CIR 2016. Valerio Barsella: “Il Rally Il Ciocco è sempre stato Apripista”

CIR 2016. Valerio Barsella: “Il Rally Il Ciocco è sempre stato Apripista”
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Valerio Barsella, “Timoniere” del Rally Il Ciocco e Valle del Serchio, porta a battesimo il nuovo regolamento CIR 1+1 e vi adatta la formula del Rally toscano, ma non rinuncia a nessuna delle sue prerogative. Anzi…
9 marzo 2016

Punti chiave

Il Ciocco, 7 Febbraio. CIR 2016, ci siamo. Il 17 marzo il Campionato Italiano Rally inizia in Toscana. Novità importanti, al punto che in pochi azzardano un giudizio definitivo. Ma molti ci sono dentro fino al collo. Facciamo un esempio, così da entrare nel Campionato dalla porta principale.

A 34 anni Valerio Barsella, autoctono orgoglioso che si divide tra la Versilia e la Garfagnana, è l’anima, deus ex machina del Rally Il Ciocco e Valle del Serchio, che conterà tra due settimane 39 edizioni. Barsella è entrato giovanissimo nel Team organizzatore del Rally toscano, nel 2004, portandovi le sue attitudini e le sue idee. All’inizio spinto dalla passione per i Rally, poi sempre di più per IL Rally, ha maturato un’esperienza vincente, e oggi è il Coordinatore Generale dell’Evento.

Non è una delle solite cariche ufficiali, di quelle che sottintendono una poltrona da scaldare. Basta, infatti, entrare nel piccolo ufficio del Ciocco, facendosi largo tra mappe, coppe, tute e caschi, berretti e “papaline” del Ciocchetto (un’altra delle Manifestazioni gestita al Ciocco), foto e striscioni, planimetrie e disegni, progetti e schizzi su carta libera e intestata, poltrone e sedie, tutte occupate da traballanti pile di fascicoli dall’intestazione inequivocabile, per capire che Barsella è sì un buon teorico, paziente diplomatico e perfetto ambasciatore della passione per i motori della sua Terra, ma che è soprattutto un operativo. Un tremendo uomo d’azione.

Lo distingue una calma olimpica, quasi flemmatica, ma è gutta cavat lapidem, l’azione lenta ma inesorabile dello scavare dell’acqua, metafora della potente efficacia della determinazione e della perseveranza. 

Lucca si estende dal mare ai monti, e per noi è sembrato fondamentale partire da una location importante come “Il Forte”. La speciale inaugurale organizzata sui viali a mare, di sera, dà un gran lustro al Rally, perché Forte dei Marmi è un’icona della Versilia.

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Giovedì 10 Forte dei Marmi ospiterà la conferenza stampa di presentazione del Rally, e va da sé che non è un caso. La Capitale versiliana ospiterà sul lungomare la prova Spettacolo che inaugurerà il Rally, dopo averne ospitato tutte le fasi preliminari, mentre per lo shake down è stato scelto l’entroterra di Massarosa.

La Prova spettacolo era prevista anche lo scorso anno, ma ricorderete l’ondata di maltempo che si abbatté con violenza su tutta la Versilia. Organizzatori e Amministratori decisero che era meglio concentrare tutte le risorse sull’emergenza, ma nello stesso momento fissarono l’appuntamento per realizzare il progetto quest’anno. Lo spettacolo è venerdì sera, 18 Marzo, poi la carovana si sposterà nella tenuta del Ciocco. E saremo nel pieno della prima prova del Campionato Italiano Rally. Barsella, che lavora al “suo” Rally tutto l’anno, affronta alcune situazioni nuove, che si è comunque proposto di interpretare nel pieno rispetto della tradizione dell’Evento. 

Valerio Barsella è il coordinatore del Rally Il Ciocco e Valle del Serchio
Valerio Barsella è il coordinatore del Rally Il Ciocco e Valle del Serchio

Valerio Barsella: «Sì, quest’anno ci sono tantissime novità. La maggior parte è imposta dalla Federazione sul format delle gare, in particolare del Campionato Italiano Rally. Già dalla nostra assisteremo a delle gare completamente nuove. La novità principale è la formula delle due tappe per ciascun Rally, ciascuna con circa 80 chilometri di Prove Speciali, che ci ha costretti a rivisitare il progetto del Rally Il Ciocco e Valle del Serchio così come lo abbiamo realizzato nelle ultime edizioni. Avevamo introdotto una formula “compact”, con una tappa molto “carica” di impegno e con molti chilometri di PS, venerdì sera-sabato, e una domenica semplicemente più corta, con meno chilometri. Ci era sembrata una buona idea e aveva funzionato benissimo. Con il nuovo regolamento siamo costretti redistribuire più equilibratamente il chilometraggio delle Speciali di sabato e domenica. Noi comunque, è il nostro modo di intendere il Rally, abbiamo comunque disegnato una prima tappa con tantissime prove, e una seconda, quella di domenica, con poche Prove ma… ugualmente lunga, con molti chilometri. Abbiamo deciso così per un motivo molto semplice. Il sabato la gara è valida anche per il Campionato Regionale, e ci sembrava giusto offrire ai partecipanti un giorno e mezzo di gara intensa in una cornice splendida come è quella del nostro Rally. E in questo modo la domenica, che è riservata ai partecipanti al Campionato Italiano, sarà una tappa con due vere prove “importanti”, tali da sommare 40 chilometri a giro. Questa è l’ossatura del Rally, che determina anche altri aspetti strutturali e di carattere organizzativo. Ma la grande novità, certamente, è nel punteggio separato che verrà attribuito ad ognuna delle due tappe dei Rally del CIR…».

Scusa se ti interrompo, l’argomento è “scottante”. Siete favorevoli a questo diverso criterio di “valutazione” delle prove del CIR?

VB. «Diciamo… diciamo che è una soluzione che snatura, almeno un po’, il Rally. Paradossalmente, per esempio, potremmo trovarci di fronte a tre possibili vincitori. Quello del sabato, quello della domenica e quello dell’intero Evento. Per noi, invece, e per la tradizione, il Rally lo vince un equipaggio soltanto, quello che compone il migliore risultato globale. Noi manterremo viva la tradizione e il vincitore sarà uno soltanto. Sarà la classifica valida per l’Italiano a contemplare la diversa casistica basata sulle singole tappe del Rally. Secondo la Federazione, questa soluzione regolamentare dovrebbe mischiare un po’ di più le carte e far crescere l’interesse per le gare. È possibile, ma è possibile anche il contrario, ovvero che un Paolo Andreucci, facciamo un nome ma potremmo dire anche un Basso o uno Scandola, vinca due gare di fila aggiudicandosi tutte le tappe. In questo caso “ammazza” il Campionato e dopo Sanremo è festa finita. Sono punti di vista, ma secondo me il vincitore di una Rally deve essere uno solo».

È interessante che dobbiate essere voi a fare da apripista e collaudare soluzioni che, tra l’altro, devono essere ancora essere messe definitivamente a punto, o è solo una grande preoccupazione?

VB. «Dal punto di vista dell’organizzatore, devo dire che noi siamo apripista ormai da almeno una dozzina di anni, il Ciocco è stato sempre uno dei primi appuntamenti della stagione. Diciamo quindi che siamo strutturati, e collaudati, per affrontare l’”emergenza”. Tuttavia devo anche dire che situazioni di questo genere sono uno stimolo, una sfida alla bravura degli organizzatori, e devo ammettere che il fatto non ci dispiace. Per noi è avvincente, e ci aiuta ad essere sempre concentrati al massimo, sempre “sul pezzo!».

Dal punto di vista organizzativo, a parte le novità regolamentari, ci sono altri segnali di evoluzione e di gradimento del Rally Il Ciocco e Valle del Serchio?

VB. «Intanto, sicuramente sarà un’edizione molto impegnativa, con situazioni nuove che avranno dei pro e dei contro che ancora non conosciamo. Sarà ancora una volta una gara test per tutta la stagione, e tocca a noi essere in prima fila. I segnali di gradimento per il nostro Rally, per fortuna ci sono, anche se in generale devo dire che quelli più generali non sono così positivi. Ma io spero, al riguardo, di sbagliarmi, sono ottimista e fa parte del nostro modo di lavorare».

Forte dei Marmi, non è il Ciocco e la Garfagnana, ma è da qui che parte il Rally.

VB. “Sì, è una scelta, e un’opportunità, legata a uno dei nostri concetti guida. Il Rally deve essere un evento che promuove lo Sport, ma allo stesso tempo è un fantastico veicolo di promozione del territorio, il “testimonial” ideale della Terra su cui si corre. Lucca si estende dal mare ai monti, e per noi è sembrato fondamentale partire da una location importante come “Il Forte”. La speciale inaugurale organizzata sui viali a mare, di sera, dà un gran lustro al Rally, perché Forte dei Marmi è un’icona della Versilia. Allo stesso tempo, contiamo di portare vivacità e un richiamo alla Versilia in un momento di minore affluenza turistica, e in questo senso abbiamo esteso il concetto anche a Viareggio, allargando la zona di interesse a tutta la riviera».

In sostanza coloro che passano il week end al mare avranno i colori di un Rally importante sotto casa, e questo potrà essere anche il motivo per richiamare altra gente?

VB. «Sì, è così. Per questo ci sarà anche il Controllo Orario Viareggio, le verifiche ancora a Forte dei Marmi per tutta la giornata di venerdì, anzi dal giovedì sera con le prime fasi, e lo shake down più verso l’entroterra, a Massarosa. E poi il CO “zero” a Viareggio, il Palco di partenza al Forte e da lì la Prova Spettacolo».

È vero che da toscani “pendiamo” un po’ da una certa parte, ma come vedi il Campionato che inaugurerete, dal punto di vista della lotta per il Titolo?

VB. «Con la novità dei punteggi potrebbe essere un Campionato ancora più agguerrito, con nuovi tatticismi che ancora non conosciamo, e per questo più aperto. Questo, d’altra parte, potrà dare uno stimolo in più anche a Paolo, che è già un guerriero irriducibile. Lo stesso tema vale per i suoi avversari, che saranno a loro volta ancora più agguerriti per cercare di “spezzare” la linea vincente di Paolo. I nomi? Credo che saranno ancora quelli di Basso e di Scandola, che con Paolo possono lottare per vincere il campionato».

Altre novità importanti?

VB. «L’apertura quest’anno anche al Rally Storico, perché credo che anche il passato potrebbe essere… il futuro della nostra manifestazione. Siamo alla 39ma edizione, e ci teniamo ad evolvere verso gli “anta” dicendo la nostra in questo mondo».

Il Ciocco è rappresentato in modo molto forte nell’Evento, non solo per il nome…

VB. «Assolutamente. Il Ciocco è l’anima del Rally, un punto di riferimento dell’evento nel territorio a cui entrambi appartengono. C’è anche un forte coinvolgimento della proprietà, che affonda le radici nella passione della famiglia per questo Sport, anzi, per lo Sport in generale. Il Ciocco è e resta il fulcro del progetto Rally in Garfagnana, l’epicentro di un “terremoto” di passione che abbraccia un’area vastissima e tradizionalmente molto legata al proprio Rally».

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