente si chiude. Della nuova Formazione di è detto, e si è detto anche della Macchina in generale e del suo potenziale già espresso (link a articolo precedente). Non si è ancora scritto, perché dovranno “scriverlo” i diretti interessati per primi, se, quando e come la C3 R5 sarà perfettamente adattata alle strade e alle configurazioni dei Rally italiani. Si sa, e lo sanno anche loro, che il target è uno solo anche se il Pilota e il Team non avranno vita facile (non è una novità e non è un luogo comune) perché arrivano tutti praticamente all’ultimo tuffo. Il Pilota a Gennaio, la Macchina a Febbraio, l’unico test (positivo per l’80% dei responsi) in Liguria a Marzo.
Programma, obiettivi e sfida sono avvincenti. Un altro regalo alla Passione. E al CIR.
Ed è già Rally Il Ciocco Val Di Serchio.