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Il Ciocco, 19 Marzo 2017. Siamo all’Inversione Bussi, sulla prova speciale Coreglia, meglio conosciuta come la Curva dei Cassonetti di Lucignana, dei cassonetti perché a nessuno è mai venuto in mente di spostarli per il giorno della gara, e farne così un luogo sacro del Rally. È un breve “slargo”, dove le auto arrivano in compressione perché “decollate” su un leggero trampolino, e sul quale i Piloti devono impostare il successivo tornante a sinistra che poi sfuma su un serpente in salita. È a concatenazione di eventi di guida dove un errore o anche un’imperfezione, immediatamente evidenti, sciupano l’esecuzione. C’è il pienone, come su tutte le curve del Rally, e il 99,999 ‰ del pienone è lì per la Peugeot di Andreucci-Andreussi, il resto è per gli altri toscani. Giustamente, il tifo non ammette indulgenze, per gli “Stranieri” non ce n’è.
A un certo punto c’è grande vociare, non c’è campo ma qualcuno ha raccolto il barlume di segnale sul quale viaggia la vittoria di Andreucci sulla precedente Careggine, prima e terza Speciale dell’ultima giornata del Rally. E fanno nove, Andreucci sta prendendo il volo. E ora tocca alla Coreglia, la più lunga della Gara, decisiva. Dopo un po’ una fa: “Zitti, sento qualcosa, stanno arrivando”. Un attimo di silenzio, in effetti si sente appena il rombo di un motore lontano. Un altro fa, laconico: “Sì, ma non è lui!” Silenzio di tomba e, in effetti, molto tempo dopo arriva la Fiesta arancione di Simone Campedelli. Questi sono i tifosi di Andreucci, competenti al punto da distinguere la musica del suo motore oltre la montagna. Doveva passare la Peugeot, e invece è passata la Ford. Nessun calore particolare, ma applausi, i tifosi di qui rispettano l’esecuzione perfetta del cesenate che, ancora non è definitivo ma dannatamente probabile, andrà a vincere il suo primo Rally il Ciocco e Valle del Serchio.
Simone Campedelli e Pietro Ometto, in effetti, hanno corso da manuale. Sono arrivati freschi della conferma BRC, correranno l’Italiano sulla Fiesta che ha conquistato il Titolo con Giandomenico Basso, passato al TER, hanno immediatamente familiarizzato con la Macchina, con il percorso e con l’atmosfera agonistica del Rally che apre la stagione 2017 del CIR. Soprattutto, non hanno mai allentato la presa e mai commesso un errore, dalla prima Forte dei Marmi di venerdì in notturna, fino all’ultima Coreglia di domenica pomeriggio. Sono andati al massimo!
Sabato il massimo dell’Equipaggio del Team Orange 1 non è stato sufficiente per battere Paolo Andreucci e Anna Andreussi, che si sono aggiudicati la tappa inaugurale del Campionato, e non è dato sapere se Campedelli e Ometto sarebbero stati in grado di sovvertire l’esito del primo giorno se il duello fosse andato avanti “indisturbato” fino al termine della gara. Poco importa, poiché non esistono “se” e “ma” negli albi d’oro. Tolta di gara la Macchina di Andreucci per un problema al motore, così come Andreucci e Campedelli avevano fatto il vuoto alle loro spalle sabato, domenica è stato il solo Campedelli a seminare e perdere definitivamente gli avversari dietro di sé, cogliendo un risultato ineccepibile, lapidario e ottenuto con chiarezza d’intenti e di “procedura”. Che il Rally stesse andando avanti a senso unico era chiaro sin dall’inizio, quando Scandola si era staccato dal Gruppo per una penalità di anticipo a un controllo, Nucita era stato oggetto dell’ostruzionismo dei commissari per una problema di sostituzione del cambio, e quando Perico, al primo contatto con la Skoda, aveva dimostrato di non riuscire a mantenere il contatto. Di fatto tra i due primi, Andreucci e Campedelli, e il terzo gradino del podio, per cui erano in lizza Perico, Scandola e Michelini, già sabato volavano quasi due minuti. Domenica mattina, sulla prima Careggine, il duello si era rinnovato con un nuovo successo di Andreucci, e a dar movimento alla giornata era soprattutto Nucita, indispettito dal trattamento e intenzionato a dire la sua nel modo che, tutto sommato, riesce meglio al siciliano. Una volta usciti di scena Scandola e Andreucci, ma la giornata era già iniziata male con il ritiro di Gabriele “Ciava” Ciavarella, decisamente uno dei protagonisti di questa edizione del Rally Toscano, Nucita saliva per un momento al comando, ma doveva fermarsi per una “toccata”, rallentare, fermarsi ancora e, infine, ritirarsi. Sarebbe stato l’ultimo dei ritirati, una bella “selezione” di ben 22 esclusi, oltre il 40% dei partenti del CIR.
Se il terzo posto sul podio di Castelnuovo di Garfagnana lo conservano Perico e Turati, vincitori dell’ultima PS del Rally, è il secondo alle spalle di Campedelli-Ometto che è un’autentica, lieta sorpresa, il premio alla gara ineccepibile e accortissima dell’Equipaggio “local” composto da Michelini e Perna, anch’essi con una Fiesta R5.
Tra i “sopravvissuti” in evidenza al Rally il Ciocco e Valle del Serchio, inutile dire per l’ennesima volta che è stato un modello organizzativo che conferma l’eccellenza di Organization Sport Events e del suo “Coordinatore” Valerio Barsella, la seconda Hyundai in gara di Chentre, le due Fiesta di Ferrarotti e Rusce, la “vecchia” Peugeot S2000 dello spettacolare e redditizio Panzani, la 124 Abarth di Andolfi nella Top 10 così come le due Peugeot R2 di Pollara e Pisani.
Tra i “mezzi sopravvissuti” Kalle Rovanpera, il sedicenne finlandese venuto per un Master sugli asfalti d’Italia e in gara nel CIR con una Peugeot 208 T16 omologa di quella di Andreucci. Il fenomenale figlio d’arte non ha iniziato benissimo, un ritiro sabato e un’altra “botta” domenica che lo frena al 16° posto, ma ha certamente già messo in mostra alcuni dei suoi numeri di repertorio.
I tifosi di Andreucci non si scompongono. “Defraudati” dello spettacolo del secondo giorno, come dicono, stanno già organizzando una trasferta straordinaria, ovvero in massa, per il prossimo appuntamento del CIR, tra due settimane a Sanremo!
Tappa 1 CIR Assoluta: 1. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16 R5) in 1:01'32.4; 2. Campedelli-Ometto (Ford Fiesta R5) a 3.4; 3. Perico-Turati (Skoda Fabia R5) a 1'41.1; 4. Scandola-D'Amore (Skoda Fabia R5) a 1'42.9; 5. Michelini-Perna (Ford Fiesta R5) a 1'44.8; 6. ''Ciava''-Manfredi (Hyundai I20 R5) a 2'09.7; 7. Chentre-Florean (Hyundai I20 R5) a 2'26.0; 8. Nucita-Vozzo (Skoda Fabia R5) a 2'59.7; 9. Rusce-Farnocchia (Ford Fiesta R5) a 3'20.9; 10. Panzani-Grilli (Peugeot 207 S2000) a 3'23.4.
Tappa 2 CIR Assoluta: 1. Campedelli-Ometto (Ford Fiesta R5) in 58'22.2; 2. Michelini-Perna (Ford Fiesta R5) a 19.2; 3. Perico-Turati (Skoda Fabia R5) a 25.6; 4. Chentre-Florean (Hyundai I20 R5) a 29.3; 5. Ferrarotti-Ciucci (Ford Fiesta R5) a 1'05.0; 6. Rusce-Farnocchia (Ford Fiesta R5) a 1'27.4; 7. Panzani-Grilli (Peugeot 207 S2000) a 3'01.4; 8. Andolfi-Menchini (Abarth 124 Rally) a 3'55.8; 9. Gilardoni-Bonato (Renault Clio R3) a 4'18.3; 10. Pisani-Castiglioni (Peugeot 208 R2) a 4'21.8.
40° Raly Il Ciocco e Valle del Serchio Assoluta: 1. Campedelli-Ometto (Ford Fiesta R5) in 1:59'58.0; 2. Michelini-Perna (Ford Fiesta R5) a 2'00.6; 3. Perico-Turati (Skoda Fabia R5) a 2'03.3; 4. Chentre-Florean (Hyundai I20 R5) a 2'51.9; 5. Ferrarotti-Ciucci (Ford Fiesta R5) a 4'34.5; 6. Rusce-Farnocchia (Ford Fiesta R5) a 4'44.9; 7. Panzani-Grilli (Peugeot 207 S2000) a 6'21.4; 8. Andolfi-Menchini (Abarth 124 Rally) a 9'50.9; 9. Pollara-Princiotto (Peugeot 208 R2) a 10'46.0; 10. Pisani-Castiglioni (Peugeot 208 R2) a 10'52.6.