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Roma, 17 Luglio. Certe volte ci sono “informazioni” che ti stendono, e a volte l’effetto dipende dall’informatore. Ce n’è un tipo odioso. Eccolo. Telefono. “Paolo ha avuto un incidente…” Pausa. Le mani volano alle pallette e il groppo sale alla gola. “Ma è fuori pericolo!” Lì vola il vaffa. È il gusto irrimediabilmente cretino e perverso del testimone e cronista di tragedie. È sempre il primo, scoop per forza, la tragica informazione prima ancora o al posto dell’eventuale tragedia!
C’è modo e modo. Ecco il modo giusto. Per esempio. “Paolo ha tentato di abbattere un muretto di protezione sulla Baiardo con la sua 208 T16!” Informatore e informato si fanno una risata. “Si è fatto anche un po’ male”. Ma non troppo, per incidere quella pellaccia ci vuole la scure di Mastro Titta. Bene, vediamo il dettaglio…”
Torniamo ai fatti. Paolo Andreucci è al Roma Capitale. Venerdì scorso la partecipazione del Leader Maximo era men che in dubbio, poi si vede che per non far torto all’Amico Max Rendina (e agli avversari che, testate contro il muro, già si disperavano), ci ha ripensato, è volato a Torino, si è fatto infilare un micro ingrassatore lungo la schiena e, il microchirurgo guidato via TAC, incollare, cementare con la “loctite” la 12ma vertebra infranta, si è rinfilato la maglietta ed è salito in macchina. Giusto il giro attorno all’isolato dell’ambulatorio, il Paracelso alla finestra che scuote la testa, per verificare l’effettivo contestuale efficace effetto, poi via, grazie mille ho da fare. “Andiamo!” Travolgente Paolino, quasi come l’onda di entusiasmo della marea di Appassionati che hanno accompagnato, scaldato, arroventato il Pilota più amato nell’incredibile recupero-lampo.
Sono stracontento e scontento, felice e turbato allo stesso tempo. Finalmente posso usare il termine “mixed feeling” con peso di autentica emozione. Paolo Andreucci è al Rally Roma Capitale, Anna Andreussi no. Per la Navigatrice non serviva l’attack per aggiustare, visto che ci pensa madre natura con un po’ più di tempo, ma la rapidità del decorso non è comunque compatibile con il Rally sesto del Campionato. Niente da fare, non succedeva da tempo immemorabile ed è una stonatura di fatto. La soluzione logica sarebbe che Paolo si facesse chiamare le note del Rally dalla App che ha sviluppato con Anna, ma AndreucciCoDrive non è ammesso, e neanche contemplato, dai regolamenti, e in questo caso nessuna pietra contro i legiferatori perché nessuno poteva immaginare che sarebbe un giorno arrivata la rivoluzione e il Navigatore virtuale. Tocca quindi a David Castiglioni.
Si rimane perplessi, istintivamente si pensa che se non c’è Anna questo Rally non s’avrebbe da fare, o in antitesi che non c’è nessun dramma a farsi sostituire in una circostanza particolare creatasi per effetto dell’imponderabile. Ma non c’è persistenza di dubbio, il Rally va fatto, i punti possibili devono essere considerati cruciali. Allora, prima ancora di lanciare il “dite la vostra” (che farebbe comunque piacere per il gusto di trasmettere a Paolo e Anna la sensazione della nostra Platea di Appassionati), ecco la fiabesca “assoluzione” della Regina dei Navigatori.
Anna Andreussi. “Sì, è difficile.... difficile immaginare e prendere atto del fatto che dopo 15 anni di Rally a fianco di Paolo, questa volta non potrò sedermi a destra, accanto a lui. Non solo, questa è la gara nella quale, ragionevolmente, lui avrebbe più bisogno di me. È logorante... Ma io lo aspetto lunedì, comunque sono andate e vadano le cose, con un bacio e un abbraccio che conservo per lui da venerdì scorso!”
Ah sì, il Rally di Roma. Tre giorni di Corsa per CIR, Campionato Italiano, e ERC, European Rally Championship. 70 iscritti, metà dei quali su una R5, per una formidabile occasione italiana tra il Colosseo Quadrato della Capitale, le Montagne di Fiuggi e il Mare di Ostia. 205 chilometri di “discussione” su 15 prove speciali in due tappe e mezza. Roma cresce, il Rally di Max Rendina di più. Avanti tutta!