CIR 2018-3, Targa Florio: Campedelli (Ford) Spettacolo!?

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Un giorno di preamboli e preparativi, poi improvvisamente irrompe la Targa Florio. Non a Cerda, non sulle Madonie, non sulla… Targa ma sul lungomare di Termini Imerese, dentro e davanti alla Fabbrica. Campedelli, poi Crugnola e Scandola, Andreucci quinto
5 maggio 2018

Termini Imerese, 4 Maggio. Oggi me ne sono andato a spasso sulle curve della Storia. Mentre la Targa Florio numero 102 scaldava la minestra sui piazzali della leggendaria Ex Fabbrica Fiat di Termini Imerese, oggi Blutec, sono andato contro la pioggia e il vento gelato della Montagna a riscaldarmi nei luoghi della Leggenda, quella vera. Tra la spiaggia davanti alla spianata della Fabbrica dove è allestito il tracciato della ”piazzalata”, così hanno chiamato la prova – spettacolo inaugurale del Rally - e le Tribune di Cerda, il monumento a portata di mano dell’Opera di Vincenzo Florio “creata per sfidare il tempo”, ci sono appena 2 chilometri in linea d’aria, quattro per stradine e tubi che passano sotto ferrovie e autostrade, otto al massimo per la viabilità “ufficiale”. Un tiro di schioppo, ma due mondi che non si toccano, ormai lontani come i simboli che li rappresentano.

La leggenda della Targa Florio è là, abbandonata al ricordo struggente di un’epopea ancora a portata di mano, la realtà del Rally è di qua, quasi un Mondo alla ricerca di un’identità. Come non l’avesse, sempre a portata di mano. Il lungo preambolo non vuole essere una critica, giammai, la realtà a volte contraddice logica e buonsenso ma è frutto di scelte inevitabili e inevitate che si fissano nel tempo. Solo una constatazione. Lo spirito della Corsa di Florio aleggia sul Rally, sull’evento, soprattutto è il battito d’ali che fa muovere migliaia di appassionati alla ricerca della loro Targa Florio.

Andreucci alla Targa Florio 2018
Andreucci alla Targa Florio 2018
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Quindi ho fatto un largo giro. Cerda, Calavuturo, Scillato, Collesano, Campofelice, di nuovo verso Cerda ma solo fino alle Tribune per concludere una sorta di rituale delle Piccole Madonie, il Circuito più breve, una settantina di chilometri, della Corsa della Leggenda, la più antica, la più bella del Mondo. Poi sono rientrato, Buonfornello, il Viale che ora è titolato Targa Florio, mi sono svegliato ed ero davanti alla recinzione oltre la quale hanno disegnato il tracciato della Prova-Spettacolo del Targa 102. Un fiume di persone, appassionati di tutte le età e piramidi di generazioni, i più piccoli sulle spalle dei padri perché sappiano, perché respirino l’atmosfera della Leggenda prima di crescere.

La Targa Florio è viva, e nel frattempo l’edizione 2018 partiva da Palermo, da Piazza Verdi per una lunga passerella che iniziava con il Teatro Massimo sullo sfondo e finiva davanti alla Fabbrica per il prologo “attitudinale”. Giornata lunga, anche lo shakedown al mattino, per due chilometri testa a testa per il delirio del Pubblico, immediatamente risvegliato dal richiamo secolare della “loro” Cursa.

Tutti contro Andreucci, Siciliani contro il resto del Mondo. È anche questo un argomento caldo del week end del CIR. C’è da aspettarsi il confronto almeno a tre tra Scandola, Campedelli e il Re di Peugeot, con l’intromissione d’autorità di Crugnola, e almeno un intervento di “disturbo da uno dei siciliani più quotati, ma qui lo sono in molti. Nucita, Totò Riolo, Pollara, per dare un volto alla minaccia siciliana.

Il panorama della prova di apertura alla Targa Florio
Il panorama della prova di apertura alla Targa Florio

Sui duemila metri della Prova intitolata con una certa fantasia “Blutec”, la spunta Simone Campedelli, ma Andrea Crugnola è lì, tre decimi. Scandola “delude”, di solito è bravissimo tra i birilli ma è “solo” terzo, staccato nettamente di ben un secondo e due. Il siciliano che si incarica di lanciare la sfida al resto del mondo è Andrea Nucita, un altro decimo di secondo di abisso, e sua maestà Paolo Andreucci, deca-titolato e recordman della Gara siciliana, si perde nell’eco del motore di Campedelli a oltre tre secondi. Bene così, presa alla leggera e con un po’ di ironia, in realtà lo scopo del Super Test inaugurale è proprio quello di creare lo schema della grande sfida senza intaccarne i valoro prematuramente, lasciando allo spettacolo di farla totalmente da padrone.

Sarà ben altra la sostanza del Targa, saranno i quasi seicento chilometri di cui un quarto cronometrati in sedici prove speciali dalla Blutec inaugurale fino alla Cefalù che conclude il programma di un sabato lunghissimo e molto delicato, difficile. Così è e deve essere. È Targa!

Neanche l’inizio, un Rally indubbiamente tutto da seguire, e già una corsa chiave per il Campionato. Andreucci e Peugeot conducono a punteggio pieno dopo le vittorie del Ciocco e di Sanremo.

Le Peugeot è attualmente al comando del Campionato
Le Peugeot è attualmente al comando del Campionato

 

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