CIR 2018-8. 2 Valli. Andreucci: “Tutto in un Rally. Per fortuna Peugeot!”

CIR 2018-8. 2 Valli. Andreucci: “Tutto in un Rally. Per fortuna Peugeot!”
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Il thriller di un’intera stagione concentrato, compresso in una sola Prova, l’ultima. Il Rally che chiude il CIR 2018 è cruciale e delicato, e non concederà prove d’appello. Andreucci, Andreussi e la Peugeot 208 T16 “affilati” con cura
11 ottobre 2018

Verona, 11 Ottobre. A volte capita che un anno di istruttoria non fornisca elementi sufficienti per emettere il verdetto. L’atto “processuale” del Campionato Italiano Rally è in queste condizioni. L’intera stagione è passata, Andreucci ha vinto 3 volte, Ciocco, Sanremo e Elba, Scandola una volta, Adriatico, Campedelli e Crugnola mai. Eppure sono tutti lì, Scandola in testa di mezzo punto sul leader fino a… Cingoli, Campedelli a cinque punti e mezzo, Crugnola a dodici e mezzo, eppure tutti possono vincere il Campionato, aggiudicarsi il Titolo 2018.
Tattiche poche, strategie meno che mai, ci sarebbero le condizioni per gestire strada facendo, eventualmente, ma strada facendo è quasi tempo reale, presupposto troppo delicato per stare lì a fare calcoli che possono cambiare in ogni momento. L’obiettivo di tutti o contendenti al “Palio di Verona” è lo stesso, quindi. Intanto vincere, per altri poi vedere cosa è successo alle spalle, e per qualcuno guardare anche avanti e non si sa mai.
Giusta o sbagliata che sia, pertinente o no in un contesto di sviluppo e non d’improvvisata, la condizione è questa e il Campionato Italiano Rally si disputa, di fatto, in Prova Unica, come quando è crisi profonda.
 

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Paolo Andreucci. “Siamo nel pieno dell’azione. Come non mai e come, onestamente, non ci si aspettava. Siamo alla scena finale di un Campionato che è stato davvero prodigo di sorprese. Sì, il fatto centrale del Due Valli è che ci giochiamo il Titolo in quattro. In quattro dopo un’intera stagione e sette Rally disputati. Bello. Bello a livello di interesse per la Corsa, per gli spettatori, per chi segue in qualsiasi modo il CIR…”

Bello per tutti, insomma?
PA. “Beh meno bello per noi, è chiaro. Arriviamo a Verona dopo che ce ne sono successe di tutti i colori, soprattutto che negli ultimo tre Rally disputati non abbiamo raccolto un solo punto. Ecco perché adesso siamo in quattro a giocarci il Titolo. Potevamo aver chiuso il Campionato già a Roma, con un bell’anticipo, quindi, e invece siamo qui e, in un certo senso, ricominciamo tutto da capo. La responsabilità di questa… appendice di Italiano, soprattutto negli ultimi due casi, è tutta mia. Si vede, anzi si è visto, che ho attraversato in periodo fortemente negativo…”

Colpi di scena, si dicono colpi di scena…
PA. “Per la verità sono stati soprattutto “colpi”. In tutti i sensi, per noi, per il nostro Team, per i Tifosi. Si dice “colpo di scena” quando si parla dell’Avversario. Non divaghiamo. Abbiamo detto che abbiamo attraversato un periodo negativo. Basta, attraversato. Verona utile, indispensabile, ma un Rally come un altro, solo con un concentrato di “funzioni”. L’obiettivo è lo stesso, insindacabile, non negoziabile. Anna e io sentiamo la responsabilità nei confronti di Peugeot, del Team, dei nostri Tifosi, ma questo non è un limite, non è pressione. È soltanto motivazione, stimolo allo stato puro, distillato di adrenalina plus, positivo.”

Lo scenario agonistico?
PA. “Lo scenario del Due Valli numero 36 è indubbiamente interessante. Non solo dal punto di vista agonistico. È bello il contesto, belle le Prove Speciali, bella la scenografia dell’Arena che è diventata un’icona anche per il Rally, chi l’avrebbe detto nel primo secolo dopo Cristo… Agonisticamente la chiave di lettura è nei quattro Piloti che si contendono il Titolo. Scandola, Campedelli, Crugnola, il sottoscritto con la Peugeot 208 T16. Forse il più sereno dei miei tre avversari è Crugnola. È bravo, può fare una Gara disinvolta e stare a vedere cosa succede. Tra i più eventualmente “tesi” non saprei chi scegliere. Scandola arriva al Rally di casa sua con un assetto sicuramente completo e con la leadership. Ha un dovere, un compito che dovrebbe tuttavia saper gestire con il suo navigatore esperto, D’amico. Campedelli potrebbe essere più sotto pressione. L’anno scorso non gli è andata così bene in un appuntamento altrettanto cruciale, non può concedere sconti in questa occasione e dovrà trovare la migliore atmosfera famigliare nell’abitacolo.
Tutti forti, insomma, tutti motivati. Noi lo siamo iper. Nel nostro “cockpit” abbiamo solo intenzioni e idee chiarissime. Anna, il Team, il “Gommista”, tutti ci siamo preparati con grande cura. Venerdì ce la vediamo subito con Scandola, sulla Prova quasi a casa sua, ma è indubbio che la vera gara sarà sabato. Tutto il CIR in un sabato!”

Già sabato. Più dura?
PA. “Beh sabato sarà verosimilmente molto più difficile. Non solo per le quattro Prove che dobbiamo effettuare due volte, non solo per il grosso del chilometraggio. Sarà quella condizione di concentrazione estrema nella quale tutti i più forti dovranno fare i conti Speciale dopo Speciale. Fino all’ultimo battaglia, insomma. Questo è l’aspetto saliente della “contesa” del sabato. Noi siamo coscienti delle nostre possibilità, non è la prima volta che affrontiamo un impasse emotivo impegnativo, il Rally di Verona, ci piace. Tra l’altro dovremmo avere una variabile in meno, il meteo, su cui “ragionare”. Sì, ci muoviamo sentendoci a nostro agio e possiamo contare sulla grande fortuna di una Peugeot competitiva e “affilata” alla perfezione dal Team. Direi che è una buona condizione per esprimerci al meglio.”
 

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