Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Sanremo, 31 Marzo 2017. Dopo Bignone, San Romolo, Semoigo e un’altra delle tre Bignone nel programma della prima “Tappa”, appena 43 degli 87 chilometri e neanche a metà tabella, il Sanremo numero 64 va in letargo per tutto il pomeriggio. Sei ore e un quarto dedicate totalmente all’accurato riordino dei 200 concorrenti in gara nelle appena sette titolazioni! Paddock vuoto, Latvala è arrivato dalla vicina Monte Carlo e attira come il miele la totalità degli appassionati alla ricerca di un Pilota, ma si chiede: “Dov’è il Rally?” Eccesso di zelo? No, e neanche follia. La decisione di spezzare il programma è figlia dei regolamenti del CIR, dei permessi di transito e delle conseguenti chiusure delle strade, e dell’irriducibile ostinazione di Sergio Maiga a voler salvare la perla del “suo “ Rallye, la Ronde. Saltata lo scorso anno, torna imposta e difesa, pur in una versione “mini”, ridotta da 45 a 33 chilometri, di notte. Non si poteva fare altrimenti, il regolamento impone 80 chilometri di PS a tappa, i Comuni, pare, possono tenere chiuse solo di notte le strade delle Prove da riunire nel grande anello-simbolo del Sanremo. Ne viene fuori una giornata un po’ soporifera, ma c’è il sole, iniziata tardi e finita tardissimo, ma forse ne valeva la pena. La Ronde, e la seguente, conclusiva ultima Brignone definiscono meglio i contorni e la sostanza del Rally, avvolto da un’aura di fascino inconsueto, irresistibile e cui non si è più abituati.
È una giornata in due parti, che ha comunque più senso del Rally in due parti, e che archivia un primo capitolo che è più che altro un’introduzione con un breve accenno ai valori in campo, suggeriti ma tutti da confermare. Andreucci & Signora vincono tre delle prove speciali, Umberto Scandola interrompe la serie della coppia più bella del mondo vincendo la San Romolo e passando momentaneamente in testa, ma poi buca nella successiva Semoigo e ricade venti secondi indietro. Nella sfortuna, all’Ufficiale Skoda Italia è andata bene, peggio è andata a Nucita che non è più riuscito a risalire dalla scarpata in cui è finito. Il temibile ospite d’onore, Hayden Paddon con la Hyundai R5 ufficiale, fatica ad ingranare sui difficili e sconosciuti asfalti di Sanremo, solo nell’ultima Speciale si muove dal quarto per risalire pian piano al terzo posto, ma non oltre, e la lieta sorpresa del Ciocco, Simone Campedelli con la Fiesta BRC, è di nuovo tra i più regolari e si installa al secondo posto. In un certo senso è riproposto il copione della prima giornata de Il Ciocco, con la Peugeot dell’Equipaggio più titolato del CIR costantemente più veloce, più efficace. Il margine è discreto, dieci secondi, ma tutt’altro che rassicurante, naturalmente, se si parla di proiezione sul risultato finale. Basta un niente, lo sanno tutti e lo ripete il CIR che ne ha fatto lo strillo indicatore del quoziente di interesse del Campionato 2017.
E finalmente calano le tenebre! Nella mezz’ora di Assistenza al parco sul lungomare di Sanremo la tensione si risveglia e sale man mano che si avvicina il momento chiave del Rally. Le Macchine sono “revisionate”, ma non c’è molto da fare viste le moderate sollecitazioni cui son state sottoposte, va giù la temperatura e vanno su le batterie di fari, il “bollettino” dei ricognitori Pirelli denuncia strade più scivolose del previsto, anche più “sporche”. Asciutto.
“Mini” Ronde e Bignone 3, 33 + 10 chilometri. È la chiave della prima tappa, forse anche dell’Intero Sanremo. Andreucci parte per primo, alla 22:50 spaccate. Quando passa sull’ex San Romolo, i dischi dei freni della 208 T16 incandescenti, è accolto dalla bordata di razzi lanciati dai suoi tifosi. La Peugeot R5 ferma i cronometri su un gran tempo, 22:49.9. Il verdetto vola sul social, e la frangia più estremista dai suoi fans esplode raccogliendo al volo l’assist offerto dall’equivoco: “Il suo amico Accorsi sarà più veloce del Vento, ma Paolino è più veloce del Tempo!”
In effetti Paolo Andreucci e Anna Andreussi non saranno i più veloci della frazione. Meglio di loro faranno Paddon, che vince la sua prima speciale italiana del CIR, ma se non sbaglio la prima in assoluto l’aveva vinta sul Grighine, e che risale leggermente sulla Peugeot battistrada, e Scandola, anche se The Revenant è troppo indietro per ambire, al momento, a un risultato concreto. In compenso la Ronde ha fatto le sue vittime. Campedelli è uscito di strada e “Bimbo” Rovampera, sino a quel momento settimo, buca, si ferma a riparare e riparte dopo un abisso di ritardo. Ma il più è fatto, e l’Equipaggio di Peugeot Italia Motorsport può affrontare l’ultima Brignone con una certa serenità. Ma la grande Ronde non basta a placare il Toscano, che si avventa sull’ultima Brignone, vince e polverizza il tempo ottenuto nella prima frazione alla luce del sole, e conclude la prima Tappa del Sanremo con una vittoria che appare adesso più netta, definit…a. Paddon è a 17 secondi, Scandola a 25 ma a podio, e Perico ormai a quasi un minuto. Non è finita, perché il Sanremo 2017 abbia una conclusione “logica” manca ancora tutta la altrettanto complicata giornata di Domenica, ma dal punto di vista del CIR il risultato è già scolpito nella pietra.
RALLYE SANREMO ASSOLUTA 1° Tappa: 1. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16) in 57'37.2; 2. Paddon-Marshall (Hyundai I20) a 17.4; 3. Scandola-D'Amore (Skoda Fabia) a 25.0; 4. Perico-Turati (Skoda Fabia) a 55.6; 5. Chentre-Florean (Hyundai I20) a 2'06.6; 6. Andolfi-Menchini (Abarth 124 Rally) a 4'44.1; 7. Ferrarotti-Caputo (Ford Fiesta) a 4'50.6; 8. Canzian-Nobili (Renault Clio) a 5'13.4; 9. Pollara-Princiotto (Peugeot 208 Vti) a 5'58.0; 10. Mazzocchi-Gallotti (Peugeot 208 Vti) a 6'19.5