CIR 2019. 2 Valli. 1a Tappa. Il Rally Crugnola Centrico!

CIR 2019. 2 Valli. 1a Tappa. Il Rally Crugnola Centrico!
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Tornato a guidare una Polo, Andrea Crugnola dilaga al termine della prima giornata del 37° Due Valli. Aspiranti al Titolo avvertiti: tutto è ancora possibile. Per questo pressione, sotto varie forme. Il tempo dei ripensamenti?
12 ottobre 2019

Verona, 11 Ottobre 2019. Non è un Venerdì facile. Non che qualcuno se lo aspettasse tale, ma alla fine della prima Tappa del 37° Rally Due Valli, penultima di Campionato, certamente c’è da riflettere.

E più che riflettere, direi che c’è da ripensare, recriminare, arrovellarsi per qualcosa che può ancora accadere in troppi modi e per quel qualcosa che avrebbe potuto, o dovuto essere. Non è l’estatico Friday Night in San Francisco di tre chitarristi sublimi, è il Venerdì notte di Verona e dei cattivi pensieri di tre Piloti alle prese con un Rally probabilmente cruciale.

Andrea Crugnola, giovane di belle speranze espresse a tratti e a tratti soffocate da una realtà difficile… per i giovani, è tornato a guidare una Volkswagen Polo. Era partito con la Volkswagen, poi era passato a una più efficiente e collaudata Skoda, e quando la Polo è stata finalmente corretta e dimostra di essere il frutto del buon progetto che ci si doveva attendere, vedi Solberg padre, vedi il figlio di Hollywood, Crugnola non si è fatto pregare, ci è salito sopra ed è immediatamente tornato al primo amore stagionale.

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Riflessi prontissimi, idee chiare e reali possibilità. Nel senso di Re… ali. In fin dei conti sono voci di qualità ricorrenti nel curriculum di un Campione. Partito con grandi speranze, ma partito male, subito con il ritiro del Ciocco, Crugnola ha avuto una stagione difficile, quasi sempre mettendo in mostra una grandissima padronanza delle velocità, ma più spesso ancora tarpato e avvilito a un passo dal raccolto.

Si arriva al Rally Due Valli con tre candidati per il primato del CIR più o meno allineati, ed ecco che il Venerdì Sera salta fuori il quarto incomodo nella corsa al Titolo. Potentemente, prepotentemente. Così si scopre che il rebus del Campionato potrebbe farsi ancora più complicato di quanto si fosse ragionevolmente disposti ad ammettere.

 

La prima giornata del 2 Valli contempla due passaggi sulla Erbezzo, 22 chilometri e passa, il di tutto e di più del Rally su asfalto, e l’insignificante Prova cittadina, la Suzuki - Città di Verona il cui nome è più lungo dell’asfalto, uno virgola 71 chilometri, e che è ambientata nel parcheggio del Bentegodi. Meno male che non c’è la partita!

Alla prima Erbezzo, subito dopo pranzo, e dopo che lo shakedown aveva comunque offerto qualche indicazione in merito, Andrea Crugnola fa impazzire il cronometrista, che non ci crede. Il 'tempone', termine globale con cui si definisce una performance fuori dall’ordinario, lascia inizialmente perplessi. Poi ci si ripensa e si conviene che 'ci sta'. In altre parole, la cruda verità è che Campedelli si 'becca', termine irriverente ma espressivo, quasi sei secondi, Basso più di otto e Rossetti quasi dieci. Tutti gli altri sono già abbondantemente indietro, a partire da mezzo minuto! Si pensava dovesse essere una faccenda a tre. È una faccenda a quattro.

'Ci sta', nel senso che ci si aspettava un acuto di Crugnola, che magari i tre 'eletti' si sono svegliati un attimo più tardi del solito, che sotto pressione hanno preferito aspettare a tirare fuori le unghie, che rischiare subito per fare la differenza poteva avere un prezzo troppo alto. Insomma si è ancora nel discorsivo leggero. Le quattro ore di intervallo tra i due passaggi non aiutano, e si comincia a 'sospettare' che la prima possa essere solo un’avvisaglia.

Infatti, la seconda è… panico. Fotocopia della prima, con solo un particolare difficile da individuare. Trova la differenza, sembra il gioco di Topolino. È invece è il gatto che gioca con il topo. Tre topi. Tre sorci che vanno a letto caldi e pieni di pensieri.

Crugnola, con Pietro Ometto accanto, migliora il proprio 'tempone' di cinque secondi, Basso e Granai ne 'beccano' sette, Campedelli e la Canton, Rox e la Mori dieci. Alla fine della prima giornata Crugnola è intoccabile, Campedelli e Rossetti se la giocano attorno e a più di venti secondi dal vertice.

 

Non foste Crugnola, dormireste tranquilli, voi?

Io no. C’è chi si prende la briga di stilare una classifica virtuale di Campionato alla fine della prima giornata di Gara compresi gli scarti, il grande Claudio è un genio. Tutti lì, insomma, compreso Crugnola che è stato la Cenerentola fino alla penultima del CIR 2019. Dietro è una lamentela totale. Grip, elettronica, cambio, nebbia, umidità, fango, freni, sporco troppo, sporco poco, tagli (di curva) e tagli (di eletrticità).

Nessuno che faccia i complimenti a Crugnola, e che ammetta candidamente che ormai sono c---i!

Il bello delle gimkane cittadine è che chi vince guadagna poco e rischia molto, il brutto è che chi perde… rischia molto e basta. Comunque Crugnola arrotonda e vince ancora, tre su tre. Piccola schermaglia tra diseredati, Campedelli supera di nuovo Basso. La forbice, o la voragine tra vincitore (di giornata, sia chiaro) e vinti si allarga. Chi dovrebbe fare cosa? Chi avrebbe dovuto fare? Pensieri da Venerdì notte agitato. Domani si vede come va a finire.

 

Un Rally stratosferico, in ogni caso. Per tornare con i piedi per terra bisogna ricordarsi della bella Corsa, compito in svolgimento esemplare, di Tommaso Ciuffi che è in testa alla Due Ruote Motrici con la 'Peugeottina' e che, contrariamente ai senatori che dovranno aspettare il Tuscan Rewind, con un piazzamento al Due Valli si porta a casa il Titolo con una Prova d’anticipo.

Naturalmente, oltre alla bravura del giovane Toscano alla SUPI, Scuola Ufficiali di Peugeot Italia, c’è l’ombra del suo coach, il troppo assente e rimpianto, e ancora Campione in carica di un Campionato troppo frastagliato, Paolo Andreucci.

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