CIR 2017. Roma Capitale. Spritz-Scandola Aperitivo al Colosseo

CIR 2017. Roma Capitale. Spritz-Scandola Aperitivo al Colosseo
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Tanta carne al fuoco, si inizia con il Tour dell’Urbe, il podio dei gladiatori, la passerella scortati e con la fantasmagorica Speciale Spettacolo al Colosseo “Quadrato”. ERC e CIR sulla stessa passeggiata, ma a debita distanza. L’inizio è… verde-Scandola
16 settembre 2017

Roma, 15 Settembre 2017. Notte. Non c’è dubbio: il Rally di Roma Capitale è un intero panorama sulla disciplina e sul suo potenziale di qualità. “Charme” e “vezzo”, e un pizzico di mondanità (in questo caso) rendono lo spettacolo completo ancor prima di iniziare. Con la promessa di un piatto tecnico di prim’ordine, e oltre s’intende, la ricetta del cocktail è perfetto.

Ci sono i quaranta Equipaggi iscritti alla settima, e penultima, Prova del Campionato Europeo Rally, e c’è la trentina di fedelissimi del Campionato Italiano Rally. C’è anche qualche transfuga, certo, come l’”indeciso” Nucita, che non riesce a mettere insieme una stagione dell’Italiano, ma che poi trova una 124 Abarth e compare di sorpresa sul palcoscenico dell’evento continentale in cerca di giusta gloria.

E c’è il Rally, l’Evento di Max Rendina che mette al centro la Capitale del Mondo, che porta a Roma le scenografiche, e un po’ rumorose ma così “musicali” Vetture da Rally. 70 Auto da Corsa per le vie di Roma. Un’impresa! Italia Motorsport se le porta a spasso per i pavé del centro, sotto scorta come ai tempi di Alberto Sordi, in vetrina in Piazza della Bocca della Verità e davanti ai monumenti dell’Impero, davanti al Colosseo ripulito e in gran forma e pure in quel fazzoletto di una certa “new age” discutibile e che fu, il Palazzo della Civiltà Italiana (o del Lavoro) che oggi è riconosciuto affettuosamente e univocamente come il Colosseo Quadrato. Qui si gioca la prima partitina del Rally di Roma Capitale Edizione numero cinque. Tre giri di un labirinto finto, una spettacolare “asfaltata” tra fettucce e sfide, birilli e stridore di gomme, balle di paglia e freno a mano, a coppie, per un totale di meno di due chilometri, per l’esattezza 1.800 metri. Ma è quanto basta per brindare all’augurio dell’Evento e schiodare dai divani della Capitale migliaia, diecine di migliaia di appassionati e portarli a bordo pista a schiamazzare di delirio al passaggio degli Assi del Volante.

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Vale comunque come Prova Speciale numero 1, e ad aggiudicarsela è quello che oggi può definirsi come lo specialista delle Prove cittadine, meglio se spettacolari come quella della serata romana, Umberto Scandola. Un secondo e mezzo appioppato subito a quello che da nove Titoli può essere definito come l’Uomo da battere, in questo o in ognuno dei Rally dove vi capiti di incontrarlo, e quasi due al rivale a distanza, Nikolay Gryazin, il russo che può essere definito come il leader della prova italiana dell’Europeo e che è tra i favoriti insieme al polacco Kajetan Kajetanowicz, attuale leader dell’intero Europeo.

In un mare di definizioni, tuttavia, mancherà quella capace di inquadrare, alla fine del Rally, il migliore assoluto, perché il confronto tra Europeo e Italiano, che poteva essere la ghiottoneria imperdibile della manifestazione, va su due canali diversi. L’Italiano in coda all’Europeo cosicché, uno sporca e l’altro pulisce le strade, l’uno corre sotto il sole e l’altro sotto l’acqua, le condizioni non saranno mai le stesse, voleranno i “se” e i “ma” ma non ci saranno elementi di prova a sostegno delle tesi. A dirla tutta, ci guadagna l’Europeo che potrà così nascondere il complesso d’inferiorità rispetto al Nazionale nostrano, ma è anche vero che l’occasione di mettere in vetrina “li mejo nazionali” sfuma ancora una volta. Pazienza ci vuole.

Paolo Andreucci, Anna Andreussi e Peugeot Sport Italia puntano dritti al decimo Titolo Itaiano. In questo caso non ci sono “se” e “ma”. C’è da portare a casa un risultato che Umberto Scandola e Simone Campedelli non si rassegnano, giustamente, a consegnare all’Avversario sotto forma di semaforo verde al cancello della Leggenda.

E comunque l’Italiano tiene banco con i suoi motivi ormai “ancestrali”. Paolo Andreucci, Anna Andreussi e Peugeot Sport Italia puntano dritti al decimo Titolo Itaiano. In questo caso non ci sono “se” e “ma”. C’è da portare a casa un risultato che Umberto Scandola e Simone Campedelli non si rassegnano, giustamente, a consegnare all’Avversario sotto forma di semaforo verde al cancello della Leggenda.

Questa sarà, ancora una volta, la chiave magica, di lettura e di responso, della settima prova del Campionato Italiano Rally, e dunque il motivo clou al penultimo crocevia del CIR. Ci sono altri buoni motivi per assieparsi lungo le cinque più sei prove speciali del programma, rispettivamente sabato a Sud e domenica a Nord di Fiuggi, e tra questi la cascata di Titoli che accompagnano i valori assoluti. Intanto c’è già da impazzire dietro al confronto a tre del CIR e nel difficile calcolo di confronto tra i valori dell’Europeo e dell’Italiano.

Decisamente, un appuntamento di cuore, cioè di passione, e di competenza. E questo è nulla se solo si da retta alle voci che circolano tra le terme e il paddock e che alimentano una ridda di ipotesi fantascientifiche sul futuro del Roma Capitale. Vediamo prima come va, che è meglio, e cerchiamo di dimenticare l’annullamento della Prova di Qualificazione dell’Europeo (per comporre la “griglia”) che Michelle Mouton ha imperativamente ritenuto irrealizzabile.

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