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Il Ciocco, 16 Marzo 2017. La certezza, a lungo chiacchierata, è arrivata comunque come un fulmine a ciel sereno alla viglia del CIR 2017, praticamente con l’uscita dell’elenco iscritti del Rally Il Ciocco e Valle del Serchio. E la notizia è che Giandomenico Basso non parteciperà al Campionato Italiano, e quindi non ne difenderà il Titolo, per trasferire la sua attività nel TER, il Tour European Rally. Il programma, fortemente voluto, e previsto, da BRC, è stato deciso praticamente all’ultimo momento, vigendo ancora un piano di partecipazione a più gare del Mondiale WRC2. Si tratta, almeno nei programmi annunciati, di un impegno a tempo pieno nel Torneo Europeo.
Parliamo di questa evoluzione che vi porta fuori dai confini italiani?
Giandomenico Basso. “Il discorso è abbastanza semplice. BRC era scesa in campo con un programma di tre anni il cui obiettivo era quello di conquistare il Titolo Italiano. Nel pieno rispetto del programma ci siamo riusciti, cosicché è salito in quota l’altro obiettivo di BRC, che è quello di espandere la propria immagine, correre e farsi conoscere maggiormente portando la propria esperienza vincente anche oltre i confini italiani. La decisione di partecipare al TER è arrivata non molto tempo fa, dopo aver constatato che per mantenere un livello alto nel CIR e nel confronto con le Squadre ufficiali del Campionato i costi sono molto elevati, direi enormi. Così, dopo aver valutato anche altre opportunità è stato deciso di cambiare vettura e correre con la nuova Hyundai i20 in un diverso Torneo con una più ampia visibilità. Altrettanto semplicemente, per quanto mi riguarda, io ci tenevo a proseguire nel rapporto con BRC, e sono molto contento, quindi, di partecipare con loro alla nuova avventura accettando questa nuova sfida.”
Quindi decade anche la ventilata partecipazione al WRC2?
GDB. “Diciamo che all’inizio si era parlato di partecipare a qualche gara del Mondiale WRC2, e Monte-Carlo è stata la prima, ma nel frattempo BRC ha deciso di dedicarsi al TER con il programma definitivo annunciato pochi giorni fa.”
E il cambio di Vettura?
GDB. “Allora, diciamo che la Fiesta ormai la conosco bene, ma è indubbio che a livello di relazione con una Casa Madre, visto che BRC era solo un cliente di Ford, l’idea di poter contare su una maggiore attenzione da parte del Costruttore non ci dispiace. Contiamo, quindi, di avere con Hyundai un rapporto che vada al di là della mera relazione economica.”
Non partirai nel CIR da Detentore, quindi. Allora potrebbe essere arrivato il momento di salutare i tuoi “vecchi” avversari. Che ne dici?
GDB. “Diciamo che ho fatto un’altra scelta, concordemente con il Team BRC. L’intenzione era comunque di rimanere con BRC e quindi è la logica evoluzione del nostro rapporto. È vero, quindi, è arrivato il momento… per il momento, dei saluti. Saluto di cuore i miei compagni di viaggio del CIR, e dico a tutti In Bocca Al Lupo!”
Tutto qui?
GDB. Sì, ma con sincerità, il saluto è una cosa semplice. La spontaneità deve essere semplice, senza troppe parole. E poi, magari, qualcuno sarà contento di non avermi più tra i piedi, anche perché è un fatto che mancherà chi negli ultimi tre anni ha fatto un pari merito nel 2014, un secondo posto l’anno successivo, e ha battuto il nove volte Campione Italiano alla fine del terzo anno."
Che dire di questa nuova stagione del CIR?
GDB. "Si comincia bene. Adesso sono in molti a partire, e c’è clima di grande eccitazione, ma sappiamo benissimo che per poter mantenere un certo livello nel CIR di soldi ce ne vogliono parecchi, e che le Squadre che hanno questa possibilità sono una barra due.”
Da questo, secondo te, dipende la scarsa attenzione per il CIR da parte di un gran numero di Piloti e Team?
GDB. “Il fatto è che c’è troppa disparità tra le condizioni di cui possono godere pochissime Squadre e, al contrario, la maggioranza dei Team che sono privati. In questo modo non viene garantito un ampio confronto sportivo, e a questo proposito, la mia idea era quella di limitare i test, una soluzione che porterebbe enormi benefici dando la possibilità a più piloti di giocarsela. Un conto è esserci, infatti, ma essere in grado di giocarsela è un’altra storia. Sarebbe dunque un passo avanti.”
Cerchiamo di limitare il numero dei test, e vedrete che, allora, anche Squadre più piccole e con meno possibilità potranno avvicinarsi con più aspettative, magari giocarsela ad armi non ancora pari, ma meno... dispari
È un atteggiamento critico?
GDB. “Chiariamo. No, il mio è un suggerimento, e non vuole in alcun modo essere lo spunto per una polemica. Inoltre, vorrei sottolinearlo ancora più chiaramente, io non ho mai detto nulla in funzione di un interesse personale, cerco di dire e di fare quello che secondo me potrebbe essere un bene per il Campionato. Un giorno potrei essere io dall’altra parte, da ufficiale, e direi le stesse cose, e oggi mi permetto di dirlo nella posizione non dello sconfitto ma del Campione in carica, quindi senza nulla, di fatto, da recriminare personalmente. Chi mi conosce sa che ho sempre detto quello che penso, e mai per portare acqua al mio mulino. Dico, semplicemente, cerchiamo di limitare il numero dei test, e vedrete che, allora, anche Squadre più piccole e con meno possibilità potranno avvicinarsi con più aspettative, magari giocarsela ad armi non ancora pari, ma meno... dispari. Ripeto, tanti partecipanti, tanti partenti, ma voglio vedere in quanti riusciranno a mantenere un certo livello nel Campionato! Intendiamoci, forse così è più chiaro che non sto polemizzando, è un bellissimo Campionato, e il mio augurio è che ce ne possano essere molti a partire e moltissimi in grado di sostenere l’impegno di competere per un risultato su tutto l’arco della stagione.”
Già che ci siamo, che dire del regolamento, della sua evoluzione?
GDB. “È un discorso un po’ penoso. Si continua a parlarne e a rivendicare sbagli e torti subiti. Suppongo che sarebbe l’ora di finirla e di guardare avanti. Il Campionato Italiano l’ha vinto la BRC con Giandomenico Basso e Lorenzo Granai, comunque un “pacchetto” che è stato sempre lì, a fianco e magari davanti, e poi il regolamento, giusto o sbagliato che sia, all’inizio dell’anno è sempre e comunque uguale per tutti, non favorisce e non penalizza nessuno.”
L’Italiano è sempre stato un bellissimo Campionato, e sono sicuro che ci tornerò. Il Ciocco è una gara straordinaria, molto ben organizzata e con grandi prove speciali, una grande atmosfera costruita con passione dello Staff
Ma con il regolamento dello scorso anno, con la divisione delle gare in due Tappe e la nuova attribuzione di punteggi, neanche noi eravamo d’accordo…
GDB. “Ma sì, anche io ho sempre detto che la distribuzione dei punteggi deve puntare al Rally e non alle singole giornate. Nel senso, tu vinci la gara, somma delle due tappe, e vinci il Rally. Poi possiamo considerare di attribuire dei bonus, dei punti, anche per le singole giornate, degli incentivi per esempio per spingere a correre anche nella seconda, ma chi comanda è chi vince la gara. Quindi sono d’accordo, dico solo che sarebbe l’ora di finirla di lamentarsi. Senza polemiche, guadiamo avanti, basta. A nessuno piace perdere, ma anche saper perdere è una dote!”
Ti dispiace un po’ di non essere al via del Ciocco?
GDB. “Sì, certo, soprattutto per la gara e per gli Organizzatori. È un Rally nel quale mi sono sempre trovato bene. È naturale che mi dispiaccia. L’Italiano è sempre stato un bellissimo Campionato, e sono sicuro che ci tornerò. Il Ciocco è una gara straordinaria, molto ben organizzata e con grandi prove speciali, una grande atmosfera costruita con passione dello Staff. Sono contento per loro, quest’anno c’è un grande palcoscenico di Partecipanti per un grande parterre.