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Roma, 16 Settembre 2017. Ancora notte. Piove. Alla fine piove. Piove davvero, forte alla fine della lunghissima giornata di Gara, quando la Gara è già andata in sospeso, l’ultima Speciale cancellata, e tutti a casa anzitempo. La pioggia è stata l’incubo di tutta la prima Tappa, e alla fine, quando il fortunale si abbatte su Fiuggi e dintorni con singolare e improvvisa veemenza, quasi colti di sorpresa non si capisce più se piove perché è un tardivo temporale estivo, se doveva mantenere una promessa o se piove… sul bagnato.
Delle cinque Prove Speciali del programma due sono andate nel frantoio dell’imprevisto, per incidenti e strade da sgombrare, perché cancellata la Prova dell’Europeo non era possibile ripristinare la situazione ideale per l’Italiano che viene dopo, o perché la ricerca dell’apripista ha dato esito negativo e quindi non c’era altro da fare che cancellare anche quella dell’Italiano dopo quella dell’Europeo.
La prima Auto aveva lasciato il Parco Chiuso alle otto di mattina, oltre mezzanotte c’è ancora via vai e la notte dei pensionati alle terme è inquieta. L’epilogo della prima giornata è stato infiammato più dai misteri e dai ripensamenti dei cronometristi che dall’eccitazione per la corsa al Titolo, fissata in un primo momento a favore di Umberto Scandola e poi restituita al legittimo proprietario, Simone Campedelli, proprio mentre si ufficializzava l’annullamento della già chiacchierata ultima PS del giorno. Così via vai anche di comunicati, di notizie dell’ultima ora, di classifiche e di commenti. Bravo l’uno e bravo l’altro, s’intende, e bravi anche quelli che l’hanno pensata, o ripensata. In fondo, come si sostiene dall’alba della comunicazione, non importa se bene o male, l’importante è che se ne parli.
Comunque, rimesso tutto in ordine, resta una prima Tappa piuttosto dispersiva tra l’Urbe e quasi Napoli, con una percentuale di trasferimenti di gran lunga più importante rispetto ai settori cronometrati sopravvissuti alla falcidie, e un “balance” meteo stressante, quasi isterico, capace di invalidare assetti e scelte di pneumatici nell’arco di mezzo giro o di una Speciale e di stressare Piloti e Tecnici.
Per fortuna i principali attori dell’Italiano hanno messo in campo la migliore arma del loro arsenale, la saggezza. Scandola e Campedelli non avevano altra scelta che tentare di vincere, Andreucci era meglio se controllava la (difficile) situazione. Nessuno ha commesso errori. In questo modo la sfortunata prima giornata va in archivio senza aver lasciato alle sue spalle danni irreparabili. Andreucci, Campedelli e Scandola, ora nell’ordine di classifica di Campionato, sono separati da un po’ di secondi e la prima Tappa va nel palmares Campedelli, ma lascia assolutamente intatta la suspense del quinto Rally di Roma Capitale e dell’italiano.
Campedelli recupera una posizione ai danni di Scandola, Andreucci è primo e vede imporre al proprio vantaggio uno sconto ancora ragionevole. La prima Tappa, sulle strade inedite di Pica sconosciute all’Italiano, era comunque difficile. Strade strette, dossi e avvallamenti, forti compressioni e alleggerimenti spaventosi, due Gare una dietro l’altra. Una parte dei danni è provocata l’irruenza dell’Europeo. Albert Von Thurn Und Taxis mette la sua Skoda di traverso e blocca la seconda speciale, Alexey Lukianov rovina tutto nell’ultima Speciale del giorno e regala il vantaggio di metà Roma Europeo a Brian Bouffier. In entrambi i casi ci rimette l’Italiano, ritardi e cancellazioni. Ma l’atmosfera del CIR, su cui incombe l’incubo della pioggia che influenza prestazioni e umori, è favorevolmente distratta dall’exploit di Andrea Crugnola, che è tornato con una Fiesta R5, ha vinto la prima Speciale di Roccasecca e stravinto la successiva Greci-Pico ridicolizzando gli Assi dell’Italiano. In due speciali The Revenant (from Varese) è balzato al comando con un vantaggio considerevolissimo, 13 secondi. Ma è stato un fuoco di paglia. La Pico, ultima del giro del “mattino” (a Sud Est di Roma il mattino arriva quasi fino allora del the), ha rimesso le cose a posto. Crugnola ha sventrato una ruota, forse sfortunato o troppo euforico e Campedelli, vincitore davanti a Andreucci e Scandola, è passato al comando.
Scandola e Campedelli non avevano altra scelta che tentare di vincere, Andreucci era meglio se controllava la (difficile) situazione. Nessuno ha commesso errori. In questo modo la sfortunata prima giornata va in archivio senza aver lasciato alle sue spalle danni irreparabili
Poi Scandola vince la quinta e penultima Speciale, e per un lungo momento, l’Europeo al palo, è dichiarato vincitore della prima Tappa del CIR. Ma qualcosa non torna e, a vincitore già ufficializzato, il tempo di Campedelli viene ricalcolato e il Pilota “riabilitato”.
Il giorno UNO del Rally di Roma Capitale dice dunque Campedelli, Scandola, Andreucci. Cinque secondi in tutto. Andreucci detiene ancora un vantaggio di dieci punti “veri” su Campedelli e dodici e mezzo su Scandola. La domenica del Rally diventa particolarmente interessante (e speriamo possa finalmente riconoscere i meriti dell’impegno di Rendina & Co.)
Rally Roma Capitale. 1a Tappa. Classifica Assoluta. 1. CAMPEDELLI-OMETTO (FORD FIESTA R5) in 41'27.6; 2. SCANDOLA-D'AMORE (SKODA FABIA) a 0.3; 3. ANDREUCCI-ANDREUSSI (PEUGEOT 208 T16) a 5.2; 4. ROVANPERA-PIETILAINEN (PEUGEOT 208 T16) a 59.9; 5. RUSCE-FARNOCCHIA (FORD FIESTA R5) a 1'28.4; 6. DE TOMMASO-ROCCA (PEUGEOT 208) a 4'09.6; 7. POLLARA-PRINCIOTTO (PEUGEOT 208) a 4'11.9; 8. GILARDONI-BONATO (RENAULT CLIO) a 4'55.2; 9. CIUFFI-GONELLA (PEUGEOT 208) a 4'55.9; 10. MAZZOCCHI-GALLOTTI (PEUGEOT 208) a 5'07.0