Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Messina, 15 Maggio. Andrea Nucita è entrato nella Storia della Targa Florio iscrivendo il proprio nome nell’Albo d’Oro che è un’antologia della Leggenda. Aveva già ottenuto un piazzamento, ma vincere è un’altra cosa, e soprattutto in Sicilia. Gara molto accorta, scelte azzeccate e grande attenzione alle strategie, soprattutto una cura certosina del dettaglio e massima concentrazione per non commettere errori. Ha funzionato. Alla grande. Sul podio emozionato, questo è certo, ma non troppo, piuttosto ancora “preso” dalle scariche di adrenalina di un Rally difficilissimo e molto delicato a causa delle continue, anche drastiche mutazioni delle condizioni climatiche. Evidentemente bisognava scaricare la tnsione per gustare al meglio la vittoria che potrebbe cambiare molte cose. Ecco come la vede Andrea Nucita dopo aver riattivato i normali processi emotivi.
Vincere a Casa di solito è diverso, più forte, più importante. Così anche per te?
Andrea Nucita. “Sinceramente, con il passare dei giorni è quello che sto realizzando. Perché a dire il vero, da quando ho messo piede sulle Madonie, e anche da quando ho “messo il piede giù”, ho sentito un calore incredibile per tutta la Gara. Il Pubblico è stato eccezionale. Se è indubbio che vincere il Rally di Casa, la Targa, l’Evento del Motorsport più antico del Mondo, già basterebbe, farlo da Pilota di casa, da siciliano, è un valore emotivo aggiunto enorme. Lì per lì non ci pensavo troppo, ma ci siamo resi conto di quello cha avevamo fatto solo dopo, più tardi e ancora oggi è una sensazione che cresce. Le emozioni vere sono scaturite solo dopo. Si vede che la gioia è un po’ come la vendetta, un piatto che va consumato freddo!”
Anche una Gara molto difficile proprio per un siciliano, a causa dell’inevitabile pressione. Anche questo corrisponde al vero?
AN. “Questo no, altrettanto sinceramente direi di no, perché cerchiamo di lavorare nel modo più professionale possibile, a qualunque evento si partecipi, e quindi di prepararlo al meglio. E poi, probabilmente, il calore, il supporto, l’affetto degli appassionati siciliani, ribadisco, può aver annullato l’effetto pressione. Insomma, non ho avuto modo di sentirla.”
Tatticamente un Rally perfetto. Solo un “momento”, verso la fine. Il resto molto bene.
AN. “Sì, è andata così. Sono molto contento della gestione della Gara, ma dobbiamo molto al “pacchetto”, molto buono. Diciamo che, per quanto riguarda la scelta delle gomme, in realtà io penso che quella giusta era praticamente impossibile, per tutti. Paradossalmente eravamo tutti più o meno nelle stesse condizioni con una bella gatta da pelare. Noi siamo riusciti a gestire bene la Gara soprattutto quando si è trattato di evitare di prendere dei rischi e quando era il momento giusto per attaccare. Anche da questo punto di vista il Team Bernini ha lavorato benissimo producendo un eccellente gioco di squadra e mettendoci in una condizione fantastica. Per parte nostra, noi siamo rimasti sempre molto, molto concentrati. “
Domanda logica. Come mai hai deciso di non partecipare al CIR?
AN. “La risposta è molto semplice: all’inizio dell’anno si stabiliscono degli obiettivi, quest’anno il nostro è la Coppa RGT con la 124 Abarth. Volevamo tuttavia fare qualche apparizione con la Hyundai, perché riteniamo che sia una Macchina molto veloce, e credo che abbiamo avuto ragione. Sapevamo già che i due Campionati hanno molti appuntamenti concomitanti e quindi sono incompatibili. Siamo contenti, molto contenti così, ma l’obiettivo resta il Mondiale.”
Ti rivedremo all’Italiano?
AN. “Non lo so, per il momento non abbiamo in programma altre apparizioni, se non appunto a Roma ma con la 124. Per la verità mi piacerebbe, perché il “pacchetto” funziona molto bene.”
Sei un talento abbastanza prezioso per il nostro panorama. Andrai a cercare degli obiettivi più in alto? E in che modo?
AN. “Io per la verità ho cercato di basare tutta la mia carriera su questo modo di pensare, ovvero cercare di puntare progressivamente sempre più in alto. Passo per passo ma cercando di progredire sempre. È quello che corrisponde anche al progetto di quest’anno, fare delle Gare importanti con delle ambizioni. Naturalmente bisogna fare bene e procedere sempre con grande attenzione, cercare di non sbagliare e trovare le quadre, perché tutto diventa sempre più difficile, sempre più impegnativo.”
Tabella di marcia difficile, incontro a problematiche economiche difficilissime. Come te la stai cavando al riguardo? Pensi che la vittoria al Targa possa essere d’aiuto?
AN. “Ma, è un po’ quello che penso, che spero. Lo auspico con tutto il cuore, sinceramente, perché abbiamo molto bisogno di visibilità, anche se è vero che abbiamo tanti partner e tante persone che credono in noi. Siamo comunque alla continua ricerca di risorse, perché l’obiettivo di crescere passa anche attraverso la fortuna di trovarne in misura sufficiente a fare le cose bene.”
La cosa più importante è che c’è stata al Targa una partecipazione siciliana importante, di alto livello, e questa è una cosa che non può che farmi piacere. Solo dopo, devo dire, sono contento di essere stato il migliore tra i miei conterranei
Targa dei siciliani. Hai sentito il dovere di affermarti anche nei confronti con i tuoi colleghi conterranei?
AN. “Quando si preparano le Gare si cerca di valutare correttamente anche tutti gli avversari, per dare il 100% anche nel confronto diretto, questo è indubbio. Direi, tuttavia, che la cosa più importante è che c’è stata al Targa una partecipazione siciliana importante, di alto livello, e questa è una cosa che non può che farmi piacere. Solo dopo, devo dire, sono contento di essere stato il migliore tra i miei conterranei, diciamo il portavoce della bravura dei siciliani.”
A quando di nuovo in pista? Magari in Sardegna?
AN. “Adesso correremo con la 124, e no, per il momento il Sardegna non è nei nostri programmi. Mi piacerebbe, certo mi piacerebbe molto, però non sappiamo, e il Rally Italia Sardegna si avvicina a grandi passi.